ROMÉO CASTELLUCCI »La Vita Nuova« theatre performance at Kanal 27.11.18 in Brussels Bild: Stephan Glagla

ART CITY Bologna 2020

Se la Fiera ha un programma ricco di occasioni, ancor di più si può dire di ART CITY Bologna, che giunta alla sua ottava edizione si regala quella che si può definire una “Art Week estesa“, partendo già dal 17 gennaio.

Il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere è coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea | Istituzione Bologna Musei sotto la guida di Lorenzo Balbi, direttore artistico di MAMbo. Il programma è
articolato in uno Special project e un’ampia selezione di Main projects tra mostre, installazioni e performance, il tutto rigorosamente a ingresso gratuito.
Negli spazi di DumBO, area nata da un progetto di rigenerazione urbana condivisa dell’ex scalo ferroviario Ravone, si svolge lo Special project 2020: la performance in prima nazionale dal titolo La vita nuova, di Romeo Castellucci, regista teatrale, autore, artista visivo, insignito del Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia nel 2013. Questo lavoro, che ha debuttato nel 2018 al Kanal-Centre Pompidou (Bruxelles) ed è stato ospite di diversi Festival europei, trae ispirazione da Lo spirito dell’utopia di Ernst
Bloch, saggio scritto in piena guerra mondiale tra il 1915 e il 1917, classico del pensiero filosofico contemporaneo che si muove nella dimensione utopica del pensiero. In un grigio parcheggio che potrebbe essere indistintamente europeo, americano, cinese, russo, australiano, africano, latinoamericano, avvengono trasmutazioni degli oggetti e trasvalutazioni dei valori dell’arte e dell’umanità.

Nel contesto dell’Art Week, molto coinvolto il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, che nei suoi spazi inaugura varie iniziative. AGAINandAGAINandAGAINand, mostra collettiva a cura di Lorenzo Balbi, con l’assistenza curatoriale di Sabrina Samorì, affronta il tema della ciclicità e del superamento della rappresentazione lineare del tempo. Il loop è indagato seguendo diversi approcci: uno sociologico, uno filosofico e religioso; fino a uno ecologico. Lavori di Ed Atkins, Luca Francesconi, Apostolos Georgiou, Ragnar Kjartansson, Susan Philipsz, Cally Spooner,
Apichatpong Weerasethakul. Fino al 3 maggio. Il Museo accoglie l’installazione Ossi di Claudia Losi, gruppo di scultoreo a forma di costole di balena, a richiamare il mistero profondo e l’aurea mistica che il grande cetaceo porta con sé, ma anche una riflessione su storia e natura e, per deduzione, tra natura e scultura. Fino al 30 giugno.
Al primo piano viene presentato il progetto di riallestimento della prima sala della collezione permanente intorno a una delle opere più conosciute e ricercate qui esposte: Funerali di Togliatti di Renato Guttuso. Figurabilità. Pittura a Roma negli anni Sessanta è il titolo dell’esposizione, che documenta l’emergere di una giovane generazione di pittori nella Roma degli anni Sessanta, in dialogo con le ricerche artistiche e le posizioni politiche di Guttuso. Opere di Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni,
Renato Guttuso, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Titina Maselli, Mario Schifano, Cesare Tacchi e Giuseppe Uncini. Fino al 30 giugno.

Infine, non mancherà uno degli appuntamenti più attesi con la ART CITY White Night: sabato 25 gennaio apertura straordinaria fino alle ore 24 in numerose sedi del circuito ART CITY Bologna, oltre che in gallerie, spazi espositivi indipendenti, palazzi storici e negozi. Per agevolare la scoperta dello Special project e dei Main project è disponibile un’applicazione fornita di mappa (accessibile da pc e dispositivi mobili), realizzata grazie al supporto dell’ufficio Open Data del Comune di Bologna. L’applicazione permette di individuare agilmente e scoprire i singoli progetti, organizzati in schede informative con descrizioni ed informazioni di dettaglio, allo scopo di facilitare la pianificazione della visita alle singole sedi.

Info e programma completo: artcity.bologna.it.