Spartak Khachanov

Stills Of Peace And Everyday Life: Italia e Armenia

Venerdì 9 luglio si riparte da Atri, dalle Cisterne di Palazzo Acquaviva e Palazzo Cardinal Cicada, teatro romano, per l’inaugurazione di “Stills of Peace and Everyday Life: Italia e Armenia” nella nona edizione della Rassegna Internazionale di arte e cultura contemporanea della Fondazione Aria, curata da Giovanna Dello Iacono, direttrice della rassegna.

Pittura, scultura, fotografia, installazioni site-specific e videoarte compongono i diversi linguaggi della rassegna. Le tre mostre curate da Antonio Zimarino, Eva Comuzzi e Mariano Cipollini si intrecciano in continuo dualismo tra differenza e identità, vicinanza e lontananza in cui ogni artista, armeno e italiano, è chiamato al confronto su un tema. Il visitatore è così stimolato alla riflessione, spinto al superamento di due visioni tout court e ad aprirsi all’incontro con la complessità della cultura dei popoli in cui è possibile rintracciare i valori comuni di ogni civiltà. 

Nelle cisterne di Palazzo Acquaviva, “Apparizioni, legami” è la mostra a cura di Antonio Zimarino in cui Ugo Giletta (1957, San Firmino di Revello) e Mikayel Ohanjanyan (1976, Yerevan/Armenia) pur distanti per cultura, formazione e relazioni, si confrontano sui temi di differenza e identità. Giletta si serve di pittura, scultura e installazioni video per cogliere l’identità effimera sui volti. La tecnica dell’acquerello permette a Giletta una ricerca in serie su volti non definiti la cui identità è appena accennata, così come accade per le piccole teste in cera.  Con l’installazione video di sei primi piani, frutto del lavoro dell’artista dal 2004 ad oggi, ogni volto porta con sé la propria condizione umana e storia. A differenza di Giletta, Ohanjanyan predilige la durevolezza della materia in cui la pietra e il legno sono tenuti insieme da cavi d’acciaio inox come legami indissolubili di una vita, dai legami armoniosi a quelli violenti. Nella serie “Diario”, l’artista incide tra i solchi della pietra di basalto su cui passano i cavi d’acciaio i nomi delle persone che hanno plasmato la sua identità, estendendo la riflessione anche alla possibile mancanza di legami.

Nel progetto si inserisce il giovane artista Apo Yaghmourian (1993, Amman/Giordania) con tre istallazioni site-specific che, partendo dagli scarti della lavorazione artigianale dei cappelli di Montappone, in provincia di Fermo, realizza oggetti o richiama immagini della memoria contadina donando ai tessuti una nuova identità.

Infine, l’installazione video di Giletta sull’incomunicabilità come metafora dell’esistenza umana, collega “Apparizioni, legami” con la mostra “Cannibals, Kings, and Gifts” a cura di Eva Comuzzi in cui a dialogare sono gli artisti Spartak Khachanov (1984, Baku/Azerbaigian) e Tommaso Sandri (1992, Friuli). La mostra prende spunto dal libro dell’antropologo Marvin Harris Cannibali e re. Le origini delle culture secondo cui cannibali e re sono i medesimi, ovvero i potenti, e pone in relazione i due artisti con una spiccata propensione a svelare i conflitti politico-economici che affliggono il mondo. L’arte di Khachanov è imprescindibilmente legata alla sua storia personale di rifugiato politico e artista in esilio vissuto prima in Armenia, poi in Ucraina: memorie, appunti e disegni realizzati con materiali di fortuna fanno parte del suo racconto visivo di viaggi nei campi profughi. Le opere di Khachanov non mancano di denuncia esplicita e provocatoria del dominio maschile, stesso tema sviluppato in chiave più giocosa e ironica, come avviene nelle opere della serie “Fallocracy” di Sandri. “Senza identità” è l’installazione composta da piatti di carta su cui mangiava Khachanov da rifugiato e sul cui fondo si trovano le immagini significative di quei momenti drammatici. La mostra si conclude con i regali, quello di Khachanov con “Cocoon”, una produzione interattiva che seleziona le immagini dei monumenti del mondo che vengono consegnati al visitatore protetti dalla sabbia, quelli di Sandri che porta in dono a genitori e figli separati in maniera forzata e rimessi nuovamente in contatto, dando voce a chi non ne ha più.

“…e l’angolo si è scordato di te” a cura di Mariano Cipollini è l’ultima tappa di Atri a Palazzo Cardinal Cicada concepita come un’unica mostra su due luoghi distinti: Atri e Pescara. Il fotografo Gianluca Chiodi (1966, Reggio Emilia/Milano) sviluppa il concetto di identità con ironia attraverso una serie dedicata alla chirurgia estetica, alla vulnerabilità e alle insicurezze capaci di generare nuovi mostri. “Hot skin” è la serie dedicata al desiderio che si muove sulla linea della pelle e della produzione di feromoni con cui entra in dialogo con i dipinti ad olio di Liana Ghukasyan (Armenia) e il suo fascino per la carne e il corpo. Alla produzione di pitture ad olio dell’artista armena si aggiungono le opere di grande formato pensate appositamente per gli spazi esterni del palazzo Cardinal Cicada. Un incipit espositivo che rimane in attesa di proseguire e completarsi a partire da domenica 10 luglio, presso il Museo Vittoria Colonna di Pescara, con le opere di Juan Del Prete (1897, Vasto – 1987, Buenos Aires) in dialogo con Giuseppina Piunti soprano, Matthias Ludwing baritono, Sonya Orfalian scrittrice. 

Stills of peace and everyday life 
IX Edizione

Italia e Armenia: una ricerca del senso del contemporaneo 
9 luglio – 4 settembre 2022 / Atri – Pescara

CISTERNE DI PALAZZO ACQUAVIVA – ATRI 
PALAZZO CARDINAL CICADA, TEATRO ROMANO – ATRI 
9 luglio – 4 settembre
Orari: 10.00 – 12.00 / 16.30 – 19.30 / 21.00 – 23.00 / Chiuso lunedì mattina

Apparizioni, legami
Ugo Giletta, Mikayel Ohanjanyan
Intervento artistico di Apo Yaghmourian
a cura di Antonio Zimarino

Cannibals, Kings and Gifts
Spartak Khachanov, Tommaso Sandri
a cura di Eva Comuzzi

…e l’angelo si è scordato di te.
Gianluca Chiodi, Liana Ghukasyan, Juan Del Prete, Giuseppina Piunti, Matthias Ludwig, Sonya Orfalian
a cura di Mariano Cipollini

MUSEO D’ARTE MODERNA VITTORIA COLONNA – PESCARA
10 luglio – 3 settembre 2022
Orari: 10.00 – 12.00 / 17.00 – 22.00 / Chiuso lunedì

Programma completo su stillsofpeace.com