Da sinistra a destra: la regista de "Le case che eravamo" Arianna Lodeserto con Lorenzo Torricelli, parte della delegazione del corto; Isabella Quintili (Marche Film Commission); Eleonora Savi, produttrice de "La strada vecchia", il regista de "La strada vecchia" Damiano Giacomelli, con il suo co-sceneggiatore Claudio Balboni e il direttore della fotografia Leone Orfeo.

I love GAI: i vincitori del concorso

“Per l’ironia, la genuinità, l’imprevedibilità di alcune scelte di scrittura, l’utilizzo consapevole del formato cortometraggio” vince, ex aequo, “La strada vecchia” di Damiano Giacomelli.
“Per aver centrato un tema di grande attualità attraverso l’utilizzo del repertorio, per il grande sforzo di ricerca e di montaggio e la coerenza tra formato e contenuto” vince, ex aequo, “Le case che eravamo” di Arianna Lodeserto.
Con questa motivazione la giuria del concorso ideato da SIAE in collaborazione con Lightbox ha spiegato la sua scelta, eleggendo, per la prima volta nella storia di I Love GAI, due vincitori ex aequo.

Formato in comunicazione multimediale e scrittura cinematografica, Damiano Giacomelli indaga dal 2010 con la sua produzione filmica comunità dell’entroterra appenninico.  “La strada vecchia” (2019) racconta la storia di Nicola. Come suo padre e suo nonno prima di lui, lavora in una piazzola lungo una strada di montagna vendendo patate, finché un incontro inaspettato cambia la sua vita.

Dottore in filosofia contemporanea, Arianna Lodeserto svolge ricerche in archeologia dei media, teoria delle immagini e sociologia urbana presso il Laboratoire International de Recherches en Arts di Parigi III (Sorbonne Nouvelle), l’ENSA Malaquais e Parigi IV e studia cinema documentario all’ENS Louis-Lumière di Saint Denis. “Le case che eravamo”, documentario in bianco e nero prodotto nel 2018, ricostruisce attraverso immagini e filmati d’archivio le trasformazioni della periferia romana tra il 1948 e il 2014.

Dopo il tutto esaurito di ieri per la proiezione dei corti finalisti al Cinema Astra, ad annunciare i due vincitori nelle splendide sale dell’Hotel Ausonia e Hungaria la giuria composta dal direttore della fotografia Luca Bigazzi che, con ben sette statuette, detiene il record di vittorie del David di Donatello come miglior direttore della fotografia; dalla regista, sceneggiatrice e artista visiva Irene Dionisio, la cui produzione artistica include video-installazioni e documentari e il cui primo lungometraggio “Le ultime cose” ha ricevuto molteplici riconoscimenti; e dall’attrice Caterina Guzzanti, conosciuta al grande pubblico per alcune indimenticabili interpretazioni cinematografiche.

I Love GAI mantiene fede alla sua mission di scoprire e promuovere i giovani talenti del nostro paese, per creare una rete virtuosa tra creatività, produzione e industria cinematografica favorendo il contatto degli autori con i produttori e il pubblico.

Da sinistra a destra: la regista de “Le case che eravamo” Arianna Lodeserto con Lorenzo Torricelli, parte della delegazione del corto; Isabella Quintili (Marche Film Commission); Eleonora Savi, produttrice de “La strada vecchia”, il regista de “La strada vecchia” Damiano Giacomelli, con il suo co-sceneggiatore Claudio Balboni e il direttore della fotografia Leone Orfeo.

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