Susanna Occhipinti

Gallerista e curatrice: Susanna Occhipinti

Si è appena conclusa a Ragusa, presso l’Auditorium San Vincenzo Ferreri, una mostra di Giovanni Blanco. Visitandola nella giornata inaugurale, mi aveva colpito, oltre alla qualità di alcune opere, l’assenza di curatore. Molti artisti scelgono sempre più spesso questa strada. Avrebbero tuttavia qualche problema a perseguirla sino in fondo senza la collaborazione dei galleristi, che a loro volta, miracolosamente rinsaviti dalla sbornia modaiola dei primi due decenni del duemila, stanno tornando a “curare” i propri artisti. Ne abbiamo discusso con Susanna Occhipinti, proprietaria e responsabile dell’omonimo spazio ragusano.

Lavori da sempre a Ragusa, città in cui hai preso il testimone – non nel senso di un qualche rapporto economico, ma di ideale filiazione – di Cassiano Scribano, storico gallerista ragusano. Come ti è venuto in mente di intraprendere questo difficile mestiere?

Ho aperto la galleria nel 2013 con una mostra collettiva: 20×20. Mi ricordo che tra i visitatori, piuttosto ostili, c’era chi già da allora mi affiancava al lavoro di Cassiano Scribano. Lo scopo che mi prefiggevo, e ancora mi prefiggo, era promuovere l’arte contemporanea nella mia città natale, Ragusa, organizzando mostre ed eventi culturali.

Mi pare che, nel panorama variegato dell’arte contemporanea, le tue preferenze fossero subito chiare.

Sì. Sono sempre stata un’amante della fotografia, della pittura e dell’illustrazione. Volevo creare un centro di aggregazione che potesse esser frequentato da chiunque si interessi a queste discipline.

Sono sempre più frequenti le mostre senza curatore, o meglio col gallerista a fare le veci del curatore: esercizio di una funzione supplente o naturale svolgimento di un’attività che è anche, non secondariamente, lavoro critico e relazionale?

Vada per la seconda. Ho una gran nostalgia di quei galleristi coltissimi, proprio come Cassiano, che non si dedicavano semplicemente a vendere e comprare, ma curavano tutti gli aspetti del lavoro di un artista.

Il tuo lavoro oggi si svolge più in galleria o in spazi pubblici e fiere?

Direi in entrambi. E tuttavia le fiere, man mano che si cresce e il pubblico si allarga, acquistano un ruolo sempre più centrale. 

Parliamo un po’ del tuo rapporto con gli artisti. A cominciare dai campioni della tua scuderia.

Il mio rapporto con gli artisti si basa sulla fiducia e grazie a questa posso vantarmi di avere una scuderia di tutto rispetto. Spicca Angelo Ruta, uno dei più grandi illustratori contemporanei. Inutile dire che il rapporto è in prima istanza umano e solo dopo si innesca quello professionale, nel quale l’artista mi affida i propri “figli”. Il mio compito è quello di prendermene cura e con professionalità divulgarli e commerciarli. Operazione per nulla semplice. Da anni collaboro con Giovanni Blanco, uno dei giovani pittori più importanti del panorama siciliano e del quale ho l’esclusiva.

La tua mostra più bella?

L’ultima: Tutto quello che accade di Giovanni Blanco.

E quella che vorresti realizzare?

La mostra di un artista siciliano. Ma non in Sicilia.

A cosa ti stai dedicando, a cosa ti dedicherai?

A ottobre parteciperò alla fiera d’arte moderna e contemporanea ARTVERONA, giunta alla sua 18a edizione. In questa occasione esporrò i lavori di Giovanni Blanco, solo show.