Arco Madrid 2025
Carmen Herrera, Photo by Jason Schmidt

Scomparsa l’artista Carmen Herrera

Dalla Lisson Gallery arriva la triste notizia della scomparsa della grande artista cubana Carmen Herrea.

Annunciamo con immensa tristezza che Carmen Herrera, artista americana nata a Cuba, è venuta a mancare all’età di 106 anni, pochi mesi prima del suo compleanno a maggio. La Herrera è morta in pace, nel suo appartamento e studio di New York, nel quale aveva vissuto e lavorato dal 1967, in compagnia del marito Jesse Loewenthal, venuto a mancare 22 anni fa.

In oltre un secolo di vita, la Herrera è sopravvissuta a due pandemie globali, essendo cresciuta a La Havana durante l’esplosione dell’influenza spagnola. L’artista lascia poi Cuba per un periodo di viaggio e di studio tra Parigi, Roma e Berlino. Successivamente torna in patria per studiare architettura presso La Universidad de la Habana nel biennio 1938-1939. In questo periodo incontra l’amore della sua vita, il professore americano Jesse Loewenthal, con il quale decide di spostarsi a New York nel 1939.

Tra il 1948 e il 1954 la coppia si trasferisce a Parigi, dove la Herrera passa dalla figurazione e dalla rappresentazione ad uno stile di pittura geometrico ed entra a far parte del Salon des Realités Nouvelles. In questo stesso periodo, l’arte astratta attraversa una fase di sviluppo e di rivoluzione nelle due maggiori capitali artistiche del tempo. Nel 1954, infatti, la Herrera torna a New York, dove stringe amicizia con artisti come Barnett Newman, Mark Rothko, Barbara Hepworth e Ad Reinhardt.

Le iniziali composizioni organiche della Herrera la conducono verso la creazione dei suoi rivoluzionari dipinti sagomati e multi-pannello, dittici e trittici tramite i quali l’artista definisce una nuova esperienza spaziale, utilizzando non più di due colori contrastanti. Una recente ricerca scientifica del Dipartimento di Conservazione e Ricerca Scientifica del MET ha rivelato che la Herrera è stata una delle prime artiste ad impiegare vernici acriliche a base solvente nell’Europa del dopoguerra.

Anche se i primi riconoscimenti e le mostre importanti presso le istituzioni museali arrivano quando l’artista ha già superato i 70 anni di età, la Herrera sviluppa un percorso verso il suo stile di pittura unico in tutti i precedenti 50 anni. Dopo le composizioni espressioniste sviluppate durante gli anni parigini, arriva alla realizzazione delle pitture e delle sculture che avrebbe poi continuato a creare per il resto della sua vita a New York.

Se la sua posizione di donna latina può averla in parte ghettizzata e può aver rallentato la prima fase della sua carriera a New York, la condizione della Herrera alla fine ha rappresentato una generazione persa fatta di numerosi professionisti moderni dimenticati, dei quali in pochi hanno poi iniziato a ricevere importanti riconoscimenti per la propria arte.

La Herrera è stata protagonista di importanti retrospettive, tra cui quelle presso l’Alternative Museum (1984) e El Museo del Barrio (1998) di New York, un’altra all’Ikon di Birmingham (nel Regno Unito) (2009), curata da Nigel Prince, prima della storica ed emblematica mostra presso il Whitney Museum of American Art “Carmen Herrera: Lines of Sight” (2016), curata da Dana Miller. Nel 2010 l’artista si è unita alla Lisson Gallery e, dopo due mostre a Londra, ha inaugurato la prima sede della galleria a New York nel maggio del 2016 con una mostra in cui ha esposto le opere realizzate nel suo centesimo anno di età.

“Non c’è niente che ami di più che fare una linea dritta. Come posso spiegarlo? E’ veramente l’inizio di tutte le strutture”. Forse è proprio il rifiuto della Herrera a aderire a qualsiasi movimento artistico e a rispettare ogni forma di canone, come ad esempio quel Minimalismo degli anni ’70 interamente dominato da artisti maschi, che le ha permesso di sperimentare e di trovare uno stile proprio. Alex Logsdail della Lisson Gallery ha dichiarato: “Il mondo si aspetta che tutto quello che conta oggi debba essere perfetto e questo è disumanizzante. Carmen ha realizzato opere che sono vive e in un flusso costante; anche quando sembrava che fosse arrivata all’apice, ha sempre dimostrato di saper andare oltre”.

Negli ultimi vent’anni la Herrera ha acquisito ancora più riconoscimento e il suo successo è rappresentato dalle numerose grandi mostre personali che le sono state dedicate. Tra queste ricordiamo quella presso il Los Angeles County Museum of Art, quella al Museum of Fine Arts di Houston, un’altra al Whitney Museum of American Art di New York e tante altre ancora tra Stati Uniti, Germania, Regno Unito ed Emirati Arabi. Di recente, la National Gallery of Art di Washington DC ha confermato l’acquisizione di due opere della Herrera: un dipinto verde e bianco del 2013 e una scultura murale gialla in due parti del 2016; entrambe le opere saranno esposte presso il museo in primavera. Nel luglio del 2019 il Public Art Fund ha organizzato una mostra degli “Estructuras Monumentales” dell’artista presso il City Hall Park di New York, poi trasferita al Buffalo Bayou Park di Houston nel 2020. Sempre nel 2019, la Herrera è stata nominata “Honorary Royal Academician” dalla Royal Academy di Londra, mentre nel 2020 ha ricevuto la nomina a “National Academician” dalla National Academy of Design di New York. Nel 2021, infine, è stata insignita del prestigioso “Ordre des Arts et des Lettres” dal Ministero della Cultura francese.

Gli ultimi due anni della Herrera sono stati scanditi da due importanti commissioni murali, di cui una per il Blanton Museum of Art di Austin, e l’altra per la Manhattan East School of Arts di Harlem. La Herrera stava progettando piani per progetti futuri anche in questo inizio di 2022, tra cui un balletto con Wayne McGregor presso la Royal Opera House di Londra e due mostre presso la Lisson Gallery di New York e di Los Angeles, la prima delle quali avrebbe dovuto inaugurare appena prima del compleanno numero centosette della Herrera.