Zé Tepedino, avesso V, 2024, tarps and seam, 350×250 cm, Courtesy of ABC-ARTE Milano|Genova

Luogo

ABC-ARTE ONE OF
Via Santa Croce, 21 - Milano

Altri luoghi

Galleria ABC-ARTE
Via XX Settembre 11/A - Genova

Data

Mag 05 2024 - Set 14 2024
In corso...

Ora

18:30 - 20:00

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Mostra

Zé Tepedino. Fresta

ABC-ARTE annuncia Fresta, prima mostra personale in Italia dell’artista brasiliano Zé Tepedino (*1990, Rio de Janeiro, Brasile), a cura di Domenico de Chirico.

Il vernissage a Milano si terrà mercoledì 5 giugno mentre a Genova inaugurerà giovedì 6 giugno.

Zé Tepedino, grande sostenitore della poetica autoctona – espressione culturale unica e significativa volta a riflettere le tradizioni, le peculiarità, le credenze, le mitologie e le esperienze di un dato popolo – attraverso la sua pratica – autentica, volutamente priva di orpelli e fortemente identitaria – intende trasmettere un personalissimo e profondo senso di connessione con la terra e la storia della sua terra natia.

Invero, il suo lavoro inizia sovente con un’attenta osservazione di tutto ciò che lo circonda: nelle sue esplorazioni quotidiane a Rio de Janeiro, si imbatte in materiali, spazi e situazioni prosaiche che vengono scelti per essere poeticamente rivisitati, riorganizzati o semplicemente portati alla luce. Muovendosi agilmente tra la calma della spiaggia e il caotico centro cittadino, ricombina i diversi elementi che trova col fine ultimo di cercare di trovare relazioni plausibili tra di loro.

Così, attraverso semplici operazioni congeniali e mediante l’utilizzo di tecniche differenti, spaziando dal cucito all’assemblaggio e dalla pittura e alla scultura, Tepedino intende creare arrangiamenti, sempre nuovi e sorprendenti, che possano offrire una nuova percezione di tutto ciò che pare conosciamo già troppo bene.

Mediante un processo di elaborazione segnatamente gestuale, nel tentativo di riorganizzare al meglio materiali, colori e forme, all’interno dello spazio in cui tutto avviene, e cercando, inoltre, di formalizzare idee variabili sull’eterogeneità di tempi e tradizioni, egli intende scandagliare infinite possibilità di vedere, leggere e vivere il mondo che ci circonda, finanche in tutto il suo potenziale semantico.

Facendo fede al suo personalissimo credo, fulcro della sua ricerca artistica, secondo cui ogni volta che oggetti e materiali perdono la loro funzione pratica acquisiscono un valore poetico e trascinandosi, metaforicamente parlando, persino ai margini del mondo, Zé Tepedino, mentre raccoglie oggetti trovati casualmente, focalizza sensibilmente la sua attenzione su tutto ciò che a prima vista non è visibile e che probabilmente è destinato a scomparire.

Ed è così che, sia selezionando volumi, forme e tonalità sia giocando fluidamente con la densità dei materiali, Tepedino, annullando persino la tensione che solitamente intercorre tra duro e morbido, geometria e organicità, urbano e natura, genera sapientemente nuovi e possibili significati, all’insegna di inediti orizzonti odeporici tutti ancora da esplorare. La sua stringente necessità di voler comprendere il mondo gli suggerisce di chiudere gli occhi – poiché il toccarsi delle ciglia costituisce quell’attimo, fugace eppur particolarmente significativo, in cui la realtà si separa dalla fantasia e viceversa – così da poter vedere oltre ed immergersi nella poesia più elegiaca.

Ed è sulla base di tali presupposti che nasce Fresta – sostantivo portoghese il cui corrispettivo in italiano è fessura – questo nuovo capitolo espositivo eterogeneo, pensato ad hoc per entrambe le sedi espositive di ABC-ARTE, caratterizzato da tagli precisi, fenditure attraverso cui si può scorgere un paesaggio fantastico, fatto di colori che, assommandosi, si intersecano amabilmente con qualcosa che sa di infinitamente più grande.

Questo attraversamento viene guidato da linee rette, tagli e sovrapposizioni che puntano unanimemente all’astrazione e che ci trasportano inevitabilmente in una dimensione particolarmente indefinita, laddove forma e dimensione acquistano via via sempre più autonomia così da generare il dispiegarsi di una nuova ricomposizione poetica della realtà.