Aeternum

Arte digitale in Brianza, il processo creativo diventa sempre più “Aeternum”

Holy Club è un collettivo di artisti e professionisti che si dedicano allo sviluppo di progetti creativi e innovativi nel campo dell’arte e del marketing.

Tra i numerosi specchi d’acqua e piccoli laghi che circondano la Brianza, a pochi chilometri da Milano, sorge il piccolo paese di Carnate. La località brianzola è divenuta famosa nel panorama della cryptoart grazie alla presenza della Holy Club Art Gallery nel suo territorio, un ampio spazio espositivo di 600 metri quadri interamente dedicato all’arte digitale, in cui il visitatore è accompagnato in un viaggio tra passato, presente e futuro.

Le collaborazioni con Game Stop, Modular Labs, The Builders Dao e il cantante Nitro attestano la volontà di Holy Club di offrire soluzioni all’avanguardia e in costante aggiornamento con le ultime tendenze di mercato.

Nell’edizione del 2023 dell’NFT Fest di Lugano, Holy Club ha realizzato il concept, l’allestimento, le installazioni e la curatela della mostra “Cyber Dreams”, i cui lavori fanno parte della collezione Poseidon DAO.

Ma tornando alle novità di questi giorni, il 16 febbraio è stata inaugurata la mostra d’arte fisica e digitale “Aeternum – L’arte al di là del tempo” a cura di Sara Calandra. L’esposizione si propone di esplorare la dimensione atemporale dell’arte attraverso una selezione eclettica di lavori tra sculture, dipinti e produzioni digitali. Le opere investigano il concetto di eternità dell’espressione creativa, contrapposta al fluire inesorabile del tempo presente. Attraverso una lente che integra influenze antiche, classiche, barocche e romantiche, gli artisti indagano il tema della perennità artistica ponendo in analisi il modo in cui l’arte si è evoluta e ha mantenuto la sua rilevanza nonostante la sua apparente complessità nel corso dei secoli.

Tra gli artisti in mostra compaiono Nebvla, Roberto Giavarini, Emanuele Dascanio, Federico Fauli e Paulo Renftle.

Nebvla è un collettivo di arte digitale nato a Milano nel 2023 e fondato sulla concezione del mito come elemento fondante dell’evoluzione culturale. Il gruppo segna la sua presenza alla mostra con ben quattro opere. “Trust Traces”, “Claiming Victory”, “Haunting Beauty” e “Omnia vincit amor sui” sono i manifesti della ricerca artistica di Nebvla volta ad attraversare la nebbia visiva generata dalla sovrabbondanza di informazioni e immagini per riscoprire la bellezza e i valori degli archetipi classici.

Roberto Giavarini, nato nel 1973, è stato allievo di Mario Donizetti per oltre undici anni. Da antiche tecniche pittoriche come la tempera all’uovo e l’encausto è passato nel 2021 allo sviluppo di progetti di arte digitale basati sulla tecnologia blockchain. Tra le quattro opere in mostra vi è l’NFT “Aeternum Mother”. Una figura femminile avvolta in un misterioso velo emana un’aura di antichi enigmi e segreti. I suoi inserti d’oro non sono semplici ornamenti, ma simboli di un potere antico legato ai misteri che custodisce, mentre i suoi occhi scrutano il tempo stesso. Dietro di lei un orologio futuristico, simboleggiante la transitorietà dell’esistenza umana, mentre un teschio blu ai suoi piedi richiama alla fragilità della vita. Sullo sfondo, un’incisione rappresenta un essere alato e una donna, simboli di un dialogo tra il terreno e il divino.

Emanuele Dascanio è un pittore italiano riconosciuto a livello internazionale per la sua sofisticata capacità tecnica nell’utilizzo della grafite, capace di catturare la luce e i particolari della realtà in ogni suo minimo dettaglio. È stato, inoltre, il primo artista ad aver generato una fusione tra opere d’arte iperrealistiche e i processi estetici dei computer quantistici tramite l’assistenza dell’AI. L’opera NFT “Dialogue with the Father” è ispirata dalle parole del faraone Akhenaton ed enfatizza concetti intramontabili come umanità, decadenza, fragilità e bellezza intrinseca. La scelta di generare un nuovo dialogo con se stesso riflette l’intento di dare vita a un’opera d’arte con un cuore pulsante e un’anima in dialogo con chiunque la osservi.

Federico Fauli è un artista digitale classe 1993 con una formazione da architetto. Il suo lavoro supera i confini dell’arte, dell’architettura e del design, e si diffonde tra spazi virtuali e fisici. Quella di Fauli è una poetica che integra codici pop ed estetica classica, ma con influenze provenienti dal linguaggio dei social media. La più recente produzione è costituita da sculture virtuali NFT e dalle loro rispettive varianti fisiche, in metallo o in resine elettrolitiche.

Paulo Renftle ha intrapreso il suo viaggio creativo nelle vivaci strade di New York all’età di dieci anni, affascinato dal potere di congelare la luce e il tempo grazie al medium della fotografia. In occasione della mostra, l’artista ha creato una composizione site specific che alterna opere fisiche dotate di cornici antiche ristrutturate e opere digitali. Tra le immagini monocrome create attraverso l’uso di laser e tecniche fotografiche su vari medium, la serie “Arterlife” evoca il riverbero di un diverso piano di esistenza, dove il tempo si dissolve.

La mostra “Aeternum” presenta nel padiglione Cyber Punk anche altri nomi di rilevo dell’arte digitale, come Gabriele La Teana, Dvrk, Adriano Lombardo, Piero Turino, Yu Cai, Gebelia, Jeibi e Reno. A fare da cornice all’inaugurazione del 16 febbraio è stata la suggestiva performance musicale “Il mistico ribelle” con la partecipazione di Vincenzo Zitello, Fulvio Renzi, Gianfranco D’Adda, Vincenzo Ferrara, Pierangelo Pandiscia ed Elena Lago.

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