ABYSS, Michele Giangrande. Foto di Alessandro Porzio

ABYSS di Michele Giangrande allo Spazio Matta di Pescara

ABYSS di Michele Giangrande è il primo appuntamento all’interno del programma MAC Matta Arte Contemporanea, dal titolo #SPOTLIGHT#1 ABITARE L’ARTE, curato da Marcella Russo per la sezione arti visive. L’obiettivo è creare un focus su temi e linguaggi grazie alla promozione dell’arte contemporanea, in un contesto di riqualificazione cittadina in perfetto accordo con la storia dello Spazio Matta, un ex mattatoio oggi adibito a centro di diffusione e di ricerca artistica e culturale.

La Tetralogia degli Elementi di Michele Giangrande è un progetto lungo e complesso, che l’artista porta avanti da alcuni anni, uno studio intrapreso per comprendere la contemporaneità, in tutte le sue sfaccettature psicologiche e scientifiche. L’io viene indagato proprio attraverso i quattro elementi, ciò che sta alla base della realtà che ogni individuo vive, con lo scopo di evidenziare e sottoporre alle riflessioni del pubblico questioni e temi attuali, tra cui il rapporto con l’ignoto, la diversità o il riscatto.
L’interlocutore è fondamentale nel lavoro di Giangrande, nel momento in cui lui stesso ha scelto di accantonare la dimensione oggettuale, tipica delle sue prime esperienze, approdando ad una produzione più inclusiva, che coniuga diversi media. L’oggetto che lui utilizza nella prima fase del suo percorso, ispirato dal contatto con il suo illustre conterraneo Pino Pascali, deriva da un bagaglio legato alla sua infanzia, in cui la creatività gli ha permesso di elaborare la mancanza di giochi, inventandone lui stesso. Oggi Michele Giangrande si dedica a progetti di arte pubblica, in cui una spiritualità diversa e una contestualizzazione più forte vengono declinate in opere performative, che ricalcano la sua natura di artista poliedrico e cercano una relazione con gli spettatori, che entrano a far parte dell’opera stessa.

Il passaggio da un’estetica materica ad una di azione è ben raccontato durante l’incontro del 24 novembre, grazie alla proiezione di due video, Odissea Dandy – Michele Giangrande e il suo atelier (diretto da Giuseppe Tandoi), e il pluripremiato The Hyperzoo (2019), scritto e diretto da Giangrande stesso. Nel primo l’artista analizza in un’intervista la genesi dei suoi lavori, partendo dal suo studio immerso nella campagna di Putignano e percorrendo gli altri luoghi significanti per la sua attività. Il secondo è invece testimonianza del secondo capitolo della Tetralogia degli Elementi, che dopo la terra di BUNKER (2018), con The Hyperzoo prima l’artista e poi il suo pubblico entrano in una scatola d’aria e di vetro installata al MACRO di Roma, tappezzata di giornali. Il bombardamento di notizie e informazioni tipico della nostra epoca diventa soffocante e insistente, manifestando in lui e nei performer/spettatori, che vi si trovano immersi, molteplici emozioni e sensazioni, reazioni inattese e riprese nel film.

Nel 2021, dopo terra e aria, Giangrande mette in scena il terzo episodio, quello dedicato all’acqua. ABYSS è il titolo di un’esperienza immersiva in cui l’io del fruitore viene assorbito dall’ipnotica melodia degli abissi marini e successivamente dal ritmico movimento dei personaggi. Tredici maschere africane siedono intorno ad un tavolo nella navata centrale dell’ex mattatoio, rivelate gradualmente dalla luce, e ondeggiano sprigionando una brillantezza frammentata in mille pezzi dai teli termici che indossano. Un moto continuo e ossessivo, che in un climax raggiunge il suo apice quando l’oscurità investe nuovamente tutti i soggetti, tranne quello centrale che si illumina di rosso, palesando di nuovo quell’atroce sacrificio cristiano. L’inquietudine che segue è la consapevolezza di un tradimento profondo, che da anni si consuma negando la vita a migliaia di persone che, con la speranza vana di trovare un futuro, spesso non riescono neppure a trovare la pace, vittime senza nome di un meccanismo malato. Le figure restano ferme, immobili nelle tenebre che permeano di nuovo tutto lo spazio, e che il pubblico ripercorre a ritroso per uscire.

Con ABYSS assistiamo ad una vivida e concreta rappresentazione di una realtà in crisi, che deflagra sempre di più verso un sub-umano inaccettabile, ma al quale nessuno sembra voler rimediare seriamente. Michele Giangrande lascia come monito concettuale una targa, presente anche in BUNKER: sul muro esterno dell’edificio riecheggia il suo vecchio utilizzo e cerca di ribaltarlo, recitando la frase ‘Siate calmi! Qui siete già al sicuro!’.