Il Premio Osvaldo Licini by Fainplast, nato dalla collaborazione tra l’Associazione Arte Contemporanea Picena e Fainplast, insieme al Comune di Ascoli Piceno, si impegna nel riconoscere e mettere in luce i talenti del panorama artistico contemporaneo.
Ogni anno, una giuria composta da quaranta figure autorevoli del mondo dell’arte – direttori di musei, critici, curatori, giornalisti e collezionisti – ha il compito di selezionare cinque artisti dalle eccellenti doti pittoriche. Quest’anno, la giuria era composta da Giuseppe Armogida, Caterina Avataneo, Lorenzo Balbi, Riccardo Baruzzi, Beatrice Benedetti, Irene Biolchini, Martina Cavallarin, Simone Ciglia, Antonio Coppola, Marina Dacci, Michele Dantini, Alessandro Del Puppo, Nunzio Di Stefano, Eva Fabbris, Roberta Faraotti, Vittorio Gaddi, Ilaria Gianni, Damiano Gullì, Lorenzo Madaro, Nicola Maggi, Barbara Martusciello, Maurizio Mochetti, Valeria Napoleone, Marco Neri, Valerio Nicolai, Chiara Parisi, Laura Perrone, Tommaso Pincio, Andrea Pinotti, Alfredo Pirri, Francesco Poli, Giulia Pollicita, Marina Pugliese, Alessandro Rabottini, Gianni Romano, Livia Savorelli, Gabriele Tosi, Eugenio Viola, Fabio Zivoli e Giulia Zompa.
I finalisti selezionati per quest’ultima edizione erano Guglielmo Castelli (1987), Claudio Coltorti (1989), Alessandro Pessoli (1963), Alice Visentin (1993) e Luca Bertolo (1968).
La pittura rimane il fulcro del Premio Osvaldo Licini, un tributo alla varietà stilistica del maestro marchigiano. Ad aggiudicarsi la sua quarta edizione è stato Luca Bertolo, artista milanese che vanta una formazione straordinariamente eclettica: dopo aver studiato Scienze dell’Informazione all’Università Statale di Milano, lavora come bibliotecario, per poi diplomarsi in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1998. Di conseguenza, le opere di Bertolo – oggi docente all’Accademia di Bologna – uniscono razionalità scientifica a sensibilità estetica, offrendo a chi le guarda un appagamento tanto visivo quando intellettuale.
Incarnando perfettamente l’eredità di Licini, l’artista milanese lavora in un universo pittorico che va oltre ogni mera categorizzazione, un’ininterrotta ricerca espressiva che oscilla tra astrazione e figurazione, tra realtà e pensiero, tra foma e idea.
«Per qualche decennio, fino a qualche anno fa, la pittura è stata considerata un fossile vivente, come le cycas gli equiseti o i limuli. Oggi va di gran moda, specie nelle fiere. La verità è che è sempre stato difficile fare della buona pittura. È sempre stato difficile fare della buona arte. Licini è stato un pittore notevole, è bello che gli sia stato intitolato un premio. Quando scoprii i suoi quadri, una trentina d’anni fa, non capivo perché mi attraessero. Non c’è quasi niente da vedere, pensavo, ma non riesco a staccare gli occhi. Ecco, l’arte si gioca tutto in quel quasi niente. Ci vuole un po’ di coraggio e molta delicatezza» commenta l’artista dopo la vittoria.
Come riconoscimento per la vincita, oltre a un compenso in denaro, Bertolo trascorrerà una residenza artistica nello “Spazio Premio Licini” di Ascoli Piceno, dove avrà la possibilità di approfondire le sue ricerche artistiche e di lavorare appositamente alle opere che verranno presentate nella sua personale presso la Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini”. Difatti, il percorso terminerà a dicembre, con una mostra a cura di Alessandro Zechini, Direttore artistico dell’Associazione Arte Contemporanea Picena, dove le opere di Bertolo dialogheranno idealmente con la collezione permanente di opere realizzate dal grande maestro marchigiano.