Negli spazi della Fondazione Molise Cultura di Campobasso è in mostra Fotografie di una vita – Shorts of a life, la retrospettiva del fotografo statunitense di origini molisane Tony Vaccaro. Sono presenti nell’esposizione, curata da Andrea Morelli, circa cento fotografie scattate tra gli anni ‘40 e gli anni ‘70.
Vaccaro si definisce un “racconta-storie”. Non stupisce dunque che le sue prime fotografie le faccia da fotoreporter, o meglio da “soldato con il permesso di fotografare” durante la Seconda guerra mondiale. Proprio con questi scatti inizia il percorso espositivo: una lunga serie di immagini che seguono tutte le pareti, come fossero parti di una lunga pellicola d’altri tempi su cui è impresso il film della caduta e della rinascita dell’Occidente. Ogni scatto è corredato da una targhetta su cui, oltre le classiche informazioni sull’opera leggiamo aneddoti, descrizioni e racconti.
Sembra quasi, ammirando le opere, che Vaccaro abbia vissuto molto più di una sola vita. La sua tecnica asciutta ed elegante è presente in ogni immagine: dal soldato senza vita, coperto di neve sulle Ardenne, alla bella Dorohty Horan, alle Twin Towers immortalate per la rivista Life nel 1969, e poi di nuovo il giorno della loro caduta (unica foto posteriore agli anni ‘70). E poi ancora i personaggi del mondo dello spettacolo: lo stretto rapporto instaurato con Anna Magnani e Sophia Loren e i “dietro le quinte” dei film che hanno fatto del cinema italiano una leggenda.
L’austerità del vecchio Frank Lloyd Wright, la compostezza di John Kennedy, la sensualità perturbante di Tanaquil Le Clercq: tutti scatti che trasmettono emozioni diverse, assorbendo, grazie all’empatia fotografica di Vaccaro, la personalità e il carattere del soggetto immortalato. Le fotografie di moda non sono mai scontate e sempre fortemente evocative. Tra queste primeggia la sognante Ivy Nicholson sulla Via Appia, in uno scatto del 1956, che ci fa vivere per un istante l’utopia di quel periodo. Tra queste foto sono presenti anche le sperimentazioni, con la pellicola ad infrarossi e con le sovrapposizioni di più negativi. Infine gli artisti – ne ha conosciuti tanti – di cui non si è lasciato sfuggire l’occasione di immortalare la loro peculiare anima: Burri in controluce, lo sguardo amorevole di De Kooning verso la moglie, quello drammatico di Pollock, il fiero Picasso e il burbero De Chirico, e Duchamp, fotografato sotto la luce di un lampione “perché era un uomo che viveva di notte”, ci dice Vaccaro.
A completare l’esposizione due piccoli vani che raccontano il paese d’origine dei genitori del fotografo e al quale lui si sente molto legato. Bonefro, con le sue casette in pietra arroccate, la vita nei campi, l’offerta in processione a Sant’Antonio, la pura felicità di un anziano che guarda il cielo, così semplice eppure così aliena alla vita contemporanea.
Attraverso la sua produzione, pregna di passione verso il mezzo fotografico, insomma, si vivono le diverse sfaccettature di un’epoca. Eventi, stili di vita e icone del passato, rimasti indelebili in noi, grazie anche agli scatti di Tony Vaccaro, quelli, sembra assurdo, di una sola vita.







Mostra Tony Vaccaro. Scatti di una vita – Shots of a life
Fondazione Molise Cultura
Via Milano, 15 – 86100 Campobasso
Fino al 6 ottobre 2019