Orgogliosamente autodidatta, degno erede di quei coraggiosi personaggi che già nel Duecento e nel Trecento contribuirono a scrivere una nuova storia aprendo vie inedite a quel tipo di commercio che costituirà poi l’humus dell’aristocrazia mercantile, sia a Firenze che a Genova.
Lungi però dal godersi gli ennesimi successi Casamonti è già proiettato verso nuove mete.
Corredata come sempre da un magnifico importante volume* è di questi giorni l’apertura di Arte moderna e contemporanea, Antologia scelta 2022, un’unica mostra presentata in contemporanea nelle sedi della Tornabuoni a Firenze e a Milano *.
A questo primo appuntamento son presenti circa cento opere comprese fra la fine dell’Ottocento e i primi Anni Sessanta del XX secolo, in seguito ne verranno esposte altrettante fra il 1960 e i giorni nostri. Siamo nella centrale operativa e iperattiva della Costellazione Tornabuoni a Lungarno Cellini. Grandi bellissime sculture da Arnaldo Pomodoro a Pablo Atchugarry scandiscono la corte all’entrata, preludio all’alta qualità delle opere e delle installazioni all’interno. Casamonti stranamente è alla sua scrivania, stranamente perché spesso e volentieri è in viaggio sia per presenziare alle fiere che ama molto, che per seguire i suoi “pianeti”, le gallerie aperte via via negli anni, tra Milano, Forte dei Marmi, Crans-Montana in Svizzera, Parigi, Londra. Non potrebbe essere diverso degno erede com’è di quei mercanti di cui dicevamo, tanto da raccoglierne il testimone.
Mirato come gli illustri predecessori a perseguire senza sosta il proprio progetto personale, ed arrivare forse inconsapevolmente, a incidere nell’empireo dell’arte moderna e contemporanea.
Figlio d’arte è un piacere ascoltare i tanti aneddoti tra cui spicca vivido il ricordo dell’emozione provata da piccolo nello studio del grande Rosai intento a ritrarre suo padre. Le atmosfere in cui è immerso fin dalla prima infanzia lo catturano, e vivere con l’arte diventerà il suo sistema di vita.
La Tornabuoni Arte viene aperta nel 1981, in via Tornabuoni il cuore di Firenze, dove è tornato riaprendo gli stessi spazi che a malincuore aveva dovuto a suo tempo lasciare, mentre poco distante dallo storico indirizzo, il cinquecentesco Palazzo Bartolini Salimbeni, opera di Baccio D’Agnolo, costituirà l’ultimo tassello, fisiologico al suo progetto, senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare il suo sogno.
Validamente affiancato dai figli, la sua attività non conosce soste, come mercante come collezionista e come committente, figura più chiara e rispondente a contenuti alti che non mecenate, un termine che ha avuto immeritata fortuna, ma su questo punto ci sarà occasione di tornare.
Sonia Zampini Direttore della Collezione e Bruno Corà curatore scientifico convengono nel dire che la Collezione si configura come una delle maggiori raccolte d’arte moderna e contemporanea aperte al pubblico esistenti oggi in Italia.
La gratitudine nei confronti del padre si accompagna alla passione, che non fa che aumentare, e alla consapevolezza che la storia si ripete con i suoi figli, fiorentini ma cittadini del mondo, come Ursula che vive a Londra e che recentemente è stata nominata Ambasciatore di Genova nel Mondo.
Non può che essere vivamente consigliata quindi una visita alla costellazione Roberto Casamonti, la cui curiosità infinita è motivo per la targa d’Argento di ARTOUR-O il MUST che lo vide tra i suoi protagonisti fin dagli esordi, quando Firenze optava ancora ed era identificata con il Rinascimento. Varchiamo la soglia allora, accogliendo l’invito a dialogare con i maestri italiani e stranieri del Novecento e con i contemporanei, Casorati, Soffici, Carrà, De Chirico, ma anche Santomaso e Fontana che con Manzoni sono stati una passione nella passione, mentre ci guardano
Mafai Campigli Burri Boetti Dorazio Klee, Kandinsky e … assolutamente impossibile citarli tutti. Una mostra, una storia impossibile da perdere.
Lungarno Benvenuto Cellini 3, Firenze
Via Fatebenefratelli 36, Milano
https://collezionerobertocasamonti.com