mercato degli NFT
Arte Fiera Bologna 2020 - Elaborazione fotografica di Roberto Sala

Il mercato degli NFT è già in crisi?

Solo pochi giorni fa abbiamo assistito ad un evento che era stato definito epocale. Un’opera NFT, letteralmente Non Fungible Token, era stata venduta a circa 70 milioni di dollari ad un’asta di Christie’s che sembrava aver rappresentato una rivoluzione nel mercato dell’arte. Ma lo è stata davvero? Dopo una partenza a razzo, sembra che il mercato delle opere in jpeg stia già andando incontro ad una brusca frenata. La battuta d’arresto degli NFT è certificata dalla diminuzione nel prezzo delle vendite addirittura del 70% rispetto al mese scorso. Quasi come se la strabiliante vendita dell’opera collage di Beeple Everydays—The First 5000 Days all’inizio di marzo fosse un caso isolato. Eppure tutti sembravano entusiasti, o quantomeno interessati, verso questo nuovo fenomeno.

Artnet ha pubblicato il grafico che mostra questa diminuzione, se vogliamo preoccupante per un mercato che sta nascendo praticamente adesso. Il CEO e Co-Founder della compagnia NFT Verisart, Robert Norton, ha dichiarato come questa frenata rappresenti “Un colpo di frusta” per un’arte nascente che “Non è riuscita a restare al passo con l’entusiasmo di febbraio e marzo”. È indubbio come quest’ultimo abbia raggiunto livelli talmente elevati che sarebbe stato difficile pronosticare il contrario. Norton sta quindi mettendo in guardia tutti quelli che avranno già pensato di investire in NFT. Ma come si spiega tutto questo? Innanzitutto, gli NFT hanno visto una riduzione del valore delle vendite dai 19.3 milioni di dollari della seconda settimana di marzo, in cui non si è preso in considerazione l’exploit dell’asta presso Christie’s poiché non inclusa nel report di market tracker Nonfungible.com, a soli 5.5 milioni nella seconda settimana di aprile. Si è già parlato tanto del fenomeno e sono stati in molti a chiedersi se gli NFT avrebbero sostituito l’arte tradizionale in sede d’asta. Viene ora da chiedersi quale potranno essere gli sviluppi futuri di un mercato che aveva appena preso il via e che ora si trova già davanti alla prima discesa nel suo percorso. Verrebbe da dire che è fisiologico, dato il momento corrente. È però vero che si pensava che questo mercato potesse fiorire anche in una situazione come questa, essendo le opere interamente digitali. Perché gli NFT sono gif, meme, file acquistati tramite criptovalute e gestiti da device, anziché da collezionisti. 

L’acquisto degli stessi è poi altamente protetto, sicuro, non ci sono particolari rischi legati al diritto di proprietà o a questioni sull’autenticazione. La tecnologia blockchain ha infatti permesso sia di attestare l’autenticità dei jpeg e delle gif e ha fatto sì che la proprietà del compratore sia certificata tramite una rete di protezione sicura. Insomma, ha gettato le basi per un mercato innovativo, sicuro, tecnologico. Un mercato per artisti che non hanno mai esposto in galleria, in musei di alto livello. Forse dovremmo parlare dei limiti di questo tipo di produzione artistica. Se l’entusiasmo fosse dovuto solamente alla novità apportata ad un mercato, come quello delle aste, che da oltre un anno si svolge online e che inizia a stancare i compratori? Si parla pur sempre di opere intangibili, non fisicamente presenti sulle pareti di buyers abituati a adibire le pareti delle proprie collezioni e, in qualche modo, fungibili, nonostante il discorso precedente sul diritto di proprietà garantito dalla blockchain. Anche questo aspetto potrebbe non rientrare nei parametri di quei collezionisti più nostalgici, legati al possesso dell’oggetto e che quindi non userebbero un patrimonio, seppur ingente, per l’acquisto di NFT. Un aspetto positivo sottolineato da Norton è che comunque se ne sta parlando molto. L’attenzione mediatica per questo fenomeno non è infatti andata incontro ad una discesa come avvenuto per il valore delle transazioni, con esperti e report concentrati sul mercato digitale e sulle opere in jpeg. 

La pubblicità potrà anche essere favorevole per chi ha investito sugli NFT ma è pur vero che lo stesso CEO ha ammesso che si stia parlando più dell’aspetto economico che di quello artistico. Perché di arte stiamo parlando. E forse dovrebbe essere questo il focus principale: gli NFT sono arte? Come sono classificabili? La creatività e il lavoro che ci sono dietro la realizzazione di una gif che differenze hanno rispetto ad una tela o una scultura? Ha quindi ragione Norton quando afferma che il discorso si sta focalizzando sul punto sbagliato. C’è inoltre da dire che se a ottobre dello scorso anno un NFT valeva in media 142 dollari, oggi arriva a circa 1400, come registrato durante la prima settimana di aprile. Non è quindi il caso di dichiarare la fine di un mercato che ha ampie prospettive di crescita e che solo nei prossimi mesi ci dirà quale sarà il proprio futuro. Nel frattempo, non resta che aspettare le prossime aste con gif, meme e file digitali e vedere come si muoveranno i collezionisti in tal senso. Gli NFT hanno ancora il tempo di dire la loro. 

Art Forum certifica la volontà di Sotheby’s e Philips, le altre case d’aste leaders del settore, di seguire la direzione intrapresa da Christie’s. Anche le gallerie, come ad esempio la Pace Gallery di New York, cercheranno di adeguarsi a queste nuove modalità di vendita. Le piattaforme che operano nel settore, intanto, hanno già legittimato il proprio ruolo e sono pronte ad affermarsi come una realtà dirompente nel mercato dell’arte. Questa è certamente una buona notizia per chi ha già provveduto ad acquistare opere in jpeg o è intenzionato a farlo nei prossimi mesi. Ma cosa succederà quando si tornerà fisicamente ad acquistare le opere in galleria? E quando ripartiranno le fiere? Il discorso aste si differenzia molto, con l’online che ha mostrato una buona tenuta e ha permesso a nuovi giovani collezionisti di avvicinarsi al mercato. Verrebbe da concludere che il digitale potrà rappresentare un supporto per l’arte, senza però andare a sostituire la parte di incontro, relazione, realtà non virtuale. 

NFT o non NFT, il mondo della cultura non aspetta altro che tornare a comprare e ammirare le opere fisicamente. Probabilmente compreremo anche jpeg e visiteremo fiere e luoghi espositivi misti, adibiti in modo da esporre anche i tanto chiacchierati NFT. Chissà se sarà proprio questa la prossima direzione del mercato dell’arte. Nel frattempo, non resta che aspettare che le aste ci dicano qualcosa in più sui nuovi trend. Quel che è sicuro è che gli NFT potrebbero comunque continuare a crescere di valore, poiché l’andamento del mercato è, ad oggi, impossibile da prevedere con certezza assoluta.