Originario di Montevideo la sua passione per l’arte lo porta in Europa a Parigi per studiare ma il richiamo dell’Italia si fa subito irresistibile. A Carrara rimane “folgorato” dal marmo che diventa il suo media emblematico per anni, fino alla recente riscoperta degli alberi, i tronchi meravigliosi di alberi ormai morti, per lo più olivi, che vivono la dimensione artistica grazie a lui.
Attivo tra Uruguay, Italia e USA, fin dalle sue prime apparizioni ha calcato la ribalta Internazionale accompagnando con naturalezza le sue sculture stupefacenti, delicate, spesso imponenti e leggere come la brezza, quasi modulate dal vento.
È Artista della Committenza, per antonomasia, e negli anni ha creato un network che, al di là della professione, é ricco di valori umani. Nonostante i tanti incarichi non si é mai voluto sottrarre al confronto diretto con il pubblico che ama, da cui é riamato e con cui da sempre crea un rapporto stretto.
Il suo pubblico, si è già attivato provenendo da ogni parte del mondo, dandosi appuntamento per questa nuova sfida artistica al Salone delle Cariatidi a Palazzo Reale a Milano, luogo affascinante e tragico, nella sua imponenza e vulnerabilità per l’incendio che lo devastò durante l’ultima guerra.
Qualunque spazio, dai Fori di Traiano a Roma dove si è misurato con l’architettura imperiale, alla Chiesa di S. Agostino e la piazza antistante a Pietrasanta, al Salone del Gran Consiglio a Palazzo Ducale a Genova, è sempre stato vissuto dallo scultore con grande consapevolezza, equilibrio e padronanza. Il suo è un lessico trasversale e atemporale che sa entrare in sintonia con i suoi interlocutori. La nuova rassegna di cui potremo godere la dobbiamo certo alla sua arte ma ancora una volta ai suoi committenti, questa volta Il Comune di Milano – Cultura che l’ha promossa e prodotta con Palazzo Reale, Skira Editore e Gruppo Euromobil, Zalf, Désirée e Reggiani. Un pool tra istituzioni e aziende fortemente convinte della sua arte.
Questa è la “Vita della Materia”, che dà il titolo alla rassegna dove 40 sculture di grandi dimensioni faranno il punto sulla ricerca continua, innovativa ma sempre coerente dell’artista. Lasciamo a lui allora la parola “Sono tanti i segreti. Una volta avevo scritto che il marmo ha una voce sottile e delicata, però se noi siamo attenti e abbiamo la pazienza di ascoltarla, essa ci racconta diversi segreti che potrebbero essere dei suggerimenti su come lavorarlo, o fino dove poter arrivare e quali sono i suoi limiti…Quindi in questa lettura, uno ha il compito veramente di ascoltare, per sapere che parte di superficie sceglierà, se veramente potrà togliere o lasciare, prima di poterlo fare concretamente…//… è un universo”. afferma Pablo Atchugarry in un’intervista rilasciata al Embajada del Uruguay en la República Italiana e ripubblicata tra i testi a catalogo.
Atchugarry ha fatto dell’Italia il suo Paese di elezione tanto da aprire un suo Museo a Lecco, ma è promotore di altro Grande Museo d’arte contemporanea, un capolavoro di Architettura, che si aprirà a breve nella sede della Fondazione a Manantiales, non lontano di Montevideo sua città d’origine.
“La vita della materia” fino al 30 gennaio 2022
Sala delle Cariatidi Milano
Allestimento di Pablo Atchugarry e Marco Meneguzzo, a cui si devono i testi.