Aspirapolvere rivista Lecture pour tous 1921

Inventions alla Fondazione MAST

Alla Fondazione MAST di Bologna la mostra fotografica Inventions a cura di Luce Lebart con la collaborazione di Urs Stahel.

Un mastodontico calderone adorno di maniglie e congegni metallici si lascia ammirare come un avanguardistico still life nella parete della Gallery/Foyer, spazio espositivo della Fondazione MAST a Bologna.  Non lontano da questa stampa ai sali d’argento che ritrae un precursore delle moderne lavastoviglie, una raffinata tazza in ceramica di primo Novecento viene lavata con futuribili guanti di gomma dentro un bacile smaltato. 

Sono solo due delle numerose immagini fotografiche realizzate in Francia nel periodo tra le due guerre che compongono la mostra Inventions a cura di Luce Lebart con la collaborazione di Urs Stahel. La rassegnaallestita nella sala della Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia resterà aperta al pubblico fino alla stagione invernale.

Le foto esposte alla mostra Inventions presentano oggetti d’uso, o macchine, creati al fine di agevolere le attività umane, che aspirano a diventare prodotti industriali. Questi scatti storici sono stati realizzati presso l’Office des inventions del Sous-secrétariat d’État aux inventions, che dalla fine della prima guerra è stato diretto da Jules-Louis Breton, inventore, ricercatore e uomo politico francese. Secondo Breton l’uso della fotografia applicato alle invenzioni da destinare all’industria  presentava il vantaggio di accellerare i tempi che intercorrevano tra l’ideazione dell’articolo e la sua elezione a prodotto da distribuire su scala industriale. L’ulteriore beneficio offerto dalla fotografia in questo campo era rappresentato dalla facilità di conservazione e archiviazione delle idee proposte. 

Tra gli aspetti che più destano attenzione nel progetto di Inventions vi è la presentazione di lavori fotografici il cui interesse si colloca al confine tra il valore estetico e la rilevanza storico documentaristica.

Le foto in mostra sono per l’appunto anonime e la loro realizzazione è priva di intenti artistici.

In riferimento a quanto detto ricordiamo la specificità della fotografia come mezzo espressivo, capace di valicare spesso, nelle epoche passate e recenti, la linea che separa la dimensione artistica e quella artigianale.

Seppur indirettamente, dunque, la mostra richiama la questione dell’autorialità nell’arte, principio saldo nella tradizione occidentale, ma anche oggetto di dibattito nell’ambito delle numerose esperienze che caratterizzano o hanno caratterizzato il panorama internazionale contemporaneo.

Posizioni critiche sul tema dell’autorialità nell’arte cronologicamente più vicina a noi sono quelle ad esempio che vedono l’artefice negare la propria presenza al pubblico o quelle in cui l’autore, pur noto, nega dichiaratamente la propria importanza. Un diverso modo di pensare l’autorialità, in tutti i casi, è costituito dalle pratiche artistiche che pongono al centro il riutilizzo, la citazione, l’azione collettiva, il coinvolgimento del pubblico nella costituzione dell’opera.

Le foto esposte alla mostra Inventions del resto presentano suggestività e fascino nonostante la loro realizzazione sia priva di artisticità. La loro autenticità oltretutto, quali interpreti di valori etici ed estetici relativi a un territorio e ad un momento storico precisi, non è intaccata dall’assenza dell’autore.  

Ciò che assume maggiore rilievo tuttavia in merito al valore estetico di questi scatti è lo sguardo dell’autore contemporaneo dinnanzi a loro.

Numerose di queste immagini oggi appaiono evocative di un’arte del recente passato e non è difficile guardandole ricordare ad esempio programmi e metodi dei movimenti di avanguardia. Appare quasi spontaneo sovrapporre molti di questi oggetti a opere surrealiste o dada.

La stessa curatrice del resto sottolinea il pregio di queste foto dal punto di vista tecnico, indica il superamento, sul piano storico e realizzativo, della consuetudine ad ambientare ciascun oggetto come accadeva nell’epoca che le precede.  La studiosa Luce Lebart inoltre invita ad apprezzare l’aspetto scultoreo di numerosi degli elementi ripresi e, a fronte della perdita del loro originale valore d’uso, evidenzia il carattere drammatico o farsesco dello scatto.

L’interesse estetico delle opere presentate alla mostra Inventions risulta quindi vivificato da chi oggi ha pensato e realizzato la loro esposizione al pubblico.

Ciò si evince proprio da questo effetto straniante, dal carattere suggestivo, astratto e surreale che presentano oggi queste immagini. 

Ciò si evince soprattutto dal filo che collega tale carattere fantastico, onirico, suggestivo a valori propri dell’epoca contemporanea, quei valori che in questa occasione invitano a celebrare la genialità della mente umana.