Paolo Ventura: Senigallia diventa città onirica

Fino al 31 presso il Palazzo del Duca di Senigallia è visibile la personale di Paolo Ventura.

La città balneare di Senigallia ha alle spalle una ricca tradizione fotografica, che va da Mario Giacomelli al Gruppo Misa fino a Lorenzo Cicconi Massi. Sul solco di questi rinomati maestri senigalliesi, dal 2018 il Comune esalta la fotografia come forma d’arte attraverso il progetto Senigallia: città della fotografia, che si impegna nella promozione di artisti sia emergenti sia affermati a livello nazionale ed internazionale, ospitandone grandi mostre.

La ricerca artistica di Paolo Ventura è stata inclusa all’interno di tale programma di valorizzazione tramite un’iniziativa site specific, Senigallia, realizzata dall’artista e ispirata direttamente dalle architetture, dai luoghi pubblici meno conosciuti e dai monumenti della città. Dal 22 Giugno al 31 Ottobre, quindi, vengono esposte per la prima volta presso il Palazzo del Duca trenta opere, che restituiscono singolarmente e nel loro complesso l’immagine di una Senigallia onirica e dall’ambientazione metafisica.

L’esposizione intreccia in modo virtuoso arte e territorio, creando tra i due un legame di interdipendenza e influenza reciproca: l’indagine creativa trae, infatti, ispirazione dal contesto di riferimento producendo nuovi linguaggi e significati e allo stesso tempo valorizza il patrimonio culturale della città.

Ventura è uno dei più interessanti esponenti della staged photography contemporanea: l’artista, infatti, parte dal dato fotografico immediato e lavora poi per sottrazione, facendo sparire ciò che viene ritenuto superfluo, estrapolando lo scenario urbano dal suo contesto originario, e creando, come risultato, paesaggi surreali, idealizzati e atemporali, che potrebbero trovarsi contemporaneamente ovunque e da nessuna parte. In questo modo, Ventura mette evidentemente a nudo la non-oggettività della fotografia, scardinando il pensiero comune che questa sia un mezzo puramente obbiettivo per rappresentare la realtà. Susan Sontag nel suo saggio Sulla fotografia (1977) scriveva, non a caso, che “una fotografia è considerata dimostrazione incontestabile che una data cosa è effettivamente accaduta: può deformare, ma si presume sempre che esista, o sia esistita, qualcosa che assomiglia a ciò che si vede nella foto”. Al contrario, la manipolazione dell’immagine fotografica operata dall’artista, muovendosi tra la rappresentazione di ciò che è realmente accaduto e la creazione di mondi immaginari e spazi urbani al confine tra la realtà e la finzione – limite costantemente sfumato anche dalla presenza in alcuni di tali paesaggi surreali di una precisa datazione -, svela la natura soggettiva del mezzo fotografico su un doppio fronte: da una parte le immagini di questa Senigallia irreale rivelano in modo evidente come ogni fotografia sia il risultato di consapevoli valutazioni da parte dell’artista, che compie precise e ponderate scelte durante il processo creativo; dall’altra la facoltà dei lavori di Paolo Ventura di essere ogni luogo e nessun luogo allo stesso tempo costringe lo spettatore ad attribuire al paesaggio un significato personale, facendo emergere il ruolo cruciale dell’osservatore nella decodifica del messaggio fotografico. In fondo, si può concludere, ogni fotografia è costruita.

Il modus operandi di Paolo Ventura culmina in un’ultima fase, in cui interviene sulle opere con la pittura ad acrilico, applicando strati di colore e texture sulla superficie fotografica e trasformando l’immagine in un ibrido tra i due mezzi espressivi. Questa fusione tra i due medium permette all’artista di riflettere sul rapporto tra fotografia e pittura: innanzitutto, egli combina la fisicità, la tangibilità e la tridimensionalità della pittura all’immaterialità della fotografia, alla sua qualità di essere pura immagine; inoltre, tale pratica artistica contrappone la presunta oggettività della fotografia alla universalmente riconosciuta soggettività della pittura, sottolineando, di conseguenza, la natura relativa di entrambe le espressioni artistiche.
Il lavoro artistico su Senigallia si inserisce all’interno di un filone di ricerca su singole città che Ventura porta avanti dal 2021, con la serie dedicata a Milano. La visione fantastica delle sue opere si sofferma sulle contraddizioni, gli iati architettonici e le stratificazioni del paesaggio urbano (palazzi degli anni ’60 che si mescolano con altri degli anni ’70, hotel del lungomare che si trovano accanto alle case dei pescatori e ai pollai) senza volontà di denuncia, piuttosto la finalità è la pura sperimentazione e la contemplazione di spazi cittadini ridisegnati, rinati, e caricati di un nuovo valore e una nuova visionarietà. Questi irreali luoghi senigalliesi, metafisici e fuori dal tempo, non rappresentano la realtà che già esiste, piuttosto attuano una narrazione di ciò che prima non esisteva.

Paolo Ventura
Senigallia
22 giugno – 31 ottobre 2023
Palazzo del Duca, Senigallia

Info e prenotazioni
www.comune.senigallia.an.it
www.feelsenigallia.it

T. 366 – 679.79.42
circuitomuseale@comune.senigallia.an.it
Biglietteria
elettronica www.ciaoticket.it

Orari
da mercoledì a domenica dalle 17 alle 23
dal 5 luglio da mercoledì a domenica dalle 18 alle 24


Ingresso a pagamento

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