La fabbrica della cultura: opere della Collezione Olivetti in mostra a Ivrea

Fino al 17 ottobre 2021 sarà aperta al Museo Civico Pier Alessandro Garda di Ivrea una mostra sulla Collezione Olivetti. Questa è la prima iniziativa di un programma pluriennale curato dal Museo di Ivrea e dall’Associazione Archivio Storico Olivetti.

Sono trascorsi quasi vent’anni dall’ultima volta che la Collezione Olivetti è stata esposta al grande pubblico. Con la mostra La collezione Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile è possibile ammirare oltre 100 opere di 32 artisti che fanno parte di questa pregevole raccolta, insieme a un cospicuo numero di documenti storici messi a disposizione dall’Archivio e dalla Biblioteca dell’Associazione Archivio Storico Olivetti. Con questa iniziativa prende avvio una serie di esposizioni volte a far conoscere e valorizzare la straordinaria attività culturale e imprenditoriale dell’azienda Olivetti.

Un’impresa che ha saputo creare un felice connubio tra produzione industriale e crescita culturale attraverso l’organizzazione di mostre, concerti, conferenze e altre manifestazioni così ben documentate dal materiale cartaceo e audiovisivo presente in mostra.

Il percorso espositivo si snoda lungo tre sezioni che affrontano diversi aspetti, tutti volti a presentare il grande fermento culturale che si è creato nel tempo attorno al mondo Olivetti. La prima sezione ricostruisce il contesto entro il quale è stata avviata la programmazione del Centro Culturale dell’azienda rivolta a tutto il territorio. Nell’ottica di fornire servizi ricreativi e didattici, la famiglia Olivetti aveva creato una biblioteca aziendale che sorgeva proprio di fronte alla fabbrica, per permettere ai lavoratori di frequentarla nelle ore libere.

 “Dal 1950 al 1964 sono state organizzate 249 conferenze, 71 concerti di musica da camera, 103 mostre d’arte figurativa, 52 altre manifestazioni di vario genere, quali dibattiti, presentazioni di libri, tavole rotonde e simili”. 

La mostra continua con la seconda sezione dedicata alle agende, un progetto che dal 1969 e per oltre trent’anni è stato condotto da Giorgio Soavi, direttore della rivista Comunità fondata nel 1946 da Adriano Olivetti. Grande conoscitore d’arte, Soavi commissionava e acquistava ogni anno opere di artisti emergenti o affermati da riprodurre nelle agende che venivano regalate per Natale a clienti più affezionati, fornitori, partner e dipendenti.

L’ultima parte dell’esposizione è dedicata alle grandi mostre e ai restauri cui si era impegnato con devozione Renzo Zorzi, dal 1965 responsabile delle attività culturali della ditta.

All’interno del Centro Culturale Olivetti si ideavano attività rivolte non solo alle famiglie dei dipendenti dell’azienda, ma a tutti i cittadini di Ivrea, che potevano visitare mostre personali di artisti come Giorgio Morandi, Filippo De Pisis, Renato Guttuso e Felice Casorati. Tra le tante esposizioni del Centro Culturale Canavesano, quella del 1957 sulle ultime tendenze dell’arte contemporanea francese è ben rappresentata dal nucleo di serigrafie di Joan Mirò. Percorrendo le sale del museo incontriamo opere di Enrico Baj e Arnaldo Pomodoro, artisti che hanno intessuto uno stretto rapporto con l’azienda Olivetti, dando il loro contributo con lavori unici e multipli d’arte. Anche Ennio Morlotti ha avuto una duratura collaborazione con Olivetti, sia in occasione di mostre, che per la realizzazione del Primo quaderno d’arte a cura di Vanni Scheiwiller. È lo stesso Morlotti a corredare l’agenda da tavolo Olivetti del 1975 con tredici pastelli ad olio di paesaggi naturalistici. Tra i grandi artisti figura anche Fernando Botero, chiamato a partecipare da Soavi al progetto delle agende dell’anno 1978, attraverso 12 illustrazioni di disegni e acquerelli. Carlo Mattioli, Piero Guccione, Jean-Pierre Velly, Pierre Carron, Fernand Leger, Giorgio De Chirico, Renato Birolli sono solo alcuni dei maestri che hanno dato lustro alla grande fucina Olivetti con opere che sono state custodite per decenni in un caveau e che oggi tornano alla luce del Museo Garda per mostrare la loro bellezza e offrirci un’occasione irripetibile. Degli anni Cinquanta e Sessanta sono le opere di Riccardo Licata, Lucio Fontana e Carlo Scarpa,i qualioccupano le ultime sale del percorso che termina con il realismo-astrattismo delle nature morte di Luciano Ventrone, l’artista definito da Federico Zeri “Il Caravaggio del XX Secolo”.

Il Comune di Ivrea con questa mostra ha voluto rendere omaggio a una delle esperienze più significative non solo per la città ma per tutta l’Italia che, con la fabbrica Olivetti, ha dimostrato al mondo intero il potere rivoluzionario della cultura.

La collezione Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile 
A cura di Paola Mantovani e Marcella Turchetti
dal 3 luglio al 17 ottobre 2021
Museo Civico Pier Alessandro Garda di Ivrea
Piazza Ottinetti | 10015 Ivrea (TO)

musei@comune.ivrea.to.it 
www.museogardaivrea.it