Alex Majoli. Courtesy SI FEST

SI FEST 2022: Alex Majoli e la sua direzione artistica

A pochi giorni dal termine dell’edizione 2022 del SI FEST, il Festival di Fotografia di Savignano sul Rubicone (Fc) abbiamo incontrato Alex Majoli, fotografo internazionale e neodirettore del festival.

Il SI FEST è il Festival di Fotografia più longevo del nostro Paese e tra le strade e gli spazi di Savignano sul Rubicone (Fc) ha visto susseguirsi, per più di trent’anni, visioni e sguardi che hanno fatto anche la storia della fotografia italiana. Come ogni kermesse del genere, anche il SI FEST ha avuto molte genesi e identità, spesso delineate dalle direzioni artistiche che, come è ovvio sia, hanno dato forma e fenomenologia all’anima del festival. Il 2022 è stato segnato da un cambio ai vertici ed ha ritrovato una personalità cara alla direzione: Alex Majoli, fotoreporter italiano, ravennate ma d’adozione newyorkese, legato alla Magnum Photos, fondatore di Cesura, ben noto all’immaginario collettivo e che, con questo festival, ha già condiviso anni della sua gioventù.

Segnonline lo ha incontrato per una intervista focus sul festival di Savignano e per conoscere più da vicino la visione di ‘Majoli direttore artistico’.

Azzurra Immediato: il SI FEST cambia pelle con la direzione artistica affidata a Lei. Un festival che, negli anni, hasuggerito al pubblico ed ai fotografi, una precipua strada da seguire. In che modo, oggi, il festival più longevo d’Italia ela città di Savignano possono approdare ad una nuova visione? Qual è la radice comune che ha legato questa 31ma edizione con le passate e cosa rappresenterà il seme per il futuro?

Alex Majoli: Questa, in realtà, è un’edizione in rottura con quello che è stato il SI FEST nelle passate edizioni. Resta la città e i suoi abitanti, soprattutto i più piccoli a cui è rivolto questo festival. Le mostre finalmente escono dagli spazi espositivi ed entrano nelle scuole e nelle classi per dare spunti di dialogo tra insegnanti e bambini e per riportare anche noi fotografi a scuola, perché abbiamo ancora tanto da imparare.

A.I.: “Asinelli solitari” – citazione da Il caos di Pier Paolo Pasolini – è il titolo e l’egida sotto cui si raccolgono le mostredi artisti internazionali ospitate dagli spazi scolastici di Savignano sul Rubicone. Una scelta allestitiva e di concetto chespezza molte delle regole precostituite e, finalmente, pone in evidenza la necessità di portare la formazione dellegiovani generazioni di nuovo in primo piano. Una sfida, senza dubbio. Come è nata questa sua volontà?

A.M.: L’idea nasce dal tentativo di usare al meglio le poche risorse disponibili e cercare di dargli un senso. Quello che ho provato a fare è costruire insieme ai bambini strumenti per discutere il mondo e le sue immagini. Se sarà questo il risultato finale non lo so, ma il bello sta anche nel lasciarsi sorprendere.

A.I.: Venti mostre fotografiche e nomi eccezionali che scriveranno la mappa del SI FEST 2022. Un itinerario estetico,fotografico e culturale capace di dipanarsi secondo una traiettoria sorprendente. Autrici ed autori percorrono una sorta di abbecedario, ogni mostra riveste il ruolo capitale di una materia. Allo stesso modo il catalogo somiglierà ad un fondamentale sussidiario. Quanto bisogno c’è, oggi, di ripercorrere le strade dell’educazione visuale, dellacomprensione per le immagini? Qual è il limite maggiore da abbattere entro una società che pensa, superbamente, disapere tutto e di non aver necessità di imparare?

A.M.: Il limite maggiore è il credere di sapere tutto quello che c’è da sapere sul mondo e pensare che un adulto non abbia nulla da imparare dagli occhi di un bambino.

SI FEST 2022, Subtle Maze © Sanae Mazouz, Premio Marco Pesaresi

A.I.: In che modo la Sua visione del SI FEST è stato accolta dai più piccoli? Ricordiamo ai lettori che già da qualchemese Lei ha dato avvio ad un percorso di iniziative con i giovani studenti di Savignano e che, oggi, tutto ciò si ètradotto nel punto nodale del festival. Si pensa troppo spesso che la fotografia ‘sia un affare da adulti’, mentredimentichiamo quanto le neuroscienze affermano: la nostra mente ‘ragiona’ per immagini. Il nuovo corso del SI FESTdimostra – anche – questo, insieme alle giovani menti degli studenti?

A.M.: I giovani di Savignano raccontano una generazione che è nata già sommersa di immagini, ma di poche fotografie in carta. Una generazione che però le sa riconoscere quando le vede e che pone domande a cui, a volte, nemmeno io so rispondere. Spero che questo possa spingere tutti a chiederci e a ricercare il senso e il significato delle immagini che ci circondano.

A.I.: Al SI FEST è poi legato anche il Premio Marco Pesaresi, che ricorda il fotografo riminese e finanzia progetti difotoreportage di carattere innovativo – di cui Lei è stato vincitore nel 2002 – Oggi il suo ruolo l’ha portata dall’altraparte della barricata: come è cambiato il reportage e come il mondo ed i suoi mutamenti hanno iniziato a riflettersinegli obiettivi dei reporters?

