La storia di otto ragazze, Alessandro Conti, in arte Etsom
La storia di otto ragazze, Alessandro Conti, in arte Etsom

La campagna Blood Artists arriva in Emilia Romagna

Molto spesso sono i temi più delicati a diventare i protagonisti delle opere di Street Art. È questo il caso dei murales di Blood Artists a Modena, al centro dei quali vi sono le storie di pazienti affetti da diverse malattie del sangue. Gli artisti Etsom, Kiv e Tackle Zero hanno cercato, attraverso la loro arte, di sensibilizzare il pubblico su questi temi.

Un viaggio lungo 19 anni alla scoperta di una malattia ereditaria poco conosciuta e difficile da diagnosticare, la forza infinita della vita e il dono di chi dà speranza come i donatori di sangue e l’unione di gruppo quale elemento di coraggio per affrontare le complicanze comuni della malattia. Sono queste le storie dei pazienti diventate protagoniste dei murales della seconda tappa di Blood Artists a Modena. Le opere di arte urbana sono state firmate dagli artisti Etsom, Kiv e Tackle Zero selezionati insieme a STRADEDARTS Urban Gallery.

La campagna Blood Artists è promossa da Novartis in collaborazione con AVIS, Fondazione ‘Leonardo Giambrone’, UNIAMO e UNITED onlus ha l’obiettivo di sensibilizzare sull’anemia falciforme e sulla talassemia, e sull’importanza delle donazioni di sangue, un gesto semplice ma che ancora oggi rappresenta una terapia salvavita per questi pazienti insieme alle terapie. Da un progetto di medicina narrativa di Fondazione ISTUD, promosso da Novartis, emerge che nei periodi in cui si manifestano i sintomi, le persone con anemia falciforme fanno fatica a concentrarsi e a svolgere le proprie attività di studio o professionali. Mediamente si assentano 39 giorni dal proprio posto di lavoro o da scuola. Anche le altre attività di vita quotidiana, come per esempio fare la spesa sono spesso compromesse dalla malattia. A questo si aggiunge che più del 50% delle persone con anemia falciforme effettua trasfusioni almeno una volta al mese. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, dalle narrazioni si evince anche la grande voglia di farcela di queste persone con le cure e la giusta assistenza.

Sulla facciata della palestra CUS l’artista bergamasco Alessandro Conti, noto con il nome d’arte Etsom, ha rielaborato con un realismo quasi fotografico la storia di otto giovani donne, affette da anemia falciforme, curate dal Policlinico di Modena. Attraverso un gruppo whatsapp hanno avuto l’opportunità di conoscersi e condividere la propria storia e le proprie emozioni su come affrontare le crisi dolorose, causate dalla malattia. L’opera rappresenta un abbraccio tra due donne, simbolo del sostegno, di squadra e anche di vicinanza tra Italia e Centrafrica, luoghi in cui questa patologia è maggiormente diffusa. Le magliette sportive, indossate dalle protagoniste, sono invece un ringraziamento all’Università di Modena per aver ospitato l’opera.

Il palazzo della palestra comunale di Modena ospita invece le opere di Davide Nicoli (Tackle Zero) e Andrea Marrapodi (KIV). Tackle Zero, artista di Reggio Emilia, attraverso simboli e colori vivaci ha disegnato la storia di Dieye, 34enne senegalese che attualmente vive a Ravenna, e che solo dopo 19 anni ha ricevuto la diagnosi di anemia falciforme, una malattia ereditaria del sangue che gli causava problemi cardiaci, respiratori e violente crisi dolorose in tutto il corpo. Nell’opera, l’artista riproduce con estremo realismo lo sguardo del ragazzo, circondato da tutti gli elementi che hanno caratterizzato il suo percorso di scoperta e di gestione della malattia: l’ereditarietà espressa dalla doppia elica del DNA, l’ospedale e i medici simbolo di una presa in cura e di una ritrovata normalità grazie alle terapie.

Infine, la terza opera nasce dall’incontro tra KIV, artista romano, e Sabrina, una donna di 49 anni talassemica di Ferrara. Il disegno esprime il concetto della forza infinita della vita e del dono della speranza attraverso la donazione di sangue. Con uno stile futurista l’artista rappresenta un fiume da cui nasce un fiore di loto, simbolo della vita e della sua forza, sorretto da due mani, un chiaro rimando al sostegno della famiglia, degli amici e del marito della protagonista. Dal fiore cade una goccia di sangue, un segno di gratitudine a tutti i donatori di sangue che negli anni hanno permesso a Sabrina, ed ai tanti pazienti affetti da talassemie, di ricevere le trasfusioni con regolarità e di condurre così una vita serena.


La campagna “BloodArtists” gode anche del patrocinio della SITE (Società Italiana Talassemie ed Emoglobinopatie), Fondazione For Anemia, del Comune di Modena e delle associazioni locali: Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica (ASEOP) di Modena, Associazione per la Lotta alla Talassemia Rino Vullo (ALT) di Ferrara e Associazione Onlus Emofilici e Talassemici “Vincenzo Russo Serdoz” di Ravenna.

Novartis sta interpretando in modo nuovo la medicina allo scopo di migliorare e prolungare la vita delle persone. Come azienda tra i leader a livello globale nel settore farmaceutico, utilizziamo tecnologie scientifiche e digitali innovative per creare terapie trasformative in aree che presentano importanti bisogni medici. Impegnati a scoprire nuovi farmaci, siamo stabilmente tra le prime aziende al mondo negli investimenti in ricerca e sviluppo. I prodotti Novartis raggiungono quasi 800 milioni di persone su scala globale e lavoriamo per individuare modi innovativi per espandere l’accesso ai nostri trattamenti più recenti. A livello mondiale, circa 109.000 persone di 145 diverse nazionalità lavorano in Novartis. Ulteriori informazioni su www.novartis.it e www.novartis.com Novartis Italia è anche su Twitter @NovartisItalia


“BLOOARTISTS” ARRIVA IN EMILIA-ROMAGNA,

PER SENSIBILIZZARE ATTRAVERSO LA STREET ART SULLE MALATTIE EREDITARIE DEL SANGUE E SULLA DONAZIONE