Veduta della mostra Fausto Melotti. Zoagli alla Galleria Christian Stein di Milano. Courtesy Fondazione Fausto Melotti e Galleria Christian Stein, Milano Foto di Agostino Osio

Fauso Melotti. Zoagli

La mostra Fausto Melotti. Zoagli, ospitata dalla galleria Christian Stein, rappresenta un’occasione
unica per conoscere un aspetto inedito della produzione dell’artista. L’eccezionalità della proposta espositiva è rappresentata da un’ampia serie di dipinti a olio su tela, detti Zoagli, realizzati nell’omonima cittadina ligure nella prima metà degli
anni Cinquanta e per la maggior parte mai esposti al pubblico.

La mostra Fausto Melotti. Zoagli, ospitata dalla galleria Christian Stein, rappresenta un’occasione
unica per conoscere un aspetto inedito della produzione dell’artista, già largamente noto come scultore,
ceramista, poeta e musicologo. L’eccezionalità della proposta espositiva è rappresentata da un’ampia
serie di dipinti a olio su tela, detti Zoagli, realizzati nell’omonima cittadina ligure nella prima metà degli
anni Cinquanta e per la maggior parte mai esposti al pubblico.
Ad arricchire la mostra tre sculture: la Cariatide, 1950, esposta al centro della sala, opera in ceramica
smaltata policroma raffigurante una figura femminile a grandezza naturale; di formato più ridotto sono La
Madonna incinta, figura in cera persa del 1950 circa e Senza titolo, preziosa terracotta datata 1945
circa.
Le dolorose lacerazioni della Seconda Guerra Mondiale sconvolgono profondamente l’animo di Melotti
(Rovereto 1901 – Milano 1986) e lo allontanano dalla fede giovanile nell’ideale di ordine e perfezione
espresso nelle sculture astratte esposte nel 1935, nella prima mostra personale alla galleria Il Milione di
Milano. A tal proposito dichiara: “A me la guerra ha lasciato un grosso travaglio interno. Penso che poter
fare dell’arte astratta, non vi si può pensare avendo nell’anima qualcosa che ti porta verso certo non dico
disperazioni, ma le figure della disperazione, che a me non piacciono”.
Negli anni del dopoguerra lo scultore si ritira lentamente dalla scena pubblica, alla ricerca di una
dimensione più intima e personale, e si dedica alla pratica della scrittura, del disegno e alle piccole
creazioni che realizza nell’ambiente rassicurante del suo studio.
È un periodo di private ma fertili ricerche, nelle quali l’artista sperimenta l’uso di materiali e tecniche
diverse che stimoleranno la sua vena creativa e si esprimeranno in un ricchissimo repertorio di forme.
Crea minimali sculture in metallo, bassorilievi in gesso graffito, formelle di creta tinte ed inoltre sviluppa il
tema dei Teatrini. L’utilizzo della ceramica si rivela pieno di stimoli e potenzialità inventive che si
esprimono nella creazione di personaggi ed animali fantastici e vasi dalle forme originali. Oltre che nella
ceramica, la ricerca cromatica si esprime in fogli densi di colore stratificato, steso a gesto, con bruciature
e dorature. Nella variegata produzione, viene alla luce una delle peculiarità dell’artista: quella di
trasformare dei materiali poveri in qualcosa di prezioso ed evocativo.
L’esercizio quotidiano dell’espressione soggettiva immediata e naturale si rivela liberatorio e dà forma a
quell’universo melottiano semplice e ricco di suggestioni profonde, nel quale natura e mito assumono le
forme dell’arcaico e della poesia, dove l’incontro ben dosato tra ironia e melanconia tocca le corde
profonde del nostro sentire individuale e collettivo.
Nelle crete dipinte, nei fogli densamente colorati, nella ricchezza delle iridescenze della ceramica
smaltata riconosciamo la sapienza cromatica e tonale dell’artista, il quale a distanza di ventuno anni
dalla prima personale del 1935, si riaffaccia sulla scena espositiva nel 1956 con la seconda mostra
personale “Le pitture di Melotti” alla galleria L’Annunciata di Milano, nella quale l’artista si presenta al
pubblico nella nuova e sorprendente veste di pittore.

Veduta della mostra Fausto Melotti. Zoagli alla Galleria Christian Stein di Milano.
Courtesy Fondazione Fausto Melotti e Galleria Christian Stein, Milano Foto di Agostino Osio
Fausto Melotti, Senza titolo, 1950-1955, Olio su tela, Cm.h. 60 x 80
Courtesy Fondazione Fausto Melotti e Galleria Christian Stein, Milano

Galleria Christian Stein
Corso Monforte, 23 – Milano
Fausto Melotti. Zoagli
fino al 30 luglio 2021
info: dal lunedì al venerdì: 10 –19, sabato: 10 – 13 / 15 – 19