Flavio Lombardi a Caserta, Vanvitelli diventa phygital

Venerdì 26 maggio è stato un giorno speciale per la città di Caserta. In memoria del 250esimo anniversario dalla morte di Luigi Vanvitelli, è stato disposto il convegno internazionale “Il genio, l’eredità 1773-2023” presso il Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Quella di Vanvitelli, architetto, pittore, scenografo e ingegnere, è un’eredità presente non solo nei monumenti e nelle opere ma anche nel modo di vivere della città. Talk e dibattiti, con ospiti d’eccezione e personaggi di rilievo nell’ambiente culturale italiano, si sono succeduti per l’intera giornata. Oltre agli interventi dei principali rappresentanti del Comune di Caserta, ha rilasciato il proprio contributo anche il direttore del Palazzo Reale di Milano e del Pac, Domenico Piraina.

Il Vanvitelli Day è stato un giorno particolarmente importante per la storia artistica e architettonica della Terra di Lavoro. Tuttavia, l’iniziativa non si è rivolta solo al passato, bensì si è presentata come un evento innovativo al passo con i tempi e capace di guardare al futuro dell’arte contemporanea e della CryptoArt.

Nell’ambito del convegno, nelle gallerie del Belvedere è stata proposta la mostra personale dell’artista casertano Flavio Lombardi che, in occasione della ricorrenza, ha prodotto una collezione esclusiva, omaggiando l’uomo simbolo delle celebrazioni e due delle sue iconiche creazioni architettoniche, la Reggia di Caserta e i Ponti della Valle. La figura di Luigi Vanvitelli, donata alle generazioni successive dalla scultura di Onofrio Buccini del 1879, è immaginata in chiave pop, in quanto personaggio popolare per la città ove è situata. 

In esposizione presenti ben sei opere phygital. Sul retro dei quadri fisici, di dimensioni 100×100 e realizzati su pellicole adesive sovrapposte su fondi in forex, è stato applicato un chip, ideato dall’azienda VeChain, capace di ricondurre, tramite tecnologia NFC, al relativo gemello digitale dell’opera. Una volta effettuata la scansione con il proprio smartphone, grazie a una funzionalità già insita nel dispositivo, il visitatore si ritrova catapultato nel marketplace World of V e, in particolare, di fronte all’NFT di Phygipop, nickname dell’artista Flavio Lombardi nel mondo digitale, con tutti i dettagli dell’opera. Il chip, come si ricorderà, funge da certificato di autenticità in quanto collegato a un codice unico e non replicabile.

Flavio Lombardi, tramite una formazione completamente da autodidatta, ha sviluppato nel tempo un linguaggio sempre più identificativo, caratterizzato dall’uso di speciali software di grafica che gli hanno permesso di determinare uno stile unico definito da diverse sovrapposizioni. Partendo dallo studio della tecnologia applicata all’arte e attraverso un dialogo costante e sinergico con esperti dei corrispettivi settori, nei primi mesi di quest’anno è approdato all’attuale visione artistica phygital, collocandosi di diritto nella corrente della digital art.

La stessa tecnologia phygital era già stata adottata nel territorio casertano, negli scorsi mesi, da uno dei più attivi pittori contemporanei italiani, Bruno Donzelli, la cui opera “Viaggio con Mirò” fu venduta nella doppia versione, fisica e digitale, alla collega e collezionista Ana Kuni. artista ucraina stabilitasi da alcuni anni a Cape Town.

L’evento phygital di Flavio Lombardi non a caso ha avuto luogo a San Leucio, colonia borbonica all’avanguardia nell’Italia del Settecento, con leggi autonome e innovazioni del tutto rivoluzionarie per quell’epoca, come la parità di diritti tra uomo e donna oppure la realizzazione della prima forma d’istruzione gratuita e obbligatoria. O l’accesso alle cure per tutti. Tutto ciò è contenuto nel Codice leuciano del 1789 in virtù del progetto illuminato di Re Ferdinando IV di Borbone. Qui è avvenuta la produzione di uniche e pregiatissime stoffe di seta, famose in tutto il mondo. Una tecnologia futuristica per quei tempi, così come la mostra presentata venerdì 26 maggio da Flavio Lombardi, che si erge tra i primi esponenti di un nuovo modo di fruire in maniera ambivalente la medesima opera d’arte. Al primo possibile consumo, di tipo sensoriale e tradizionale, ovvero in presenza, si aggiunge un secondo tipo di consumo, quello virtuale, senza limiti di spazio e di tempo.