SEDIMENTS. After Memory, Installation view (1), Ph. Emmanuel Anyigor

SEDIMENTS. After Memory, Victor Fotso Nyie, Muna Mussie, Las Nietas de Nonó, Christian Offman

Prosegue al Mattatoio una mostra che propone il confronto tra realtà liminari del pianeta e quella presente nel mondo occidentale nostrano.

Fino al 04 settembre presso il Padiglione 9a del Mattatoio è possibile visitare gratuitamente SEDIMENTS. After Memory, Victor Fotso Nyie, Muna Mussie, Las Nietas de Nonó, Christian Offman: una mostra a cura di Johanne Affricot ed Eric Otieno Sumba.

SEDIMENTS. After Memory, Victor Fotso Nyie, Muna Mussie, Las Nietas de Nonó, Christian Offman si pone l’obiettivo di indagare ciò che il sociologo Zygmunt Bauman ha definito “modernità liquida” ovvero quella realtà composta di flussi e tendenze effimeri e fugaci, ciò che permane, andando controcorrente e sedimentandosi al di sotto della superficie turbolenta della quotidianità. SEDIMENTS. After Memory interroga questa testimonianza granulare depositata seguendo quattro segni distintivi della modernità liquida: rivoluzioni ostacolate, soggettività postcoloniali, consumismo vuoto e cittadinanza precaria. La mostra mette in discussione la distinzione tra esposizioni personali e collettive, avvicinando le opere come capitoli tematici o parti di un intero, unendo trasversalmente molteplici prospettive che collegano Camerun, Eritrea, Italia, Porto Rico e Rwanda.

Muna Mussie(Eritrea, 1978) trascina il pubblico negli spazi liminali dell’esilio e della continua organizzazione remota per la liberazione. Nell’installazione ጎጎጎጎጎጎ|بولونیا شارع| Bologna St. 173(Riverberi Roma), (2021-2022) ricorda i raduni che, tra il 1974 e il 1991, si sono tenuti a Bologna ogni agosto a sostegno della lotta di liberazione eritrea. Con questa installazione mette in scena il concetto di casa transitoria e precaria. Per Bologna St. 173(Riverberi Roma), l’artista introduce un nuovo elemento: un video del festival in loop, accompagnato dal racconto di una giovane donna eritrea che ha abitato ad Asmara, Bologna Street.

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Victor Fotso Nyie (Camerun, 1990) rielabora la percezione contemporanea delle forme scultoree africane attraverso le opere che compongono Identità Sospese. Mosso dalla diffusione globale e commerciale di maschere africane stilizzate, le sculture di Fotso Nyie riprendono le fattezze del corpo Nero, simboleggiando però l’alienazione delle soggettività africane contemporanee attraverso l’uso di inflessioni surrealiste e speculative. Superando i dibattiti in corso relativi alla restituzione della cultura materiale africana, Identità Sospese è allo stesso tempo un intervento estetico e materiale che riguarda sia un nuovo linguaggio artistico, che la riabilitazione e la riparazione di una tradizione scultorea che ha un lungo corso in molti paesi africani, compreso quello di origine dell’artista(Camerun).

Le due sorelle mapenzi e mulowayi nonó, (Porto Rico) formano il duo artistico Las Nietas De Nonó, che fondono e confondono teatro, performance, interventi artistici e vita quotidiana in processi ancorati alle loro biografie. Le sorelle hanno trasformato l’ex casa del nonno nel Barrio San Anton, a Porto Rico, nel Patio Taller(2011-2019), uno spazio comunitario e residenza per artiste e artisti internazionali che stimola i ritmi di lavoro, lo svago e la produzione della comunità. Questo impulso è documentato nella loro installazione video FOODTOPIA: después de todo territorio(2020-2021), che può essere letto come una critica nascente della disconnessione sensoriale tra il consumatore moderno, il cibo che lo mantiene in vita, e l’ambiente naturale che lo fornisce.

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Christian Offman (Rwanda,1993), nell’installazione site-specific Barocco, affronta un tema determinante della modernità liquida: la cittadinanza. Crescendo tra il Rwanda e l’Italia, attinge dalla sua esperienza di vita, nonché da una pratica artistica che fonde storia e memoria nella scultura e nell’installazione, e affronta le nozioni di base del diritto di cittadinanza attraverso gli spazi che rafforzano la non-cittadinanza: un archetipo che ricrea per l’installazione. Le barricate antisommossa di acciaio grigio, che strutturano e scandiscono i sogni e le speranze dei/delle non-cittadini in attesa presso le autorità italiane per l’immigrazione, sono intrise delle contraddizioni del sistema. Oltre alla mostra, la programmazione artistica di SPAZIO GRIOT comprende anche una serie di appuntamenti che includono performance, workshop, talk, conversazioni con le artiste egli artisti, stand-up comedy e incontri musicali.

Giovedì 1° settembre Muna Mussie presenterà l’azione performativa di chiusura della mostra Re-Turn Bologna St., dalle ore 20.00 alle 20.30.

L’esposizione fa parte della programmazione artistica di SPAZIO GRIOT (spazio nomadico e piattaforma di sperimentazione multidisciplinare, esplorazione e discussione, con incursioni musicali) ed è presentata da Azienda Speciale Palaexpo. La programmazione artistica di SPAZIO GRIOT è promossa da Roma Culture e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo e SPAZIO GRIOT ed ha come main sponsor GUCCI, il sostegno del Museo delle Civiltà, e si avvale della collaborazione dell’American Academy in Rome, British School at Rome, British Council e di Orbita Spellbound come sponsor tecnico.

INFORMAZIONI:

SPAZIO GRIOT

Mostra: SEDIMENTS. After Memory

Luogo: Mattatoio, Padiglioni 9a

Apertura al pubblico: 30 giugno – 4 settembre 2022

Dal martedì alla domenica, dalle ore 17.00 alle ore 22.00. Aperto anche lunedì 15 agosto, dalle 17.00 alle 22.00.

Ingresso gratuito

Informazioni: spaziogriot.org | info@spaziogriot.org

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