Francesco Arena, Anello, 2020. Ph. Amalia Di Lanno

Il tempo in un cerchio. L’Anello di Francesco Arena al Parco del Colosseo

Anello di Francesco Arena è uno dei progetti vincitori della quinta edizione di Italian Council, concorso ideato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le attività Culturali. Prima opera permanente che entra a far parte del patrimonio artistico del Colosseo, un Anello come simbolo di congiunzione quasi a suggellare, in uno spazio sacro all’uomo e alla storia, il legame tra arte contemporanea e archeologia.

Un Anello bronzeo per riflettere sul tempo e sulla relazione con le cose che ci circondano e (r)esistono ben oltre il nostro umano e temporaneo passaggio. Installato al centro della grande area verde della Vigna Barberini, all’interno del Parco archeologico del Colosseo, Anello è un’opera site-specific ideata da Francesco Arena (Torre Santa Susanna, Brindisi, 1978), inaugurata il 25 giugno 2020 a Roma sul Palatino. 

Anello di Francesco Arena è uno dei progetti vincitori della quinta edizione di Italian Council, concorso ideato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le attività Culturali. Prima opera permanente che entra a far parte del patrimonio artistico del Colosseo, un Anello come simbolo di congiunzione quasi a suggellare, in uno spazio sacro all’uomo e alla storia, il legame tra arte contemporanea e archeologia. Nella realizzazione del cerchio l’artista ha attuato una accurata misurazione, consueta nella sua pratica creativa, di_segnando il tempo e, in questo caso, incidendo nell’anello, una frase tratta da To the Lighthouse di Virgina Woolf, per rafforzare il senso e sacralizzare il messaggio della memoria del tempo, del divenire e della forza di resistenza allo stesso. 

The very stone one kicks with one’s boot will outlast Shakespeare. La stessa pietra che calci con lo stivale sopravvivrà a Shakespeare. Virgina Woolf, To the Lighthouse 

Nella frase – spiega Francesco Arena – la scrittrice sintetizza meravigliosamente il nostro rapporto con le cose che ci circondano e che esistono da prima di noi e a noi sopravvivranno, la stratificazione del tempo e la moltitudine di tempi esistenti, il tempo dell’uomo uguale a una manciata di decenni e il tempo della pietra fatto di ere; nella frase è per me evidente il rapporto che abbiamo con le cose inanimate e che “usiamo” quotidianamente, appunto una pietra a cui diamo un calcio, apparentemente un oggetto senza alcuna importanza ma che testimonia con il suo resistere nel tempo l’indifferenza della natura nei confronti del nostro passaggio, anche quando questo trasforma una pietra in una statua o in architettura destinata inevitabilmente col tempo a divenire rovina e nuovamente pietra.

Un Anello di quattro metri e mezzo di diametro ideato dall’artista proprio per lo spazio di Vigna Barberini ove è stata collocato, al suo interno racchiude, conserva e riflette il tempo della pietra rappresentato da un fusto di colonna, con il quale Arena si è relazionato soprattutto in una prospettiva orizzontale, la colonna distesa-morta ma non mortale, contrapposta alla sua originaria e vitale verticalità. Un punto di vista che cambia, laddove la morte della pietra diviene simbolica e la frase incisa in cerchio si riflette, ravviva la memoria e consolida il concetto di resilienza. 

Anello – spiega Arena – è stata pensato per questo spazio, la colonna al suo interno, non è stata spostata di un millimetro rispetto a dove si trovava. Mi è piaciuta perché rispetto alla grandiosità dei Fori, questa colonna da verticale è diventava orizzontale, un gesto semplice vicino alla vita dell’essere umano. Volevo che avesse un aspetto umano e potesse accogliere chi transita in questo luogo e che potrà anche sedersi sull’anello.

Pertanto, l’invito è a entrare nell’opera e relazionarsi in cerchio per riflettere, riunirsi e vivere il tempo, la memoria passata e il presente futuro. Il tempo, lo spazio fecondo di una vigna e un anello, l’inizio di una storia che com_muove e trasporta altrove. Ritrovarsi insieme nell’armonia di un cerchio, una forma dello spirito che ci offre la possibilità di meditare sulla forza dell’universalità che ci ricongiunge in un divenire infinito, laddove inizio e fine coincidono nella circolarità di un tempo eterno, tutto e tutti parte di un unico grande Anello. 

Il video documentario Anello di Francesco Arena sarò presentato a settembre all’Istituto italiano di Cultura di Barcellona – con Il Parco archeologico del Colosseo promotore e partner del progetto – e a seguire nei festival dei film d’arte.

Francesco Arena – Anello | Parco archeologico del Colosseo
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