METADATA-/scanq/scantofile0005.tif

Paper Positions Berlino. Intervista ai direttori

Dal 29 aprile al 2 maggio si è svolta la preview online di Paper Position, la fiera tedesca che celebra le opere d’arte su carta. Nata dalla passione per questo delicato supporto, da parte dei suoi ideatori Kristian Jarmuschek ed Heinrich Carsten, la fiera nasce come mostra collettiva nel 2016 il cui riscontro di pubblico è tale da trasformarla in un evento di carattere internazionale.

Paper Positions è in costante crescita difatti, nel 2017 l’evento si svolge a Berlino e Monaco, mentre nel 2018 arriva a Basilea, in Svizzera e nel 2019 anche a Francoforte.

Quest’anno, costretta dal lockdown tedesco, la fiera è stata rinviata dal 19 al 22 agosto ma in occasione del Gallery Weekend Berlin è stata ideata una visita virtuale all’interno del Mozilla Hubs, un white cube in cui il visitatore viene coinvolto sia dai video che mostrano le operazioni di allestimento, sia dalla possibilità di personalizzare un avatar ed interagire con gli altri ospiti.

Le attività di coinvolgimento del visitatore hanno interessato soprattutto i social, sui quali si son svolti talk con la partecipazione dei galleristi espositori.

Alice Ioffrida: In un periodo in cui la tecnologia ha preso il sopravvento sulle tecniche tradizionali nel mercato dell’arte – come le stime recenti sulla crypto art ed i non-fungible token – la carta potrebbe sembrare l’ultimo tipo di supporto sul quale investire. Com’è nato l’interesse per questo materiale?

Kristian Jarmuschek ed Heinrich Carsten: In realtà il mercato della grafica è in crescita da ben dieci anni. Gli artisti spesso disegnano le loro idee iniziali su carta. Ciò significa che molte idee creative si manifestano in primo luogo sulla carta e spesso costituiscono il punto di partenza per ulteriori lavori. Ma non solo, la carta è estremamente versatile e questo è ciò che più ci affascina di tale mezzo artistico. Inoltre, la carta spesso stimola l’acquisto dei collezionisti, che partono da questa per avviare le acquisizioni di opere e poi creare una collezione perché i lavori su carta sono spesso piuttosto economici.

A.I.: Questa valutazione è evidente nell’osservazione degli obiettivi raggiunti finora. In pochissimo tempo la crescita è stata esponenziale, anche considerandone la motivazione: mostrare l’ampio spettro di questo speciale materiale artistico e riflettere gli sviluppi e le tendenze internazionali.

K. J. & H. C.: Alla prima esposizione non ci aspettavamo un tale successo di pubblico e di interesse, in seguito siamo stati in grado di stabilire le nostre fiere in molte località e ispirare una crescente comunità di collezionisti per le opere su carta. Ci siamo anche resi conto che il nostro formato di fiera è più variabile perché nonostante la nostra internazionalità operiamo anche in strutture regionali e nazionali. Abbiamo un formato di visita che può agire in modo più flessibile rispetto a grandi attori come Art Basel, possiamo aiutare le gallerie anche a livello locale che, in tempi come questi, è fondamentale.

A.I.: Nel 2020 siete riusciti a svolgere in presenza a settembre la fiera. Qual è stata la vostra esperienza?

K. J. & H. C.: Siamo stati in grado di dimostrare con successo che fiere ben organizzate e grandi eventi, fino a una certa dimensione, sono possibili anche in tempi di pandemie. Con un sofisticato concetto di sicurezza, è stato possibile guardare e acquistare opere d’arte in modo disteso, nessuno è stato contagiato in fiera e le gallerie partecipanti hanno riportato vendite molto buone. Siamo stati in grado di dare l’esempio per l’industria.

A.I.: in che modo lo stato vi è stato di supporto in questi tempi duri?

K. J. & H. C.: Le gallerie hanno ottenuto un supporto dallo stato nell’anno 2020 e questo di conseguenza è utile anche per noi in quanto ricaviamo il nostro reddito esclusivamente dai costi di affitto degli stand. Le vendite di molte gallerie si sono ridotte a causa delle restrizioni della pandemia negli affari quotidiani e diventa sempre più difficile per alcuni espositori potersi permettere una partecipazione equa. Dato che abbiamo dovuto posticipare o addirittura cancellare alcune fiere, questo ha ovviamente anche significato per noi una grossa perdita di entrate. Ci auguriamo che anche quest’anno il Senato dell’Economia sosterrà le gallerie.

A.I.: Nel 2020 siete riusciti a svolgere l’evento contenendo i rischi ma nonostante il vostro esempio virtuoso molti eventi continueranno a svolgersi in modalità digitale. Credete sia possibile convertire in senso digitale questo tipo di fiera o il collezionista avrà sempre la necessità di vivere l’evento di persona?

K. J. & H. C.: Una fiera con l’allontanamento sociale non può funzionare bene. Questo anno ha dimostrato quanto sia importante il contatto diretto e lo scambio reciproco. Gli eventi e le fiere d’arte sono diventati luoghi di nostalgia per molte persone e non vediamo l’ora di poter finalmente creare di nuovo questi centri creativi! Finché siamo ancora in una pandemia dobbiamo soddisfare i requisiti di igiene e fornire un’esperienza sicura, questa è la massima priorità. Stiamo cercando di essere pionieri con formati digitali versatili e consentire forme ibride di partecipazione. Tuttavia, ciò che gli ultimi mesi hanno anche dimostrato chiaramente è che nessun formato digitale può sostituire l’incontro personale e diretto con l’arte e le persone. Le fiere d’arte creano situazioni complesse e spazi esperienziali multistrato che consentono ai visitatori di entrare in relazione con un’opera d’arte in una stanza.

A.I.: Quali sono i vostri progetti a lungo e a breve termine?

K. J. & H. C.: A lungo termine, vogliamo aprire ulteriori sedi internazionali, poiché stiamo riscontrando una domanda ampia e crescente per i nostri formati fieristici. Quindi rimanete sintonizzati! Una volta che la pandemia si sarà ritirata, abbiamo in programma di organizzare eventi non solo nelle nostre sedi regolari ma anche in quelle nuove. Per noi e per i nostri partecipanti, per le gallerie e ovviamente per i loro artisti, è soprattutto importante che le fiere d’arte come la nostra possano aver luogo!

I direttori di Paper Positions Kristian Jarmuschek ed Heinrich Carsten si mostrano positivi e combattivi, sia in merito ai traguardi raggiunti in pochi anni, sia in seguito alla gestione positiva di questo periodo difficile per tutti e per il mercato dell’arte. La quinta edizione di Paper Positions Berlin vi aspetta con oltre cinquanta espositori al Deutsche Telekom Hauptstadtrepraesentanz di Berlino, dal 19 al 22 agosto 2021.

positions berlin gmbh
potsdamer str. 81a
10785 berlin

+49 30 740 737 88
info@paperpositions.com