A.M.: Nel reportage è cambiato poco. Sono cambiate le tecnologie, questo è innegabile. La tecnologia ha reso più facile prendere e partire, ma non sempre questo è un bene. Bisogna saper avere pazienza per imparare ad ascoltare e a porsi e fare le giuste domande. Alla fine il reportage resta una questione personale.

A.I.: Dal 2002 le cose sono molto cambiate; ha fondato CESURA, vive tra l’Italia e New York e il SI FEST rappresenta,forse, un piccolo ‘ritorno a casa’ nella sua Romagna. In questi venti anni la fotografia ha assunto un valore ampio,diverso, sia nella narrazione del quotidiano, sia nella capacità di definire le identità sociali di una Storia e di storie checi sopraffanno, talvolta, prima ancora di formarci. Quale è stata la prima cosa che ha suggerito ai giovani studenti di Savignano parlando loro di fotografia?

A.M.: Che la vita di un fotografo non è una vita facile è risaputo, i soldi non ci sono, è difficile. È una vita di duro lavoro, dedizione, notti insonni e tanta passione. Non c’è bisogno di andare dall’altra parte del globo per fare belle foto che sappiano raccontare la nostra contemporaneità. Il mondo è già nella tua città, tra le tue compagnie, appena fuori l’uscio dei nostri occhi.

SI FEST 2022, Protocollo K. © Fabio Magara, Premio Portfolio Werther Colonna 2022

A.I.: Cos’è, dunque, per Lei, oggi la Fotografia?

A.M.: Difficile dire cosa sia oggi la fotografia. Di certo non dovrebbero essere quelle immagini veloci, usa e getta, che ammiccano l’occhio e che il secondo dopo sono già scomparse: la fotografia per me rimane il lavoro di un artigiano. Dodici ore di lavoro al giorno, fatica, impegno e passione. Bisogna sapersi divertire con la fotografia, ma senza perdere di vista che non basta premere un pulsante per fare una buona fotografia, bisogna prima viverla dentro, ma anche ricordarsi che sono solo fotografie.

A.I.: Tornando al SI FEST: cosa si aspetta da questa edizione del festival?

A.M.: Non so bene cosa aspettarmi. Spero che le idee convincano più di un grande budget e allestimenti costosi. Non penso che queste idee possano cambiare il mondo, ma spero ci portino a parlare e, se serve, anche a discutere. Basta con autoreferenzialità e autocelebrazione, soprattutto noi fotografi dobbiamo continuare a studiare e ad interrogarci, come tra i banchi di scuola.

SI FEST 2022, Cerimonia premiazione, foto di gruppo, courtesy SI FEST

“Bisogna saper avere pazienza per imparare ad ascoltare e a porsi e fare le giuste domande.” Afferma Alex Majoli; in un mondo che corre verso una direzione nebulosa e spesso priva di senso, la fotografia – sin dall’infanzia – aiuta ad interpretare e comprendere le dinamiche di quello stesso mondo che sfugge dalle nostre mani, dalla nostra vera attenzione, esattamente come accade per il tourbillon di immagini che affastella sempre più il nostro osservare. L’edizione 2022 del SI FEST ha tentato – riuscendovi – di decifrare con nuovi strumenti emotivi ed educativi il valore di saper guardare, osservare, scrutare ed interrogare il reale e noi stessi e lo sguardo di Majoli, in ciò, appare come la firma su un nuovo necessario corso.

Ad maiora.

31° SI FEST
Asinelli solitari
Savignano sul Rubicone (FC)
info@savignanoimmagini.it
www.sifest.it

Il festival tornerà l’1 e il 2 ottobre per l’ultimo appassionante weekend di appuntamenti espositivi. Tutte le mostre del festival e di SI FEST OFF saranno visitabili in orario 10-20, tranne quelle allestite all’Istituto comprensivo “Giulio Cesare” che sabato 1 ottobre apriranno alle 15.La biglietteria del festival è alla Scuola primaria “Dante Alighieri” (corso Perticari, 55/57) con ingresso a 12 €, ridotto a 5 € per i residenti di Savignano e gratuito per gli under 14.

Azzurra Immediato

Azzurra Immediato, storica dell’arte, curatrice e critica, riveste il ruolo di Senior Art Curator per Arteprima Progetti. Collabora già con riviste quali ArtsLife, Photolux Magazine, Il Denaro, Ottica Contemporanea, Rivista Segno, ed alcuni quotidiani. Incentra la propria ricerca su progetti artistici multidisciplinari, con una particolare attenzione alla fotografia, alla videoarte ed alle arti performative, oltre alla pittura e alla scultura, è, inoltre, tra primi i firmatari del Manifesto Art Thinking, assegnando alla cultura ruolo fondamentale. Dal 2018 collabora con il Photolux Festival e, inoltre, nel 2020 ha intrapreso una collaborazione con lo Studio Jaumann, unendo il mondo dell’Arte con quello della Giurisprudenza e della Intellectual Property.