Sergio Ragalzi. Immagine dal sito serioragalzi.it

Addio a Sergio Ragalzi

Si è spento all’età di 73 anni Sergio Ragalzi, artista torinese della scuderia di Davide Paludetto.

Il suo esordio nel mondo dell’arte risale al 1984 con una mostra romana alla galleria L’Attico di Sargentini. Da quel momento le sue opere vengono esposte in molteplici occasioni in Italia e all’estero, tornando sempre nel luogo d’origine. È qui infatti che l’attività di Ragalzi si stabilisce in definitiva, tra il Castello di Rivara e via degli Artisti 10. Ragalzi è protagonista del “Gotico Industriale” teorizzato da Franz Paludetto, assieme a Maura Banfo, Domenico Borrelli, Adriano Campisi, Carlo D’Oria, Ferdi Giardini, Paolo Grassino, Nicus Lucà e Salvatore Astore, un’intera generazione di artisti che, negli anni Ottanta, sottomisero la pittura alla propria emotività.

Rudi Fuchs nel 1986 descriveva così i suoi lavori: “Appartengono alla terra come esseri molto vecchi, scavate nella pittura, esumiiate da una pittura pesante e lenta come terra: figure che emergono dalla terra come corpi morti neri come la Storia”.
Ricorrente è infatti l’uso del nero che ricopre queste giganti figure geometriche che escono dalla semplice bidimensionalità per entrare nel raggio d’azione dello spettatore. La potenza che i dipinti trasmettono attraverso un’espressionismo minimalista fuoriesce, sconfina nella realtà, attraendo lo sguardo indagatore di chi cerca di comprendere gli insetti, le farfalle e le ombre atomiche dell’artista.

Una potenza che continuerà ad essere veicolata nel tempo.

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