Sang A Han, Black Flame, Galleria Fumagalli, Milano, 2024. Foto ©LucreziaRoda. Courtesy Galleria Fumagalli

Tra inchiostro e fiamme: Sang A Han alla Galleria Fumagalli

Sang A Han, in occasione di “BLACK FLAME” – prima mostra personale dell’artista in Italia presso la Galleria Fumagalli di Milano –, decide di costruire un ponte onirico con l’Oriente, in cui figure fatte di inchiostro parlano di un mondo tutto femminile.

La rassegna si presenta come l’eredità contemporanea di storiche tradizioni orientali. L’arte del filato e quella dell’inchiostro si intrecciano in opere raffinate, di profonda e ancestrale spiritualità. 
Sang A Han parte dall’antica tecnica del Meok – inchiostro di china –, che in Oriente ha sempre trovato nella carta il suo “ambiente naturale”. L’artista coreana, invece, adotta la morbidezza del tessuto, del cotone, e del cucito, in un sottile richiamo a quelli che erano i lavori domestici, tipicamente associati alla donna. 

«Il ricamo è da sempre antico custode della memoria, narra storie silenziose e intime di generazioni passate cucendo i frammenti del tempo con pazienza e maestria» spiega la curatrice Maria Vittoria Baravelli, «Sang A Han riprende la pittura orientale tradizionale e l’antica arte tessitoria coreana per creare un linguaggio creativo contemporaneo e performativo. Attraverso l’uso del Meok, del pennello, dell’ago, del filo e del tessuto di cotone, crea sculture morbide che rimandano alla natura, al corpo e ai sogni, e intesse la sua vita frammentata di donna, artista e madre in un lavoro fatto di tanti piccoli attimi che ritaglia e cuce».

Il titolo della mostra, BLACK FLAME, evoca intensamente una poetica che si nutre di contrasti. 
Il nero del Meok è denso, oscuro. Trascinato dal pennello, permea le fibre del tessuto, espandendosi e facendosi sempre più leggero ai bordi, come fiamme pronte a dissolversi. Il gesto origina figure fugaci, fuligginose, ombre di cenere legate all’universo femminile. Evanescenze di donne che esprimono tutta la loro fragilità, indagata con rispetto e delicatezza. 

Tuttavia, la fragilità non corrisponde alla debolezza: le donne di Sang A Han sono fiamme nere, fuoco che arde in un corpo che resiste. Immagini eteree che emanano una forza sottile, la forza della donna che non può essere ignorata. Il tessuto, che si fa tela, carta, tutto, si trasforma in teatro di battaglia, dove ogni cucitura è resistenza. 

Sang A Han realizza, per l’occasione, opere in tessuto cucito, imbottito e plasmato, di grandi dimensioni, con l’intento di «riscattarle da ciò che viene considerato un “compito minore”». In questo atto, le sculture divengono carne viva, parole non dette, narrazioni intime. Vere e proprie esperienze tattili in cui si combinano natura e anatomia, come nel caso di Black figure, una serie di orchidee munite di gambe che richiamano, tra romanticismo e carnalità, la forza generatrice e sessuale. L’artista riflette sul suo ruolo di madre, ponendo la maternità al centro di una provocazione simbolica, tanto evocativa quanto crudamente realistica. Oltre ai corpi femminili, Sang A Han utilizza simboli religiosi – come il gesto buddhista del mudra in Fragment –, in una continua ricerca tra corpo e spirito, tra l’essere donna e l’essere madre. 

BLACK FLAME è una riflessione sul femminile, ma anche sui ricordi, legati a terre e tempi lontani. L’energia di un fuoco nero che brucia nel bianco, senza essere spenta.   
A un periodo che troppo spesso riduce la donna a custode di silenti abilità domestiche, Sang A Han risponde con le sue opere, trasformando il silenzio in voce, la fragilità in potenti cuciture, l’inchiostro in fiamma.

La mostra BLACK FLAME di Sang A Han, a cura di Maria Vittoria Baravelli, presso la Galleria Fumagalli di Milano, è stata aperta al pubblico dal 23 maggio al 12 settembre 2024. 

×