10 Corso Como svela Galleria, Project Room e inaugura due mostre

Il 22 gennaio, 10 Corso Como ha annunciato l’imminente apertura dei suoi nuovi spazi dedicati all’attività espositiva e alla ricerca di uno dei luoghi più particolari di Milano.

Spazio polifunzionale che sorge all’interno di un prezioso cortile di case di ringhiera, 10 Corso Como si compone anche di una libreria con un focus sul design e sulla fotografia e di una caffetteria situata all’interno del giardino. La Galleria e la Project Room occuperanno il primo piano dello spazio e sono stati ridisegnati da 2050+, agenzia che si occupa di design, tecnologia, ambiente.
Una delle due mostre che danno il via a questo nuovo corso della sede espositiva milanese è dedicata al fotografo Roe Ethridge e si intitola Happy Birthday Louise Parker. Curata da Alessandro Rabottini, sarà il punto di svolta di uno spazio che punterà alla diffusione di un sapere interdisciplinare. Si tratta inoltre della prima personale in assoluto del fotografo americano in Italia. La mostra di Roe Ethridge rivelerà la nuova Galleria, mentre l’esposizione dedicata ai gioielli di Pietro Consagra occuperà gli spazi della Project Room, in dialogo con una selezione di design d’autore curata da Domitilla Dardi, libri rari e riviste scelte. Entrambe le mostre inaugureranno il 21 febbraio, in concomitanza con la Settimana della Moda Donna.

Il programma del rinnovato 10 Corso Como, di respiro internazionale, includerà arti visive, moda, design, editoria e sarà studiato in modo tale che Project Room e Galleria dialoghino, pur rimanendo in qualche modo separati da un punto di vista curatoriale e di scopo. La prima è stata pensata come spazio dinamico, capace di mutare a seconda dei progetti che vi si realizzano. In occasione dell’apertura, lo spazio ospiterà la mostra Pietro Consagra. Ornamenti, a cura di Alessio de’ Navasques. In particolare, vi sarà una ricostruzione storica del periodo che l’artista – tra i fondatori del Gruppo Forma 1 – dedicò alla realizzazione di maschere per il viso e ornamenti per il corpo in collaborazione con il proprio laboratorio di produzione di gioielli “GEM GianCarlo Montebello”. Un percorso che parte dall’heritage fino ad arrivare al contemporaneo, per culminare con un’esposizione dedicata alla collezione del gioiello d’artista. A corredo della mostra anche schizzi e disegni preparatori, scritti e pubblicazioni direttamente dall’Archivio Pietro Consagra di Milano assieme alle foto di Ugo Mulas in cui Benedetta Barzini “veste” i gioielli.

Happy Birthday Louise Parker, concepita appositamente per gli spazi della Galleria, riunisce invece opere fondamentali degli ultimi 15 anni oltre a lavori inediti, offrendo una visione delle numerose tematiche che si incontrano nell’arte di Ethridge. Nature morte, servizi di moda, paesaggi malinconici e ritratti daranno un’idea della complessità della poetica di Ethridge, il cui linguaggio esuberante è supportato da un encomiabile rigore formale, con cui l’artista di Miami tratta i soggetti delle sue opere.
Conosciuto per il suo stile anticonvenzionale e a tratti provocatorio, Roe Ethridge esplora le potenzialità dell’immagine, restituendo opere dal forte lirismo. È altresì interessante sottolineare come, nonostante una netta divisione tra ricerca artistica e fotografia commerciale, l’artista riesca a intrecciare un dialogo tra arte e moda e, al contempo, sia in grado di evocare la potenza delle proprie memorie personali. La pratica fotografica di Ethridge cerca di mettere in discussione la natura delle immagini, evidenziandone l’ambivalenza che le caratterizza. Il titolo è ispirato alla modella Louise Parker, ritratta varie volte dal fotografo sia dentro al contesto della moda che nella vita quotidiana: la modella viene colta in momenti separati della sua vita, come individuo e come modella, come donna e come madre.

Se per la Project Room sono state pensate una serie di grandi tavoli-pantografo, il progetto della Galleria ha portato alla scelta dell’utilizzo di pareti mobili autoportanti. Questi elementi conferiscono agli spazi la capacità di cambiare configurazione a seconda delle necessità artistiche dei curatori. Grandi teatri flessibili, in grado di cambiare volto in una contemporaneità che non accetta di rimanere immobile. Il progetto cerca comunque di preservare quell’equilibrio tra passato e presente che è sintetizzato dallo stile industriale di inizio ‘900 che caratterizza l’intero primo piano di 10 Corso Como.  Gli spazi di collegamento si ergono a protagonisti di una storia architettonica da riscrivere, gli elementi non necessari fanno posto ad una nuova estetica della luce e dell’aria, una scenografia che ridefinisce il volto dello spazio meneghino.

Le mostre saranno visitabili fino al 5 aprile 2024.

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