La Berlin Art Week è un festival annuale che celebra l’arte contemporanea internazionale, coinvolgendo oltre 100 partner della scena artistica e culturale della capitale tedesca. Il progetto – promosso dalla Kulturprojekte Berlin – è in programma dal 11 al 15 settembre 2024 con un ricco e diversificato programma che prevede più di 70 inaugurazioni di mostre, performance dal vivo, installazioni site-specific, talks, proiezioni e tour guidati.
In occasione della giornata di apertura KLEMM’S annuncia, con l’esposizione Unfolding, un nuovo spazio espositivo. I ventuno artisti rappresentati dalla galleria sono chiamati a interpretare un dialogo con l’architettura della sede, attraverso nuove opere e vecchi lavori rivisitati. La Galleria Thomas Schulte ospita l’esposizione Allan McCollum. The World: A Moment in Time, una riflessione sulla posizione dell’artista nella società globalizzata, avanzando una considerazione sull’inclusività nel contesto dell’arte contemporanea. Inoltre, 50 gallerie apriranno le porte al pubblico durante la serata speciale Gallery Night il 13 settembre, con un programma unico e visite guidate.
Tra le esposizioni più attese troviamo Patricia Belli. Dirt and Myth, la prima mostra dell’artista in Germania, promossa dalla Daadgalerie e THE ECHO OF PROTEST IS DISTANT TO THE PROTEST, la prima personale di Nazanin Noori al CCA Berlin—Center for Contemporary Arts. L’artista, creando narrazioni atmosferiche attraversano i generi dell’ambient hardcore e dell’elettronica doom, coinvolge emotivamente il pubblico concentrandosi sulla spettacolarizzazione della sofferenza in un contesto di protesta politica. La Julia Stoschek Foundation, inaugura la mostra collettiva After Images con oltre 25 opere, tra cui sei nuove commissioni e interventi che interpretano una definizione di arte basata sul tempo; viene presentata anche Double Feature di Theodoulos Polyvio che tramite tecnologie digitali tenta di colmare le lacune storiche del patrimonio culturale cipriota.
L’esposizione Santiago Sierra. Der Zeitgeist alla Neuer Berliner Kunstverein, è una denuncia verso il ritorno a una posizione primitiva – come l’atto di mostrare i denti – e prelinguistica che influenza il comportamento sociale di individui, gruppi e attori statali disumanizzati dall’economia, dalla migrazione e dai pregiudizi. A tal proposito le fotografie di Pier Paolo Pasolini: Porcili documentano uno scenario di tribunali, aggressioni di strada, censura e scherno dove il corpo è celebrato come luogo di autodeterminazione. Un appello a esplorare il proprio processo decisionale etico, politico e morale e a considerare le strutture e le storie più ampie dell’emarginazione è avanzato da Danielle Brathwaite-Shirley nella personale THE SOUL STATION, a LAS Art Foundation.
Infine, una tra le mostre più discusse è esposta alla Haus am Waldsee dove l’artista, coreografa e regista franco-austriaca Gisèle Vienne sviluppa una mostra pensata appositamente per la sede ospitante. Il titolo, This Causes Consciousness to Fracture – A Puppet Play, è emblematico per la presenza di burattini a grandezza naturale, disposti sulla superficie come in una pièce teatrale. Le opere, complesse e idiosincratiche, ripercorrono i sogni e gli abissi dell’adolescenza e della controcultura.
Centro nevralgico del festival è il BAW Garten, nella sede del Gropius Bau, che lancia un invito esteso a tutti i visitatori per partecipare attivamente ad incontri e scambi creativi in un contesto informale, interattivo e all’aperto. Inoltre, nelle sale della più grande casa espositiva d’Europa, è possibile visitare DAS GLÜCK IST NICHT IMMER LUSTIG (Happiness is not always fun) di Rirkrit Tiravanija, fino al 12 gennaio 2025.
Berlin Art Week è un progetto realizzato grazie al supporto del Senate Department for Culture e Community, il Senate Department for Economics, Energy and Public Enterprises e l’European Regional Development Fund (EFRE). È supportata dai fondi della Berliner Volksbank eG.