Le opere di Alba Gonzales incentrate sull’estetica del movimento e della trasfigurazione simbolica sono in musei e piazze in Italia e all’estero. Una indagine antropologica che si esprime attingendo dal mito classico mediterraneo. Un continuo esplorativo dell’inconscio, una spontaneità immediata fluisce dalle sue mani e dal suo pensiero. Incentra la sua ricerca intellettuale, immaginativa e interattiva sul “corpo come tempio dell’anima”. Metamorfosi tra informale e gestuale che elabora simbolicamente fino a divenire “sensazione”.
Mette a nudo l’immanenza espressiva del corpo esistenziale tra espressionismo e informale. Di grande impatto visivo, trascende i confini tra figurazione classica e astrattismo con vigore non normato, indagato poeticamente e spiritualmente. Manipola il corpo in un percorso autentico che contamina le sue sculture con le suggestioni.
Alba ha partecipato all’arricchimento del MAB con la grande Chimera in bronzo, contribuendo ai grandi episodi del mito che hanno popolato i racconti del nostro territorio già estensione della Grecia classica insieme al gruppo di “Ettore e Andromaca” e gli “Archeologi” di de Chirico, il “colonnato” e i “Bronzi di Riace” di Sosno, la “Sibilla” di Fazzini, la “Cariatide” di Sironi, il “Toro”, la “Niobe” e la “Leda e il cigno” di Raphael, che evocano e restituiscono al presente un passato glorioso a fianco alle sperimentazioni avanguardiste del futurismo, cubismo, neo-cubismo, metafisica, surrealismo.
Alba ha condiviso l’inclusione dell’arte nella quotidianità che salda il rapporto tra cittadini, arte, ambiente ed architettura offrendo un nuovo dialogo di coesione sociale. La sua Chimera partecipa alla dimensione quotidiana dei cosentini, entra nell’identità della città rivoluzionando il concetto stesso di museo. L’assenza di modalità di accesso lascia il posto alla libertà individuale e alla disponibilità di un museo arte-vita, ridisegnando relazioni e condivisioni e, passeggiando tra le sculture, portare a casa emozioni, idee, sapere.
Vorrei ricordare Alba con le sue stesse parole la cui voce è udibile mediante il QR code riportato nella Guida alle sculture di Cosenza Pellegrini Editore 2023 a cura di Enzo Le Pera e Roberto Bilotti:
Sono Alba Gonzales, le mie sculture nascono quasi sempre dal mio inconscio e al termine rivelano a me stessa il mio pensiero il mio sentire. Enigmatiche e solenni, allusive e metaforiche, sono state definite le creature che popolano il mio universo creativo. Le mie opere si inseguono in un cangiante caleidoscopio di metamorfosi che cercano di descrivere il destino umano. La mia è una visione di mitologia moderna che si dipana tra eros e thanatos. Quest’opera esposta a Cosenza fa parte del ciclo sfingi e chimere ovvero la bestia che è dentro di noi, dove particolarmente si possono evidenziare le contraddizioni e le violenze di un odierno inconscio collettivo che ho cercato di cogliere attingendo alle inesauribili risorse iconiche dei miti classici.