Gino Balzola, Case alpine, 1974

Tino Aime e Gino Balzola

La Pinacoteca comunale F. Tabusso di Rubiana (To) ospita Architetture naturali dell’invisibile, la mostra retrospettiva di Tino Aime e Gino Balzola, con un testo critico di Angelo Mistrangelo, dal 27 maggio al 18 giugno 2023.

La collezione permanente della Pinacoteca Tabusso, sita nel cuore della Val di Susa, conserva oltre cento opere di artiste e artisti contemporanei piemontesi, dal secondo dopoguerra ad oggi. Architetture naturali dell’invisibile è la sua dodicesima mostra temporanea, dedicata a Tino Aime (Cuneo 1931 – Gravere 2017) e Gino Balzola (Torino, 1927-1983), due artisti del territorio che hanno dedicato la propria ricerca artistica alla tradizione montana.

La mostra si presenta come un dialogo nato da quel vivere assorto, permeato da un meditato e interiorizzato naturalismo, scandito dal fascino delle alte vette, scrive il critico d’arte Angelo Mistrangelo. I due pittori raccontano, ognuno da una prospettiva diversa, la natura e la cultura dell’area alpina.

Tino Aime e Gino Balzola, Architetture naturali dell’invisibile, Pinacoteca Tabusso. Crediti foto: Gian Pass.

Tino Aime, attraverso un gioco di chiaroscuri, rimanda a un immaginario fiabesco dominato da paesaggi notturni di case innevate immerse nel silenzio e illuminate unicamente dalla luna o dal cielo stellato. I suoi dipinti trasportano l’osservatore in una dimensione introspettiva di calma e solitudine che si adatta perfettamente allo spirito della montagna. Gino Balzola dedica invece una particolare attenzione alle abitazioni montane e, concentrandosi quasi esclusivamente sulla loro architettura, tralascia volutamente il cielo e l’ambiente circostante. L’artista colloca le sue baite in una dimensione neutra dislocata dal contesto naturale del paesaggio alpino. Il legno e la pietra, i materiali primari utilizzati per la costruzione delle case, diventano gli unici elementi che rimandano al contesto montano.

Tino Aime e Gino Balzola, Architetture naturali dell’invisibile, Pinacoteca Tabusso. Crediti foto: Gian Pass.
Gino Balzola, Grande radice, 1976. Crediti foto: Gian Pass.

La produzione artistica dei due pittori non è rivolta esclusivamente al paesaggio antropizzato ma presenta numerosi disegni, incisioni e acquarelli sulle piante della montagna, in particolare sulle betulle e sui salici. L’interesse nei confronti di questi esseri viventi, fondamentali per la sopravvivenza dell’essere umano nell’ambiente montano, si trasforma nello studio di radici e rami, dalle differenti e curiose forme.

Sabato 17 giugno verrà presentata, negli spazi della Pinacoteca Tabusso, Fra le rocce. Storie e immagini di montagna, a cura di Giorgio Enrico Bena, una antologia di racconti ispirati agli scatti fotografici di Gino Balzola.