I romanzi di formazione si contraddistinguono per la loro capacità di racchiudere in un unico volume l’evoluzione del protagonista in un arco temporale che racchiude un passaggio importante nella vita di una persona, un momento di crescita.
Qui non si tratta di letteratura, ma di arte contemporanea, dove il termine che più si avvicina a questo genere narrativo è “antologica”, eppure non è nemmeno questo il caso.
Pertanto, sembra opportuno adottare l’idea di “romanzo di formazione” per poter parlare della mostra The Vagabond and the Lovers di Lauren Wy, allestita nelle sale di Société Interludio a cura di Allegra Fantini.
In questo caso, siamo infatti di fronte ad uno spaccato recente della vita dell’artista, articolato e dispiegato in mostra attraverso una selezione di opere, che fungono quasi da tappe incaricate di raccontare il percorso che da ieri arriva fino all’oggi.
Tale percorso sembra avere una duplice veste: tecnico-artistica e intimo-psicologica.
Se consideriamo infatti i lavori più datati, incontriamo gli ultimi due capitoli di una narrazione – AUTODESIRE – costituita da “libri d’artista”, che di carta hanno solo il supporto pittorico incollato su due tavolette di legno, costituenti la copertina. In versione “da libreria” e da dipinto appeso alla parete, ogni singolo libro dei capitoli 12 e 13 racconta un episodio, un frammento di vita, per mezzo di colori saturi e iconografie astratte.
La scelta di utilizzare una superficie limitata alle dimensioni di un foglio è stata altresì dettata da circostanze esterne che portarono Lauren Wy a vagabondare per gli USA in macchina: l’esigenza di esprimersi pittoricamente non poteva essere soppressa data l’impossibilità di lavorare in un luogo consono. E questo periodo di solitudine, in perenne dialogo con sé stessa, sembra proprio riflettersi fisicamente nell’idea di libro chiuso, al limite con un diario intimo e personale.
Che, spiegandosi e aprendosi, assume le sembianze di una farfalla, pronta a librarsi e lasciare la condizione di bruco, per diventare altro: una tela di grandi dimensioni, un libro aperto e proposto a 180º.
L’iconografia rimane abbastanza inalterata, a metà tra La colazione sull’erba e Taxi Driver con un sottofondo erotico, ma guadagna spazio e forza d’impatto.
La terza e ultima tappa (fino ad ora) racconta un ulteriore momento evolutivo dell’artista, che dagli Stati Uniti è giunta fino a Torino: la punta del compasso segna un nuovo segmento, che da 180º arriva a 360º – è la conquista della tecnica scultorea, metaforicamente una nuova apertura al mondo, che è anche oltreoceano. Le damigiane – simbolo geografico che fa da ponte tra Los Angeles (città natale di Wy) e Torino – fungono ancora una volta da supporto per permettere all’artista di riassemblare ciò che deriva da un’analisi introspettiva sull’onda dei ricordi, smembrati e sviscerati.
Come un romanzo di formazione, quindi, il tema della mostra presenta al pubblico l’evoluzione della vita artistica e personale degli ultimi anni di Lauren Wy, in un ambiente suggestivo come quello di un appartamento adibito a galleria.
Il progetto espositivo allestito negli spazi di Piazza Vittorio prosegue anche a Cambiano, alle porte di Torino.
Société Interludio
Piazza Vittorio Veneto, 14 scala 1C, 10123 – Torino (campanello 3002)
The Vagabond and the Lovers – Lauren Wy | solo show
info: fino al 28 Maggio 2023