IMPRONTE | Residenze d’artista alla Raccolta Lercaro

La Fondazione Lercaro di Bologna ha affrontato la pandemia tramite il progetto di Residenze Artistiche Under 30, da cui è nato il progetto IMPRONTE, filiazione di un bando ideato da Francesca Passerini e Andrea Dall’Asta, per artisti ma anche per critici e curatori.

Cos’è una impronta? Una traccia, un segno, un passaggio? Un elemento unico od un fondamentale principio di un processo più ampio?

IMPRONTE è il progetto di residenze artistiche, ideato e curato da Francesca Passerini e Andrea Dall’Asta, frutto di un bando, lanciato dalla Fondazione Raccolta Lercaro di Bologna che ha per protagonisti artisti under 30 in team con una curatrice e un critico, insomma un gruppo molteplice che lascia certamente il segno in un momento storico peculiare, in cui il Covid-19 ha invocato la nascita di nuove riflessioni e l’Arte si è subito interrogata sul presente, sia in una tensione verso un ignoto futuro sia tornando a studiare, indagare le radici, troppo spesso lasciate in ombra.

In tal maniera,  Francesca Passerini giunta alla guida della Fondazione Lercaro insieme con Andrea Dall’Asta, Laura Rositani, vincitrice del bando per curatori e Claudio Musso, docente, critico e curatore indipendente, hanno lavorato a stretto contatto con gli artisti selezionati che, per alcuni mesi, hanno abitato e trasformato in proprio atelier, gli spazi del primo piano e la grande terrazza dell’edificio che, nel centro di Bologna costituisce uno dei punti della cittadella del contemporaneo felsineo.

7 mesi di residenza, scanditi dalla successione di aperture, ‘zone’ cromatiche nazionali e lockdown, hanno generato una delle prime presentazioni in presenza lo scorso maggio, mentre il progetto sarà fruibile sino al prossimo 25 luglio.

Conosciamo gli artisti di IMPRONTE: Sofia Bersanelli, Alessandra Brown, Matteo Messori, Caterina Morigi, Norberto Spina, e i vincitori di IMPRONTE EXTRA il Collettivo DAMP e Raffaele Vitto; il loro lavoro, proveniente da produzioni site specific o ricerche pregresse si è rivelato specchio di un tempo dalla duplice identità, quello vissuto attraverso la personale percezione e quello delineato dal momento storico in corso, un intreccio complesso che ha gemmato molteplici formalizzazioni il cui comun denominatore, quello della progettazione, ha saputo trovare strade eterogenee, trasformandosi, mutando oppure affermarsi secondo un percorso di costante crescita. 7 artisti che hanno dialogato con i luoghi in cui sono stati accolti in maniera tale da divenirne parte, attuando un dialogo profondo con quanto già la Raccolta custodisce e con quanto ognuno ha saputo apportare.

Senza dubbio, però, IMPRONTE non è un accalcarsi rumoroso di esperienze, è una sorta di estensione che sembra sciogliere una trama di differenti intrecci, originando una sorta di eclettico quanto affascinante arazzo. La sensazione che si ha muovendosi tra gli spazi delle residenze artistiche, ora resi espositivi per il pubblico – ed ecco una nuova trasformazione, da atelier, fucina maieutica a sale museali – è quella di lasciarsi guidare da ogni artista, la cui presenza sussiste fortemente, ben oltre l’allestimento, come ‘ascoltando con gli occhi’ ed in qualche caso lasciandosi aiutare dalla tecnologia.

Ogni passaggio da una sala d’artista all’altra, sino a giungere alla grande terrazza che da qualche giorno ospita una rassegna o al cortile del pian terreno, diventa immersione e prosecuzione di una impronta, una traccia lasciata da chi ci ha preceduto.

Il progetto della Lercaro, perciò, può considerarsi una sorta di passaggio: un luogo, consegnatosi agli artisti, cui gli stessi hanno restituito una nuova forma, lasciano al pubblico qualcosa d’altro che, al contempo, definisce una nuova intenzione.

La call, inoltre, è nata allorno al tema “Libertà e responsabilità. L’uomo di fronte alle sfide della vita” e gli artisti selezionati hanno lavorato ad un’opera originale, seguendo linguaggi e materiali contemporanei a ciascuno più consoni.

