Modellare l’acqua di Mario Airò. Prima tappa Tirana

La Fondazione Malvina Menegaz di Castelabasso vince per la seconda volta il bando Italian Council con un progetto dedicato alla ceramica di Castelli di Mario Airò. Prima tappa Tirana fino al 22 marzo.

È finalmente sbarcata a Tirana la mostra Modellare l’acqua di Mario Airò, a cura di Simone Ciglia, progetto con il quale la Fondazione Malvina Menegaz di Castelbasso ha vinto per la seconda volta –unico ente culturale in Abruzzo – il bando Italian Council, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Inaugurata il 27 febbraio nella galleria Bazament grazie alla collaborazione con l’Istituto italiano di cultura della capitale albanese diretto da Alessandra Bertini Malgarini, la mostra sarà visitabile fino al 22 marzo, per poi tornare in Italia dal 4 al 26 luglio nella sede della Fondazione a Castelbasso. Dopo la tappa italiana, l’opera è destinata a entrare nella collezione del Museo internazionale delle ceramiche di Faenza, diretta da Claudia Casali

Modellare l’acqua è un progetto nel quale Mairo Airò si misura per la prima con la ceramica di Castelli (Teramo), eccellenza del territorio abruzzese, materiale e tecnica della tradizione che, nelle sue mani, plasmano il motivo naturale dell’acqua e del suo scorrimento, in un’installazione ambientale che cita il tema della fontana. Nel dialogo con i designer e gli artigiani che hanno affiancato l’artista nel corso della produzione, Airò ha sperimentato soluzioni tecniche inedite, declinato nella selezione di una serie di forme archetipiche del repertorio castellano: oggetti d’uso – come piatti, tazze, brocche – hanno ricondotto l’artista in quel dominio del quotidiano in cui spesso si svolge la sua opera.

«Il tema acquatico affiora come paradigma formale e simbolico nell’opera di Airò», spiega il curatore Simone Ciglia, «Per un artista che dichiara la volontà di plasmare anche lo spazio che ospita il suo lavoro, l’acqua, con la sua mancanza di forma allo stato liquido, rappresenta quasi un’idiosincrasia […]». «Dopo il traguardo raggiunto lo scorso anno con il progetto Retina di Stefano Arienti, che ha visto la realizzazione di un trittico di arazzi nell’Arazzeria pennese (ora nella collezione del museo MAXXI di Roma), la Fondazione», spiega il presidente Osvaldo Menegaz, «prosegue la missione – che da anni la vede impegnata in modo esclusivo – di mettere in dialogo l’arte contemporanea con le eccellenze artigianali dell’Abruzzo […]».