Marco Circhirillo, SuperEgo, (Self Portrait), Fine Art Giclée, Hahnemuhle photorag 308, 100x150cm

Opera: il palcoscenico della società

Si intitola “Opera: il palcoscenico della società” la mostra che, nell’ambito delle iniziative collegate a Parma Capitale Italiana della Cultura 2021, ha recentemente inaugurato a Palazzo del Governatore. Un totale di 514 opere – quadri, volumi antichi, stampe, fotografie, libretti, riviste, documenti d’archivio, costumi, oggetti di scena e materiali audiovisivi e sonori – provenienti da 75 prestatori pubblici e privati, disseminate lungo un percorso espositivo che ambisce a indagare il rapporto biunivoco tra opera e società.

L’esposizione, curata dalla storica dell’arte Gloria Bianchino e dallo studioso verdiano Giuseppe Martini, su progetto di allestimento scenografico a cura di Margherita Palli Rota, è prodotta da Comune di Parma e realizzata da Casa della Musica, in collaborazione con la Fondazione Teatro Regio di Parma. 

Le tre sezioni che si snodano lungo le venti sale del Palazzo del Governatore si configurano come un vero e proprio viaggio attraverso l’universo operistico, visto dalla prospettiva del suo legame con i processi di autonomia nazionale, i valori civili della comunità e la riflessione sulla propria identità e sul proprio passato. Nonostante per secoli il suo pubblico sia appartenuto all’aristocrazia, l’opera è divenuta nel tempo sinonimo di passione popolare, riuscendo a valicare la dimensione del divertimento e dello spettacolo per diventare non solo memoria collettiva, ma rappresentazione dell’identità di una nazione. 

Ed è proprio sul tema dell’identità che insiste il lavoro di Marco Circhirillo, uno degli artisti in mostra, qui presente con il suo lavoro dal titolo “Super Ego (Self Portrait)” che gioca tutto sulla questione della ripetizione del Sé. Il clone, la replica, il multiplo, sono tutte varianti della propria identità, variabili delle sue ombre materiali e immateriali, in cui l’essere si rispecchia senza trascendersi. 

«Immaginiamo di essere un “Io”, ma in realtà siamo molti “Io” diversi. Considerare noi stessi come uno solo è l’errore più grande che facciamo: è una grande illusione. In realtà siamo divisi in centinaia di “Io” diversi. Da qui provengono tutte le fobie della nostra mente, prima fra tutte la paura della morte e la consapevolezza del tempo che passa.»

L’identità plurima si palesa nel contesto dello spazio dell’opera – spazio dell’arte – attraverso l’esserci plurimo. Con la conseguenza di enunciare, all’attenzione pubblica, tante possibili declinazioni della stessa persona. E’ un presentarsi ossessivo quello di Circhirillo, a tratti inquietante, che prolifera in maniera potenzialmente infinita dando enfasi all’attitudine narcisistica del ritratto. 

E’ un soggetto autentico o simulato? Unico o plurimo? E quale il ruolo della macchina fotografica? Chi è deputata a cristallizzare? Questioni affascinanti, che intersecano il tema dell’identità con quello della sua possibile definizione, attraverso un puro prodotto dell’immaginazione nel quale si condensano le fantasie, i drammi, le storie e le trame di ognuno di noi. Esattamente come accade nell’opera: palcoscenico della società. 

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Opera: il palcoscenico della società  | A cura di Gloria Bianchino e Giuseppe Martini
Palazzo del Governatore, piazza Giuseppe Garibaldi 19, Parma
Fino al 13 gennaio 2022