Dopo l’apertura a Classe, nel 2018, delle due aree espositive a seguito della riqualificazione dell’ex zuccherificio, il 29 settembre 2023 si apriranno due nuove sezioni: Abitare a Ravenna e Pregare a Ravenna. Si tratta di due nuclei tematici che, attraverso i mosaici ravennati, documentano sia l’edilizia ecclesiastica tardo antica che quella residenziale di età romana e tardo romana. Abitare a Ravenna offrirà al visitatore la possibilità di vedere un mosaico faentino di straordinaria bellezza che nell’emblema centrale presenta la figura di un eroe, probabilmente identificabile con il mito di Achille, colto in un gesto di pietà che verosimilmente vuole celebrare la virtù del proprietario della domus di via Dogana a Faenza. Accanto al riquadro centrale ne troviamo altri dodici in cui sono raffigurati una varietà di personaggi con lance e scudo ma anche Muse e Nereidi. Nella sezione sono documentate diverse modalità abitative del territorio ravennate, dal I al V secolo d.C.: dalla domus del Triclinio a quella rinvenuta in via d’Azeglio in una zona della città di Ravenna poi occupata dalla Domus dei Tappeti di Pietra. Tra gli emblemata più interessanti, che all’interno della casa romana avevano la funzione specifica di veicolare significati simbolici dettati dal proprietario, sarà possibile vedere anche quello che raffigura il cosiddetto Buon Pastore.
L’antica tecnica del mosaico che implicitamente si riferisce al mondo delle Muse (da musivum che indica l’opera e musivarium che individua il fare dell’artista) trova qui il suo spazio narrativo capace di tramandarci un passato che non sempre è documentato nelle fonti scritte.
La sezione Pregare a Ravenna offre al visitatore la possibilità di fare un’esperienza immersiva percorrendo ed esplorando un ambiente basilicale che ricostruisce alcune pavimentazioni di edifici religiosi del territorio accanto all’esposizione di materiali archeologici legati all’ambito liturgico. Già a partire dal V secolo vengono costruite sul territorio un enorme numero di basiliche, spesso dedicate ai vescovi ravennati, a testimonianza di una grande vivacità e intensa attenzione alla dimensione religiosa. Classis e gli importanti interventi realizzati nel luogo dell’antico porto ravennate si sono potuti realizzare grazie ad un finanziamento del MiBACT, del Comune di Ravenna, della Fondazione RavennAntica che hanno fortemente sostenuto l’idea di poter aver un Museo della Città e del Territorio. L’ampliamento è stato a cura di Andrea Augenti, Fabrizio Corbara, Giovanna Montevecchi e Giuseppe Sassatelli docente emerito di etruscologia, archeologo, e presidente della Fondazione RavennaAntica. Con i grandi eventi iniziati già nel 2018, e poi con l’apertura delle nuove sezioni, Classis Ravenna corrisponde sempre di più alla sua funzione di spazio in cui comprendere sia la città che il territorio documentando un passato ricchissimo che è necessario comprendere per poter capire la contemporaneità. Il dialogo tra passato e presente è uno dei grandi intenti del Museo ravennate che sarà uno dei luoghi in cui si terrà l’ottava edizione della biennale del mosaico contemporaneo, coordinata dal MAR (Museo d’Arte della città di Ravenna), che quest’anno si svolgerà dal 14 ottobre al 14 gennaio 2024. Le nuove opzioni che arricchiscono il Classis si inseriscono nell’importante circuito del Parco archeologico di Classe che comprende anche la basilica di Sant’Apollinare in Classe, dichiarata patrimonio Unesco nel 1996, e il sito archeologico a cielo aperto dell’Antico Porto che si arricchirà in futuro della musealizzazione del sito della basilica di San Severo.