Nella volontà di simbiosi portata avanti dagli artisti rispetto a quanto oggi IMPRONTE mostra al pubblico appare imprescindibile per i lettori scoprire qualcosa in più sul conto dei 7 artisti e delle loro poetiche:

Sofia Bersanelli (Milano, 1993): il suo lavoro multimediale si avvale di diversi linguaggi (scrittura, disegno, fotografia, video) e affronta temi quali l’inconscio e la memoria, la precarietà e la fragilità dell’esistenza. L’espressione verbale, intesa come parola e suono, ha un’importanza fondamentale ed è alla base del progetto che sta sviluppando per la residenza.

Alessandra Brown (UK, 1992): lavora sulle relazioni semantiche e formali esistenti tra immagini tratte dalla quotidianità. Il progetto che sta sviluppando prevede la rielaborazione di screenshot tratti da conversazioni digitali, nelle quali è congelato il momento in cui l’immagine perde definizione a causa di rallentamenti della connessione.

Matteo Messori (Reggio Emilia, 1993): le due serie principali della sua ricerca – Antiforma e Formastante – riflettono un approccio fisico nei confronti della realtà e delle sue strutture. Le sue opere sono in continuo equilibrio tra tensione del gesto, plasticità delle forma ed espressività immersiva, quasi visionaria.

Caterina Morigi (Ravenna, 1991): indaga il rapporto tra micro e macro, esplorando la relazione tra uomo e natura attraverso il concetto di mimesi. Sperimentando l’effetto prodotto sulla carta da diverse tipologie di disinfettanti, rileva le analogie formali e strutturali tra il mondo antropico e quello naturale, enfatizzandole mediante interventi di sovrapposizione, accostamento e imitazione.

Norberto Spina (Torino, 1995): radica la sua ricerca nelle zone marginali della città in cui vive, Milano, e nelle tensioni sociali che si percepiscono nell’usura e nella vandalizzazione degli spazi urbani. A partire dall’esplorazione delle periferie si addentra in un’idea di strada intesa come compenetrazione di esperienze.

Collettivo DAMP (Alessandro Armento, Luisa de Donato, Viviana Marchiò, Adriano Ponte): lavora in stretto dialogo con i luoghi con cui si relaziona e con azioni in contesti naturali e urbani. Per il museo sta sviluppando un’installazione site-specific tesa a riflettere sul concetto di libertà e limite.

Raffaele Vitto (Canosa di Puglia, 1993) trae la sua pratica artistica dal lavoro manuale di coltivatore nella sua tenuta in Puglia. Per il museo sta progettando un’installazione a base di terra e farina che mette in relazione l’iconografia del pane con riflessioni sulla produzione e la distribuzione dei beni primari nella società globalizzata.

Cosa resta di queste… tracce? Senza dubbio alcuno la traccia di un nuovo solco, di una nuova strada appena percorsa e percorribile, che mostra quanto gli artisti under 30, in Italia, sono in grado di narrare, confrontandosi con un universo colmo di esperienze e mai esaurito. Certamente ‘libertà’ e ‘responsabilità’ non sono temi semplici da affrontare, eppure sono i binari in cui, ogni giorno, poniamo le nostre esistenze, binari che, molte volte, non sono guide che facilitano il nostro tragitto, bensì necessitano di altrettanta cura per far sì che l’itinerario non sia soltanto una corsa verso alcuna meta.

IMPRONTE aiuta a riflettere, grazie anche alla visione dei curatori, sulle nuove connessioni, sulle polarità che le centinaia di strade percorribili sanciscono in forma di possibilità. IMPRONTE è una momento di sosta e, come tale, va interpretata: risiedere ora per ripartire ed affrontare nuovi viaggi, senza mai dimenticare ciò che si conosce e da cui avviare sempre nuove scoperte.

IMPRONTE
Residenza d’artista under 30: Sofia Bersanelli / Alessandra Brown / Collettivo DAMP / Matteo Messori / Caterina Morigi / Norberto Spina / Raffaele Vitto
Raccolta Lercaro
Via Riva Reno, 57, Bologna (Bo)

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.

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