La Fondazione, spazio nel centro di Roma inaugurato a settembre 2019 e già molto attivo a livello di iniziative, ha aperto al pubblico, lo scorso 18 gennaio, il suo secondo progetto espositivo a cura di Pier Paolo Pancotto. Si tratta di un grandioso intervento realizzato da Piero Golia direttamente all’interno della sede stessa, in parte stravolgendola.
L’evento, che costituisce la prima personale in Italia presso un’istituzione privata dell’artista e visibile fino al 21 marzo, ha visto proprio nella giornata inaugurale uno dei momenti più significativi, quando Golia ha dettato i tempi e i modi di svolgimento di un’azione da lui ideata.
L’operazione condotta in questa circostanza dall’artista presso La Fondazione, si ricollega a due precedenti performance da lui eseguite presso Villa Medici nel 2002 e nel 2016, concludendo, così, un’ideale Trilogia Romana. Ricordando come proprio la seconda di queste terminò con una scritta infuocata recitante To Be Continued, è logico capire perché, in questo gioco di corrispondenze, ciò che ora rimane del coinvolgente processo tenutosi durante il giorno dell’apertura sia la scritta The End. Quest’ultima, oggetto finale della mostra, per radicalità, impatto visivo e forza espressiva, vive il luogo che la accoglie nella sua completezza, restituendo al fruitore un’esperienza totale dell’installazione.
Come ricorrente nel lavoro di Golia, egli commistiona nel perimetro di una medesima pratica artistica molteplici linguaggi e soluzioni narrative. La performance, l’installazione e il video vengono calibrate dall’autore nella coralità di un’azione organica e nel vivo del momento performativo che ha immerso i visitatori in un’atmosfera a tratti straniante, in bilico fra realtà, verosimiglianza e sorpresa. Qui, al rumore spaesante e invasivo dei martelli pneumatici all’opera per tracciare la scritta sulla pavimentazione, si è improvvisamente sostituita l’evanescenza del canto – un requiem – intonato dai membri del Coro Città di Roma, segnalando l’avvicinarsi della conclusione dell’intera azione terminata con la proiezione, proprio come per un film, di titoli di coda composti dai nominativi e dai ruoli, attribuiti con la consueta ironia, delle personalità che, a vario titolo, hanno preso parte all’esecuzione dei tre interventi romani di Piero Golia.
A completare la proposta culturale de La Fondazione, nella project room, ambiente dedicato alla presentazione della ricerca di artisti emergenti sullo scenario internazionale, sono esposti i lavori di Radu Oreian. Caratterizzati dalla sperimentazione sia in termini di figurazione che di astrazione e da un significativo eclettismo nell’uso dei materiali, si tratta di realizzazioni echeggianti, sul grande formato, morfologie organiche e fitomorfe unite alla citazione della pittura storica nonché a una sensibilità estetica vicina all’horror vacui, mentre sul piccolo, un approccio più lenticolare, analitico e microscopico, in grado di valorizzare il dettaglio del gesto, della risoluzione cromatica e delle qualità della superficie pittorica concepita come una texture serrata.
L’integrità del progetto, che sarà corredato da un catalogo con apparati critici e ricca documentazione fotografica, afferma, con riconoscibilità, la natura de La Fondazione quale piattaforma di incontro e scambio incentrato sul rapporto diretto tra pubblico, artisti e operatori di settore.
Piero Golia
a cura di Pier Paolo Pancotto
dal 18 gennaio al 21 marzo 2020
La Fondazione
via Francesco Crispi, 18 – 00187 – Roma
email: lafondazione.info@gmail.com
website: www.lafondazione.info