Kristina Inčiūraitė, Desertification, 2016; installation view, AlbumArte, 2019 Video mono-canale, pannelli di schiuma fonoassorbente, subwoofer. Audio: la canzone musulmana Tala’ al-Badru ’Alayna cantata da un coro giovanile canadese è ridotta a vibrazioni di bassa frequenza.

Kristina Inčiūraitė – Reflecting Women

AlbumArte – spazio indipendente per l’arte contemporanea di Roma – presenta fino al 26 ottobre la mostra Reflecting Women, prima personale in Italia dell’artista lituana Kristina Inčiūraitė, a cura di Benedetta Carpi De Resmini.

Reflecting Women si incentra sul concetto di identità al femminile. Quando Simone de Beauvoir dichiarava “una non nasce, ma piuttosto, diventa una donna”, sta affermando che il genere non è in alcun modo un’identità stabile, un impianto fisso, ma è un individuo costruito in continuità nel tempo. Questa mostra, all’indomani del Leone d’oro vinto nella 58° edizione della Biennale di Venezia dalle tre artiste del padiglione lituano, intende aprire una riflessione su uno dei temi più controversi degli ultimi tempi, sull’identità femminile, attraverso lo sguardo di una delle artiste più rinomate del panorama lituano: Kristina Inčiūraitė. Il titolo stesso indica una riflessione sul gender, quel genere generalmente istituito attraverso la stilizzazione del corpo. Reflecting,esprime una riflessione sulla figura femminile ma anche un riflesso, inteso come percezione che ognuno di noi ha attraverso l’osservazione degli altri. Infatti, nessuno può osservare se stesso, se non attraverso uno specchio, ma uno specchio può restituire anche un’immagine distorta, come quella che ogni donna riceve e assorbe dall’iconografia femminile della società contemporanea.

Attraverso le sue opere, Kristina Inčiūraitė spesso si interroga sulla condizione del divenire donna, e Reflecting Women approfondisce anche la consapevolezza che ogni donna ha del proprio ruolo, evidenziandone le problematiche sociali e politiche legate alla figura femminile. In modo paradossale la donna viene mostrata attraverso la sua assenza corporea, ciò che ne rimane è il suono della voce.

All’inizio del percorso espositivo è collocata l’installazione audio-video Desertification (2016), dove la voce di un coro di bambini canadesi emerge come una tempesta di sabbia nel deserto, riflettendo le problematiche dei rifugiati siriani. Spinsters (2003) esprime invece l’isolamento vissuto da alcune adolescenti cresciute in una casa famiglia a Vilnius. June (2015), opera video a due canali, mostra una donna cinese intrappolata, metaforicamente associata all’immagine di un grillo, animale diffuso nella cultura cinese, imprigionato all’interno di un barattolo. La tematica del malessere è connessa anche con l’opera The Echo of a Shadow (2015). Il documentario sperimentale, girato in Cina, si interroga sul rapido sviluppo urbanistico avvenuto nel paese e sulla nascita del fenomeno delle città fantasma, attraverso le parole e lo sguardo delle poetesse della Cina imperiale, svelando anche le difficoltà del proprio essere donna in un paese come la Cina. 

Il progetto è stato creato in collaborazione con Latitudo e lo Studio di Kristina Inčiūraitė. È stato promosso dall’Ambasciata della Repubblica di Lituania in Italia e realizzato grazie al supporto del Lithuanian Council for Culture, i-Portunus (progetto selezionato e finanziato da Creative Europe Programme) e Lithuanian Culture Institute. Si ringrazia Casale del Giglio per la degustazione dei vini offerta in occasione dell’opening della mostra.


In occasione della 15a Giornata del Contemporaneo AMACI, sabato 12 ottobre 2019 il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo ospiterà presso il Centro Archivi la performance dell’artista lituana Kristina Inčiūraitė, The Fragment as a Proverb, sostenuta dal Lithuanian Council for Culture, i-Portunus (progetto selezionato e finanziato da Creative Europe Programme) e Lithuanian Culture Institute.The Fragment as a Proverb è una performance musicale che vede la partecipazione di Mariko Takagi, maestra giapponese dell’arte del fischiare e degli Elementi della Cantoria dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, accompagnati dal Maestro del Coro Massimiliano Tonsini. Per ulteriori informazioni rimandiamo alla nostra segnalazione dell’evento: Kristina Inčiūraitė | The Fragment as a Proverb + presentazione del catalogo

Chiuderà l’evento la presentazione del catalogo della mostra Reflecting Women dedicata all’artista presso AlbumArte (in corso fino al 26 ottobre) e curata da Benedetta Carpi De Resmini, edito da Iacobelli Editore (ottobre 2019). Saranno presenti per parlare del libro gli autori: Cristina Dinello Cobianchi (Fondatrice e Presidente di AlbumArte), Claudio Libero Pisano (critico e curatore) e Donatella Saroli (Assistente al Direttore Artistico/ Ricerca, Ufficio Curatoriale MAXXI).

SCHEDA INFORMATIVA

Titolo mostra: Reflecting Women

Artista: Kristina Inčiūraitė

Curatore: Benedetta Carpi De Resmini

Sede: AlbumArte – Via Flaminia 122, Roma

Apertura al pubblico fino al 26 ottobre 2019 – ingresso gratuito

Orario di apertura: dal martedì al sabato ore 15.00/19.00