Giulio Bensasson, Unique, 2021. Stazione Lancetti Milano. Ph. Cristiano Rizzo, Courtesy spazioSerra

Unique, la natura del tempo nell’opera di Giulio Bensasson

Alla stazione Lancetti del passante ferroviario di Milano, Giulio Bensasson realizza Unique, opera site-specific a cura di spazioSerra, spazio espositivo non-profit che nasce con l’obiettivo di valorizzare il territorio milanese attraverso il lavoro dei giovani artisti, in un luogo, quello suburbano, non dedicato all’arte, dove l’arte diventa un incidente.

Siamo al passante ferroviario stazione Lancetti di Milano. Ed è in questo luogo di passaggio e intrecci temporanei, dove la vita scorre frenetica e quasi non hai il tempo di ricordarti che esisti, che Giulio Bensasson realizza Unique, mostra proposta all’interno di venerazioneMutante, stagione espositiva di spazioSerra dedicata alla trasformazione delle opere site-specific nel corso della loro permanenza. L’installazione inaugurata alla fine di ottobre, con testo critico di Saverio Verini, è visibile fino al 25 novembre 2021.

L’Eternità è innamorata delle opere del tempo scriveva William Blake. E se ci soffermiamo un po’ forse possiamo comprendere il senso di ciò che incorpora un meraviglioso paradosso dell’esistenza. L’idea che nell’eterno ci sia amore per l’effimero, per l’opera del tempo, per il quì e ora, forse un’illusione (?) eppure in questa brevità temporale possiamo davvero sentire che siamo Unique

E cosi dinanzi l’opera di Giulio Bensasson nascono innumerevoli riflessioni, sulla natura, sul tempo, sul rapporto che intercorre tra noi, passeggeri spesso distratti e incuranti dei luoghi che abitiamo, sulle relazioni umane e sul senso della cura e consapevolezza di ciò che siamo e del valore che diamo al nostro corpo come tempo che si muove negli spazi che attraversiamo. E ancor più al senso intimo che connette tutto questo al nostro interno, a quel bisogno vitale di ricordare, perché attraverso la memoria entriamo in una dimensione che ci conduce al nucleo di noi stessi, all’emozione che abbiamo provato e proviamo nel sentire You Are The Only One. 

Viviamo nella velocità, a un ritmo che supera quello naturale, in un quotidiano mordi e fuggi che talvolta non lascia scampo a chi necessita una pausa. Si resta indietro con il timore di aver perso qualcosa, spesso irrilevante rispetto alla sosta che coglie il tempo di una natura interiore essenziale. Come riferisce Bensasson l’idea del mutamento permea ogni aspetto della vita, ci confrontiamo costantemente con cambiamenti sempre più veloci e che richiedono una sempre maggiore attitudine all’adattamento, e questo si riflette su di noi e sul nostro linguaggio.

In questa contemporanea accelerazione, attraverso una modalità e un linguaggio d’impatto, vicini a una comunicazione fintamente seduttiva, affine allo slogan e al pubblicitario, l’artista ci permette una riflessione fondamentale sulla cognizione e valore del tempo che viviamo e siamo.You Are The Only One, è un urlo dall’odore poetico, qualcosa di bellissimo e violento che ti si palesa dinanzi, riporta Bensasson. Ora è qui, il tempo di fermarsi, sosta un attimo, in questo luogo/non-luogo ritorna alla memoria del tuo sentire. L’opera innesca una nuova consapevolezza del proprio bisogno sentimentale. Un dispositivo di senso che attiva processi intimi, laddove la natura del tempo segue il suo corso, ed è nell’effimero che ritroviamo per l’appunto… l’eterno. La vanitas che l’artista mette in opera intende riportare l’attenzione sulla caducità delle cose, l’idea del passare del tempo, del morire che ha in sé la meraviglia dell’esistenza. L’utilizzo dei fiori, del rosa e di luci che amplificano una estetica addolcente enfatizza un’idea che provoca un sentimento recondito, la memoria riaffiora e l’anima si riscalda. You Are The Only One, ricordati che ci sei anche se non hai tempo, il bisogno di vedersi e sentirsi esseri umani dove si è solo un passante tra tanti, in una stazione ferroviaria. Unique di Giulio Bensasson è un lavoro essenziale ed esistenziale, lo spazio in cui l’opera è collocata innesca una serie di riflessioni interessanti che vanno ben oltre un messaggio semplicistico. L’installazione contestualizza la bellezza delle relazioni in un luogo senza identità, abitare il tempo che passa attraverso l’emozione, riporta l’umana consapevolezza del noi nei luoghi collettivi. In questo spazio che attraversiamo e ci attraversa, dove ogni cosa si consuma fugacemente e l’odore del ricordo svanisce, qualcosa riemerge, la memoria delle volte in cui una parola o una frase, letta o sentita, ci riporta alla coscienza come sentimento di un sentimento. 

Ma laddove nell’opera tutto appare incantevole, il profumo, i fiori e una sedicente dichiarazione d’amore senza un destinatario preciso, ecco che al passante attento si rivela il vero significato di un romanticismo contemporaneo dal sapore malinconico, aspro e pungente. Nulla resiste al tempo, come un fiore, siamo soggetti alla caducità, ma in questa fugacità temporale la morte stessa è meraviglia. In tutto questo è la cruda e poetica bellezza dell’opera di Giulio Bensasson che, all’interno di una vecchia edicola di un passante ferroviario, riesce a creare quell’intento magico di fermare il tempo, seppur per poco, giusto quell’attimo in cui la memoria vede e vive l’emozione di sentire…You Are The Only One.  

Unique
mostra di Giulio Bensasson
a cura di spazioSERRA
testo critico di Saverio Verini
visibile fino al 25 novembre 2021
stazione Lancetti del Passante ferroviario, Milano