A Bassano del Grappa (VI), famosa per la distilleria più antica d’Italia e il Ponte degli Alpini, disegnato da Andrea Palladio e dichiarato monumento nazionale, nell’ultimo periodo si è visto un significativo incremento dell’investimento culturale, a partire dal riallestimento dei Musei Civici. Ed è qui, in questo fervore culturale, che nasce la Fondazione THE BANK ETS – Istituto per gli Studi sulla Pittura Contemporanea, presieduta da Antonio Menon.
La Fondazione THE BANK ETS prende il nome dalla sua sede, una ex filiale della Banca Commerciale Italiana, accuratamente restaurata dopo circa dieci anni di chiusura e trasformata in quello che oggi si presenta al pubblico: uno spazio espositivo privato ma accessibile a tutti, che mantiene alcune delle sue caratteristiche originali, come l’ingresso a bussola ad interblocco. Oltre ad ospitare la Fondazione, l’ex filiale, dà luogo temporaneamente anche al costituendo Museo della Pittura Contemporanea, per il quale si sta cercando di individuare una sede istituzionale grazie a collaborazioni e partenariati speciali tra privato e pubblico.
La Fondazione THE BANK ETS nasce nell’agosto del 2023 con l’obiettivo di essere il primo istituto dedicato solo ed esclusivamente alla ricerca e alla formazione sulla pittura contemporanea, sostenendo e valorizzando gli artisti del presente attraverso le committenze, le acquisizioni e l’organizzazione di mostre ed eventi (grazie anche alle relazioni personali instaurante nel tempo con gli artisti), per far avvicinare all’arte contemporanea, sia italiana sia internazionale, un pubblico sempre più ampio.
Le sue fondamenta sono radicate nella Collezione The Bank, le cui opere sono ora in comodato alla Fondazione THE BANK ETS, di cui Antonio Menon è presidente. Tra i vertici della Fondazione troviamo, inoltre, Cesare Biasini Selvaggi come Segretario generale, figura di spicco nel settore della cultura, e Paolo Zanatta, con il ruolo di Conservatore delle Collezioni.
Lo spazio espositivo si sviluppa in due gallerie diverse, al piano terra e al primo piano.
Nella Gallery #1 della Fondazione è stata allestita la mostra collettiva Pittura Segreta, a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Paolo Zanatta. La mostra accoglie circa 60 pittrici e pittori contemporanei e più di 80 opere che spaziano tra vari argomenti, concetti e ricerche, senza un filo conduttore predefinito, ma mostrandosi come una grandissima panoramica della pittura contemporanea italiana.
Fra gli artisti conosciuti troviamo Nicola Verlato, Andrea Chiesi, Paolo Maggis, Manfredo Beninati e Francesco Lauretta, vincitore della prima edizione del “Premio Fondazione THE BANK per la pittura contemporanea” durante ArtVerona, proprio con l’opera in mostra, Castello di sabbia del 2023.
Il premio indetto dalla Fondazione è una delle forme con la quale si è scelto di sostenere la pittura contemporanea e gli stessi artisti, dando anche valore e “luce” ad autori meno conosciuti, “segreti”, da qui il nome della mostra. Come sostiene Biasini Selvaggi, la pittura richiede tempo, per realizzare un dipinto sono necessari concentrazione e raccoglimento, il che porta l’artista a una sorta di esclusione dal sociale. Antonio Menon ha dichiarato che uno dei tanti obiettivi che si è posta la Fondazione è quella di realizzare un dialogo, di stringere un rapporto, con tutti quegli artisti che hanno una minore possibilità di essere conosciuti e apprezzati.
Nella Gallery #2 troviamo la seconda mostra inaugurale, la personale di Michele Moro, artista trevigiano che presenta diciotto ritratti ad olio su tela, i cui protagonisti sono metafora dell’esistenza umana. Persone che, nonostante le difficoltà della vita, riescono a riscattarsi, giocando la propria Champions League.
Durante la conferenza stampa, Michele Moro ha raccontato come la collaborazione con la Fondazione sia stata proficua, grazie alla fiducia accordata e alla totale e piena libertà.
La mostra si presenta ricca di bellezza, gentilezza, con una leggera nota di riscatto, di salvezza, dove l’uomo diventa protagonista, escludendo il filone della natura morta e della paesaggistica. Lo definiscono come un progetto “geniale”, per il quale Moro ha lavorato assiduamente, non per realizzare un profitto, ma per riuscire a trasmettere qualcosa di forte.
La scelta fatta dalla Fondazione è ricaduta su Michele Moro, poiché l’artista incarna perfettamente i valori dell’Istituzione. Nella mostra, si notato, inoltre, gli studi effettuati da Michele Moro in storia dell’arte e disegno presso la scuola d’arte “Lorenzo Lotto”, che si concretizzano in una serie di raffinati ritratti, per certi versi vicini ai pittori veneti del Settecento.
Un buon inizio per la Fondazione THE BANK ETS, che con queste due mostre ha dimostrato di poter aspirare al raggiungimento dei propositi iniziali, centrando l’obiettivo di valorizzare la pittura contemporanea, dando spazio ad artisti affermati e, soprattutto, “segreti”.