Firenze|Museo Novecento: Bice Lazzari, Mirko Basaldella, Rӓ Di Martino e Wolfgang Laib

Il Museo Novecento di Firenze annuncia una tre giorni di arte assolutamente eccezionale, dal 24 al 26 ottobre, con l’opening di tre mostre.

Il tutto inizierà il 24 ottobre quando sarà inaugurata un’esposizione che disegna una traiettoria unica per congiungere le biografie di Bice Lazzari, Mirko Basaldella e Rӓ Di Martino. Un percorso che inizia nel 1900, anno di nascita della Lazzari, per poi proseguire nel 1910, data che segna la biografia di Mirko, e approdare quindi al 1975, quando è iniziata la storia della giovane Rӓ Di Martino. Artisti che hanno influenzato e continuano a influenzare la storia dell’arte del Novecento e quella attuale. Di Bice Lazzari ospiteremo dipinti, disegni e le sue creazioni di arte applicata, in un’importante personale a cura di Paola Ugolini: la prima dedicata da un museo fiorentino a questa straordinaria protagonista delle avanguardie novecentesche. In continuità con il nostro progetto di valorizzazione delle collezioni civiche abbiamo riunito per la prima volta sculture e opere grafiche di Mirko Basaldella, tutte di proprietà del Comune, in una mostra a cura di Luca Pietro Nicoletti e Lorenzo Fiorucci. A questi due progetti, di taglio storico, si affianca quello di Rӓ Di Martino, artista conosciuta a livello internazionale per la sua ricerca sui linguaggi video che ha realizzato, su nostra commissione, una nuova produzione per la sala Room.
Il 25 e il 26 ottobre sarà poi la volta di Wolfgang Laib: protagonista di un percorso d’arte e spiritualità che unisce le celle affrescate dal Beato Angelico nel Convento di San Marco (25 ottobre ore 11.00), la Cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli in Palazzo Medici Riccardi (25 ottobre ore 15.00), la Cappella Rucellai all’interno del Museo Marino Marini (25 ottobre ore 17.30) e la Cappella Pazzi nel Complesso Monumentale di Santa Croce (26 ottobre ore 11.00). In quest’ultimo ambiente così prezioso sarà possibile contemplare l’opera Ziggurat in stretto dialogo con la rigorosa e armonica architettura progettata da Filippo Brunelleschi. L’installazione in Cappella Pazzi inaugura, tra l’altro, un percorso condiviso tra il Museo Novecento e l’Opera di Santa Croce volto alla valorizzazione dell’arte contemporanea nello spazio del Complesso. Nessun artista vivente era mai intervenuto nelle celle affrescate dal Beato Angelico, quella con l’immagine del Noli Me Tangere  e l’altra conosciuta come la cella di Cosimo il Vecchio.
Il direttore artistico del Museo, Sergio Risaliti, ringrazia gli uffici dell’Amministrazione comunale, MUS.E, le istituzioni, gli enti, le fondazioni e gli archivi, gli artisti, i curatori, i prestatori, lo staff del Museo Novecento, i partner che generosamente hanno sostenuto i progetti e le aziende che hanno collaborato alla realizzazione.