Terragni Sartoris

Terragni e Sartoris a Como, capitale del razionalismo italiano 

Il prossimo 2 dicembre 2023, alle ore 18.00, presso l’ex chiesa di S. Pietro in Atrio a Como, sarà inaugurata la mostra “Terragni e Sartoris a Como capitale del Razionalismo italiano _ 1926/1943”, realizzata da Made In MAARC, in associazione con il Politecnico di Losanna e i loro Archivi della costruzione moderna, dando l’avvio alla seconda edizione del progetto MAARC EXHIBITIONS, ideato da Ebe Gianotti, che prevede un’esposizione a cadenza triennale itinerante, rivolta all’architettura razionalista e all’arte astratta di Como.

L’obiettivo è costruire, in collaborazione con studiosi e istituti di ricerca italiani ed europei, un percorso di relazioni e confronti con analoghe esperienze artistiche del movimento moderno in Europa e promuovere il patrimonio razionalista di Como a livello internazionale, mettendo in luce le ricchezze del Novecento, presenti nella città e nel suo territorio. Como ha ricoperto un ruolo di primo piano nel dibattito architettonico internazionale sulla nuova architettura, tanto da rappresentare, oggi, un patrimonio di inestimabile valore.

L’esposizione, preceduta dal convegno internazionale “Alberto Sartoris e Giuseppe Terragni. Idee e principi dell’architettura dal Futurismo al Razionalismo” svoltosi a Como il 15/02/2020, è curata da Salvatore Aprea, docente di Storia dell’architettura e direttore degli Archivi d’architettura del Politecnico di Losanna, fondamentale partner dell’iniziativa che ha fornito i materiali d’archivio (disegni, foto, libri, lettere e i plastici realizzati appositamente per la mostra). Luca Ortelli, già docente presso il medesimo Politecnico, grazie al quale si è instaurata una cooperazione con gli Archivi della costruzione moderna, ha contribuito all’interpretazione dei disegni del Quartiere satellite di Rebbio. La mostra sarà presentata a Milano il 12 dicembre, presso la galleria Lorenzelli, dal curatore Aprea, accompagnato da Cyril Veillon, direttore della galleria Archizoom del Politecnico di Losanna, dove la mostra verrà ospitata nel 2024. 

Visitabile a Como fino al 31 dicembre 2023, essa cade intenzionalmente nell’ottantesimo anniversario della morte di Giuseppe Terragni (1904-1943) e nel venticinquesimo di quella di Alberto Sartoris (1901-1998), oltre a essere l’occasione per festeggiare i primi dieci anni di attività di Made in MAARC. La città di Como razionalista, dunque, e due grandi architetti, Terragni e Sartoris, accomunati da un filo conduttore di natura professionale e intellettuale. Il tema della mostra, in particolare, vuole insistere sul confronto tra queste due figure chiave del Razionalismo, non solo in ragione della qualità del loro corpus di opere, ma anche per il merito, riconosciuto a entrambi, nell’aver diffuso e propagandato i principi della nuova architettura a livello internazionale. Attraverso le diverse fasi del loro legame e dei loro rispettivi contributi, avremo modo di leggere la storia dell’architettura moderna nel periodo compreso tra il 1927, anno di fondazione del Gruppo 7 e il 1943, anno della morte di Terragni: arco temporale caratterizzato da dibattiti e scontri accesi, che animavano la scena nazionale e internazionale, con la città di Como a fare da protagonista. 

Questa storia procederà a partire da Antonio Sant’Elia, figura di riferimento per entrambi gli architetti: Alberto Sartoris sostenne la mostra e le Onoranze che la città di Como dedicò, nel 1930, all’architetto futurista per eccellenza; Giuseppe Terragni, invece, agli albori della sua carriera professionale, si ispirò fortemente a uno schizzo di Sant’Elia, per il progetto e la costruzione del Monumento ai caduti. Il legame Sartoris/Terragni ebbe un andamento altalenante, lo stesso che scandirà il percorso espositivo, evidenziando, per esempio, i momenti di più stretta vicinanza (Sartoris soggiornerà spesso e per lunghi periodi a Como, nella casa di Terragni in via Indipendenza). La mostra riserverà particolare interesse a quelle occasioni nelle quali i due architetti collaborarono all’elaborazione di progetti comuni, tra i quali il Quartiere satellite a Rebbio, non realizzato e ancora poco studiato, nonostante sia paragonabile, per importanza e grandezza, ad analoghi esempi di diverse città europee. A tal proposito, saranno indagate anche le Case popolari di Via Anzani, costruite da Terragni, secondo il progetto di uno degli edifici tipo immaginati per Rebbio. 

Il percorso espositivo, studiato da Giovanna Saladanna, farà uso di colori appartenenti alla palette di Alberto Sartoris e sarà articolato attraverso l’esposizione di materiali molto diversi (disegni, lettere, articoli, pubblicazioni d’epoca, video, fotografie delle Case di via Anzani appositamente realizzate da Lorenza Ceruti che rappresentano una sorta di mostra nella mostra), culminando nello spazio della navata centrale, dove saranno esposti il plastico dell’intero Quartiere di Rebbio e quello di un edificio tipo, realizzato per l’occasione dal Politecnico di Losanna. 

La mostra si rivolge a un pubblico eterogeneo, per poter comunicare con chiunque, compresi i numerosi turisti presenti a Como, ormai, in ogni stagione: proprio per questo motivo, tutti i testi dei pannelli espositivi e del catalogo sono stati tradotti in inglese. Inoltre, affinchè la mostra non risulti avulsa dal contesto cittadino ma, al contrario, rappresenti un’occasione di incontro sociale e culturale, è stato programmato un fitto calendario di eventi collaterali, realizzati in collaborazione con diverse realtà culturali di Como, così da coinvolgere vari tipi di utenti, compresi i giovani e gli studenti. Ciascuno, dunque, potrà fare esperienza di un periodo storico fondamentale, quello del Razionalismo architettonico, assaporando le diverse fasi evolutive, attraverso la storia di un legame tra due architetti di primo piano, quali sono Giuseppe Terragni e Alberto Sartoris, nello sfondo architettonico e culturale di una città, come Como, considerata, a livello internazionale, una preziosa eredità razionalista.