Camera Tripla: in tempi di iscrizioni universitarie, giovani matricole e nuovi corsi e ricorsi esistenziali, il titolo della mostra appena inaugurata da LABS Contemporary Art a Bologna, con la curatela di Leonardo Regano, appare come eco e specchio di alcune dinamiche che sono radicate in questa città ma che, come mostrano i tre giovani artisti in mostra, sono fattori comuni ad una intera generazione.
Marco Emmanuele, Luca Grechi e Mattia Sugamiele sono i tre ‘inquilini’ che condivideranno i rinnovati spazi di LABS Contemporary Art sino al 5 novembre, confrontandosi sulle innumerevoli variabili del medium pittorico, con ricerche ed esiti profondamente differenti, che mirano, tuttavia, a porre in evidenza le potenzialità espressive insite in tale linguaggio, soprattutto perché attuate da artisti nati negli anni ’80.
Ciononostante, Camera Tripla non intende offrire risposte chiuse e definitive, semmai il contrario, ovvero così come l’esperienza della mostra ha lasciato agire un dialogo tra le ricerche e le fenomenologie di Marco Emmanuele, Luca Grechi – che a Roma condividono lo studio – e Mattia Sugamiele, allo stesso modo le opere in esposizione intendono aprire una relazione riflessiva con i fruitori, anche attraverso una relazione di matrice generazionale.
I tre artisti in mostra sono stati scelti proprio per le differenze e le peculiarità delle loro ricerche che, pur nella difformità di linguaggi, creano una sorta di rispondenza e omogeneità nella loro visione di insieme.
Leonardo Regano, curatore di Camera Tripla
Camera Tripla, al di là delle differenze formali, estetiche e di grammatica che identificano i lavori e le poetiche dei tre artisti, sancisce un assunto: la pittura è più viva che mai. Nonostante si cerchi di decretarne la morte, essa stupisce con continua sperimentazione e probabilmente infischiandosene del concetto di ‘purezza assoluta’, laddove fa da contraltare l’eterogeneità della materia che sempre alla pittura e alla sua radice punta dritto, seppur con abbecedari talvolta sorprendenti, come suggerisce ancora Leonardo Regano.
Camera Tripla è un progetto libero, un ipotetico e continuo work in progress, aperto a nuove possibilità di lettura in cui le differenze e le peculiarità delle ricerche proposte, pur nella difformità di linguaggi, trovano una precisa rispondenza.
Una rispondenza che si trasforma in accadimento mentre le osservazioni e le sperimentazioni degli artisti mutano nello spazio e nel tempo, agendo con la materia pittorica ed extra tale. Avvicinandosi alle opere si scoprirà quanto le indagini di ognuno degli artisti si insinui in processi quasi pronti a diventare azioni sinestetiche. Luca Grechi, si muove entro il solco di una pittura volta all’essenziale, in cui la relazione gestuale tra segno e cromia si fa protagonista di composizioni stratificate secondo un ritmo traslante in con_fusione priva di barriere, atemporale e metapittorica e, come ha ben sottilineato Leonardo Regano ‘in questa continua mutevolezza, Grechi fonda un mondo con le sue proprie regole. E non solo. Egli recupera il rapporto con la poiesis dichiarandolo apertamente nei titoli delle sue opere. Prima dell’interno o Cielo in fiore, per esempio, sono da leggersi come inviti al pensiero: la parola si fa chiave d’accesso verso l’ingresso a questo mondo altro che è la sua arte.’
Secondo ‘abitante’ di Camera Tripla è Marco Emmanuele – cui appartiene l’opera vincitrice del Talent Prize 2022, Un raggio di sole – giunto alla pittura dopo un percorso legato all’architettura e all’ingegneria. La sua volontà di indagare tecnica & tecnologia si mantiene costante così come la curiosità verso le trasformazioni attuate dall’uomo nell’ambiente in cui vive. Ciò di traduce in una volontà di interazione con la materia ed i materiali che giungono dall’universo produttivo o industriale – vetro, ceramica, acciaio – cui Egli affida un compito artistico in imprescindibile relazione con la luce. ‘I lavori in mostra sono gli esiti più recenti dalla serie ISO, con cui egli ha sperimentato la pittoricità di pigmenti ottenuti mescolando colla e polveri di vetro. Quest’ultimo elemento è scelto da Emmanuele tra i detriti raccolti in spiaggia differenziato per colore e macinato fino a renderlo pronto alla stesura sulla tela o sulla tavola. L’artista accosta cromie pastello costruendo le immagini per campiture piatte e materiche, con un risultato che mostra decise assonanze visive con la tecnica dell’affresco e del mosaico’, suggerisce Regano nel testo critico che accompagna la mostra.
Risponde infine all’appello Mattia Sugamiele, costruttore di una pittura che appare in bilico tra analogico e digitale, senza mai perdere l’equilibrio, bensì creandone uno nuovo, stabilissimo. Una pittura astrattamente illusoria, che mescola pittura, stampa, interventi aerografi, bidimensionalità e tridimensionalità che cercano nello spazio abitato dall’osservatore un contatto, sino a trasformarsi persino in opere video. Lo scambio tra mondo virtuale e reale avviene, dunque, secondo diversi approcci, tra cui il più illusorio – e antico – trompe l’œil. ‘Il biomorfismo e l’astrazione della sua pittura, riportano importanti assonanze con le avanguardie del primo Novecento, vivificate con cromie accese e fluo che riportano invece una più decisa inclinazione per un’estetica pop di ascendenza tecnologica dai rimandi vaporwave ribaditi anche nel riferimento al mito classico’ è quanto sostiene Leonardo Regano.
La mostra, inoltre, apre ad un nuovo scenario della LABS Contemporary Art, quello delle Edizioni a firma della galleria, la cui prima pubblicazione sarà il catalogo di Camera Tripla, una tiratura limitata imperdibile.
Dunque, il progetto che dà il benevenuto all’autunno della galleria bolognese appare come una mappa dell’inesplorato all’interno di una materia da secoli trattata, la pittura; Camera Tripla è una nuova Camera delle Meraviglie
Camera Tripla|Marco Emmanuele, Luca Grechi e Mattia Sugamiele
LABS Contemporary Art
Via Santo Stefano 38, Bologna
23 settembre – 5 novembre
Martedì-sabato: 10-13 e 15-19 o su appuntamento
Informazioni
Tel. +39 051 3512448 | Mob. +39 348 9325473
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