L’irriducibilità del disegno: Omar Galliani al CIAC di Foligno

Entrandovi, un’atmosfera di enigmatica armonia sembra pervadere gli ambienti del Centro Italiano d’Arte Contemporanea di Foligno; sono le opere di Omar Galliani che si svelano allo spazio e allo spettatore.

La mostra Omar Galliani. Il corpo del disegno, a cura di Italo Tomassoni, porta in esposizione al CIAC una cinquantina di opere dell’artista e professore di pittura presso l’Accademia di belle arti di Brera che, negli anni, sono state presentate nei principali musei italiani e internazionali fornendo, in tal modo una panoramica ampia e esauriente in merito al suo percorso stilistico. Invero, i lavori selezionati appartengono al segmento cronologico compreso fra la fine degli anni Settanta e il presente permettendo, così, la messa in evidenza, alle volte, della varietà mentre altre della coerenza dei conseguimenti dell’autore durante questi ultimi quarant’anni di pittura. Così come percepibile nel momento della fruizione, il taglio critico della personale focalizza la propria attenzione su un aspetto in particolare della pratica artistica del Maestro; il disegno. Questo è eletto qui a tacita ma indispensabile sottotraccia operativa, necessaria per comprendere correttamente la natura più intima del manifestarsi della sua ricerca.

Il dettato espositivo alterna opere su tela, su carta e su tavola, alcune dal carattere monumentale ad altre di formato più contenuto, ariosamente disposte lungo le pareti delle sale. Inoltre, proprio in questa occasione, è stato presentato in anteprima il trittico L’anello di Berenice (2019), composto da tre tavole di grandi dimensioni. Un’opera che riprende uno dei soggetti più cari all’artista, l’anello, inteso come simbolo di perfezione, elemento di congiunzione e metafora del moto circolare che caratterizza l’equilibrio cosmico e l’esistenza stessa. Altro motivo distintivo e ricorrente nella figurazione di Galliani è la specularità (o simmetria) che innesca la possibilità una lettura visiva palindroma. Una dualità, questa, risolta dall’artista per via del consueto e personale senso del misterioso che, come scrive il curatore: “consiste nell’adottare una modalità formale attraverso cui la forma conferma la sua identità per mezzo dell’equivalenza, l’equidistanza e la collocazione spaziale delle immagini dentro la gabbia di un perfetto equilibrio”. Pertanto, lo snodarsi delle opere è in consonanza con il ritmo del loro respiro estetico, contrassegnato dall’avvicendarsi di composizioni calibrate, dallo sfumare osmotico del segno e del pigmento nella definizione di un volto dall’espressione smagata, dall’ipostatizzazione derivante dall’interpretazione simbolica di un elemento e da, come scrive il pittore stesso: “grandi frammenti anatomici di un corpo disegnato, sospeso e perduto tra veritiere o improbabili costellazioni dai nomi mitici”.

Nella giornata del 7 settembre, l’evento è stato arricchito da una Lectio dell’artista il quale ha creato dal vivo, al cospetto del pubblico presente, un grande Disegno Siamese; ideale collegamento tra le grandi tavole che costituiscono il cuore dell’esposizione. Si è passati, così, come affermato da Tomassoni:”dal corpo del disegno al disegno del corpo”. La mostra, inaugurata lo scorso 18 aprile e visibile fino al prossimo 13 ottobre, sarà ulteriormente valorizzata da un catalogo Prearo Editore – in fase di realizzazione – con testo critico di Italo Tomassoni, testo istituzionale di Giancarlo Partenzi (Presidente del Centro per la cultura e lo sviluppo economico), testo di poetica di Omar Galliani e ricco apparato iconografico.

OMAR GALLIANI
Il corpo del disegno
CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno
Fino al 13 ottobre 2019

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