‘La trasmissione dei modelli adottati dal passato, come sistema e non come valore, attuata come un passaparola che perde il significato iniziale, non corrisponde al mondo di oggi. […] Il collasso del sistema è dichiarato con l’attacco al polmone, organo della respirazione, qualcosa che non conosciamo è venuto a dircelo, a rendere evidenti fragili certezze di un sistema globale che si arroga il diritto di un sapere iniquo.’
Nelle parole di Gino D’Ugo, al timone della rassegna OSARE PERDERE di Fourteen Artellaro si ritrova la riflessione primigenia di un biennio di ricerca costante, segnata da un lungo itinerario le cui tappe sono rappresentate dagli interventi che diversi artisti hanno ideato per lo spazio di Fourteen, mese dopo mese.
Se Fourteen, invero, si è sempre proposto come ‘non luogo democratico di ricerca intellettuale ed artistica internazionale’ l’interrogarsi sulla possibilità di ribaltare il concetto di vincita o perdita ha perimetrato nuovamente un intero corpus poetico e concettuale animato da ben altre dinamiche. Ecco, perciò, che, dallo spazio\vetrina che s’apre sulla piazzetta del vecchio borgo marinaro di Tellaro e sulla scorta delle visioni di Guido Ferrari, Gino D’Ugo e Andrea Luporini, spesso in collaborazione con Iginio De Luca, come in questa occasione, OSARE PERDERE ha dato origine ad una sperimentale ed in parte ‘accidentata’ volontà di attuazione artistica, in relazione a differenti linguaggi, dal video alla scultura, dalla fotografia all’installazione, dalla pittura alla performance.
A tessere un filo rosso tra le dinamiche portate ad emersione da ogni artista quel senso di inquietudine che pervade il nostro tempo e che trova, nella riflessione filosofica ed artistica, i prodromi di una tensione ben più che superficiale: qualcosa che dal sotteso affiora in superficie, mostrandosi nella sua nuda verità.
Perdere, oggi, significa ancora osare l’inosabile?
Fourteen Artellaro e Gino D’Ugo asseriscono che “Osare perdere vuole essere un punto di partenza riguardo a percorsi odierni totalizzanti e tendenti a privare l’individuo dei fondamentali principi di esistenza come libertà e processo di individuazione da cui scaturisce il libero arbitrio”.
La testimonianza è passata poi nelle mani degli artisti che, dal 2020, hanno lavorato ad una interpretazione del quesito che è diventato tale nel momento in cui si è trasformato in volano ontologico di indagine e analisi. Il 2020 ha visto protagonisti Mario Consiglio, Matteo Attruia, Silvia Giambrone, Sonia Andresano, Andrea Luporini mentre a segnare il 2021 e a chiudere la rassegna sono stati Fabrizio Cicero, Calixto Ramirez Correa, Alice Schivardi, Laura Cionci, Serena Fineschi, Virginia Zanetti e Luca Pancrazzi.
Chiedo ora voi, appassionati ed attenti lettori, OSARE PERDERE si può?
Probabilmente, si deve.
Fourteen Artellaro
Piazza Figoli, 14, Tellaro di Lerici (SP)
Ph courtesy Fourteen Artellaro & Andrea Luporini