MOTUS, Tani Simberg

Ritorna lo schermo dell’arte Film Festival

Per il settimo anno consecutivo, Palazzo Grassi rinnova l’invito a Lo schermo dell’arte Film Festival – progetto unico dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte contemporanea, diretto da Silvia Lucchesi – giunto nello scorso novembre 2019 al suo dodicesimo anno di attività.
La rassegna fiorentina porta a Venezia un programma di 10 titoli, firmati da importanti video-artisti e filmmaker internazionali, dedicati al mondo dell’arte e selezionati insieme a Palazzo Grassi come ormai da tradizione, sin dalla prima collaborazione nel 2014.

Da giovedì 5 a domenica 8 marzo, il Teatrino di Palazzo Grassi presenta un calendario di proiezioniincontri con gli autori e una performance esclusiva che segnerà l’inizio della rassegna.
 
Giovedì 5 marzo alle ore 18 e poi in replica alle 20, la compagnia teatrale Motus con Silvia Calderoni si esibirà nel foyer del Teatrino in “Chroma Keys”. Una performance dedicata alla storia del cinema che ne celebra la meravigliosa finzione, avvalendosi della tecnica del Green Screen tanto cara ad Alfred Hitchcock. Silvia Calderoni si muove con potenza su questo fondale fotografico, su cui scorrono citazioni di film tratti dalla storia del cinema, in un ritmo frenetico che suggerisce atmosfere apocalittiche. L’opera si inserisce nel solco della ricerca da tempo condotta dalla compagnia sul tema della comparsa di un corpo “altro” sulla scena e della sua subitanea sparizione.
Ingresso libero fino a esaurimento posti per entrambe le sessioni live.
 
A seguire, il primo film in cartellone: “Barbara Rubin and the Exploding NY Underground” di Chuck Smith (Stati Uniti, 2018, 78’), che riporta in luce la vicenda umana e professionale dell’artista, filmmaker e performer americana Barbara Rubin (1945 – 1980), attraverso un fondo epistolare conservato dall’amico e cineasta Jonas Mekas.
 
Venerdì 6 marzo si parte alle 18.00 il duo artistico MASBEDO, composto da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, sarà presente in sala per la proiezione di “Welcome Palermo” (Italia, 2018-2019, 75’). Il film è l’evoluzione formale e narrativa del progetto “Videomobile”, l’articolata installazione multi canale dedicata al rapporto tra Palermo e il cinema e concepita dagli artisti nel 2018 in occasione di Manifesta 12 Palermo.
Si prosegue con altri due titoli: “America” di Garrett Bradley (Stati Uniti, 2019, sonoro, 30’), dedicato alla storia della cultura afroamericana, con alcune scene tratte dal recente restauro del film muto “Lime “Kiln Club Field Day“di Bert Williams, e “The Proposal” di Jill Magid (Stati Uniti, 2018, 82’), che ripercorre la complessa vicenda della realizzazione di un progetto della regista che sarebbe dovuto confluire nella mostra dedicata all’architetto messicano Luis Barragàn.
 
Sabato 7 marzo la rassegna prosegue al Teatrino alle 18.00 con “Putin’s Happy” di Jeremy Deller (Regno Unito, 2019, 40’), un film che racconta le istanze xenofobe, l’isolazionismo e il patriottismo che hanno alimentato la scelta della Gran Bretagna di uscire dall’Unione Europea.
A seguire, il film che indaga la pratica dell’artista Olafur Eliasson (1967), “Olafur Eliasson: Miracles of Rare Device” di John O’Rourke (Regno Unito, 2019, 61’), a partire dalla preparazione della sua nuova mostra personale, “Real Life”, alla Tate Modern. Il collettivo inglese, candidato al Turner Prize 2018, Forensic Architecture viene rappresentato dalla proiezione di “Triple-Chaser” (Regno Unito, 2019, 11’), opera che prende nome da un tipo di granata contenente gas lacrimogeno. Il film si basa sulla ricerca delle granate a partire dall’analisi di un ampio numero di immagini online, condotta tramite una speciale tecnologia digitale.
Chiude la serata, “Walled Unwalled” di Lawrence Abu Hamdan (Germania, Libano, 2018, 21’), video-performance realizzata a Berlino nella ex stazione radiofonica della Germania dell’Est che si interroga su come il suono sia percepito dall’orecchio umano quando chi ascolta si trova oltre una barriera fisica. Per farlo, l’artista, tra i quattro vincitori del Turner Prize 2019, analizza 3 celebri casi giudiziari, tra cui quello molto noto dell’atleta Oscar Pistorius.
 
Domenica 8 marzo, sempre alle 17.00, ultimo appuntamento in calendario con Lo schermo dell’arte Film Festival al Teatrino di Palazzo Grassi, con due titoli in programma che ripercorrono la vita di due artisti emblematici.
L’artista e mistica svedese Hilma Af Klint (1862 – 1944), tra i primi ad aver introdotto l’astrazione in pittura al principio del XX Secolo, è protagonista di “Beyond the Visible. Hilma af Klint” di Halina Dyrschka (Germania, 2019, 93’). Un’artista dimenticata, malgrado il ruolo di primissimo piano avuto nell’evoluzione storico artistica, che per la prima volta viene raccontata attraverso la finzione cinematografica.
Chiude questa settima edizione il film di Alessandra Galletta, “Ettore Spalletti.” (Italia, 2019, 89’), dedicato al maestro recentemente scomparso. L’opera costituisce una preziosa testimonianza della vita e della pratica di un artista lontano dai clamori dei palcoscenici del sistema, che ha lasciato un contributo fondamentale all’arte contemporanea grazie alla sua indagine sulla luce e il colore, tanto in pittura, quanto in scultura.
Per i dettagli sul programma rimandiamo al nostro evento.
Tutti gli appuntamenti del Teatrino sono comunicati e costantemente aggiornati sul sito di Palazzo Grassi alla voce “Eventi”. www.palazzograssi.it