Libertà sulla parola, Osart Gallery, installation view

Osart Gallery, Libertà sulla parola

Osart Gallery di Milano proroga fino al prossimo 20 marzo 2021 la mostra “Libertà sulla parola” rivoluzionando l’allestimento con il quale lo scorso dicembre aveva inaugurato e inserendo nuovi lavori degli artisti precedentemente esposti e lavori di altri protagonisti delle Seconde Avanguardie.

Libertà sulla parola: conosciuta anche come “Parole”, nel diritto di molti Paesi può essere concessa al detenuto dopo un periodo di carcere, a fronte del suo comportamento esemplare. La libertà sulla parola è atto di fiducia e rigida regolamentazione, permesso aleatorio (verba volant), oppure, attraverso uno spostamento di senso, campo di apertura alle infinite possibilità della parola. 

Il progetto espositivo propone una selezione di opere, datate a partire dagli anni Sessanta, legate all’uso della parola in alcuni degli ambiti di ricerca più fertili di quel periodo: poesia visiva, arte concettuale e Fluxus. Il tema centrale è quello del linguaggio o della decostruzione del linguaggio, esplorato attraverso alcuni degli autori che più profondamente lo hanno indagato. La mostra comprende i lavori di Lucia Marcucci e Ketty La Rocca (in cui si rintraccia la commistione di parola e rappresentazione del corpo), Lamberto Pignotti, Sarenco e Michele Perfetti. Ma anche la registrazione onirica di Magdalo Mussio, l’operazione di sottrazione tramite cancellatura di Isgrò e la polimatericità degli approcci verbovisuali delle ricerche di Mirella Bentivoglio, Maria Lai, Amelia Etilinger, Franca Sonnino e Anna Veruda. Senza trascurare alcuni importanti esponenti del gruppo Fluxus come Robert Filliou, Ken Friedman, Nam June Paik o Giuseppe Chiari e artisti legati all’arte concettuale come Emilio Prini, Claudio Parmiggiani e Vincenzo Agnetti che con la sua straordinaria abilità di equiparare l’arte al linguaggio e le proposizioni artistiche alle proposizioni analitiche ha avuto certamente un ruolo da protagonista. 

«Il desiderio era quello di tornare un po’ alle mie origini, restituendo con questa mostra il sapore degli anni Settanta, gli anni che hanno dato inizio alla mia ricerca e al mio lavoro come gallerista. Mi sono concentrato su tre macro-categorie andando ad analizzare quegli artisti che hanno lavorato con la scrittura per capirne l’approccio. C’è il movimento dell’arte concettuale, a me molto caro, in cui assistiamo all’uso della parola come significato. Quello della poesia visiva/poesia concreta a cui mi sto interessando recentemente grazie ad artiste come Mirella Bentivoglio o precedentemente come Amelia Etlinger, in cui è forte la commistione tra parola e immagine. E poi c’è il gruppo Fluxus, completamente a sé stante, in cui la parola viene utilizzata come elemento di condivisione. Approcci che sono completamente diversi l’uno dall’altro ma che si collocano tutti nel periodo tra il 1964 e il 1973: un decennio di grande sperimentazione che ha investito non solo l’Italia ma il resto del mondo. Proprio in virtù di quella sperimentazione, ogni raggruppamento risulta fallace e gli artisti rappresentati si situano tra gli insiemi. Chiari, per esempio, può essere definito un poeta visivo ma é stato indubbiamente anche uno dei grandi rappresentanti italiani di Fluxus.» Andrea Sirio Ortolani, proprietario di Osart Gallery 

Il variegato insieme delle ricerche poetico-visuali delle seconde avanguardie, collocandosi in una zona di confine tra differenti discipline artistiche, nello spazio ibrido fra testo e immagine, ha travalicato liberamente i vincoli di schieramento producendo pratiche aperte a disparate declinazioni e sperimentazioni che si sono mosse nella direzione di una assoluta libertà. Libertà sulla parola appunto.

«La mostra vuole offrire una panoramica degli anni Settanta, con tutte le loro sfaccettature, su un argomento a me molto caro: il linguaggio. Magari avrei potuto intitolarla“Casa Ortolani” per dire che questa potrebbe essere la mia collezione personale, così come hanno fatto certi galleristi. Del resto alcuni di questi artisti li ho conosciuti personalmente e altri, dato che mia mamma (Daniela Palazzoni ndr) era la rappresentante italiana di Fluxus, sono stati amici di famiglia. Quindi realizzare una mostra così, per me che conosco quegli anni, è stato estremamente divertente: ci sono tantissimi autori e mi sono potuto sbizzarrire con delle associazioni anche personali. Una mostra che ho definito ludica in cui ho potuto essere libero anche io e fare in un certo senso quello che volevo.» Andrea Sirio Ortolani, proprietario di Osart Gallery.

Libertà sulla parola
Osart Gallery
Corso Plebisciti 12, Milano
Prorogata fino al 20 marzo 2021 
Opere di: Vincenzo Agnetti Alain Arias-Misson Gianfranco Baruchello Marilla Battilana Mirella Bentivoglio Irma Blank Alighiero Boetti George Brecht Ugo Carrega Guglielmo Achille Cavellini Giuseppe Chiari Betty Danon Paul De Vree Amelia Etlinger Robert Filliou Ken Friedman Peter Hutchinson Emilio Isgrò Jiri Kolar Maria Lai Ketty La Rocca Lucia Marcucci Eugenio Miccini Magdalo Mussio Maurizio Nannucci Nam June Paik Antonio Paradiso Claudio Parmiggiani Michele Perfetti Lamberto Pignotti Emilio Prini Salvo Sarenco Franca Sonnino Chima Sunada Luigi Tola Anna Veruda