Artissima 24
The Cure

Luogo

Mostra diffusa
Corato (Ba)

Data

Mar 20 - 28 2021
Evento passato

Ora

All Day

The Cure

The Cure è un progetto promosso dalla CoArt Gallery, per rileggere spazi e modalità, oltre le chiusure, oltre le limitazioni ed il silenzio, attraverso la propensione comunicativa dell’arte contemporanea. 

Le Farmacie
Lo spirito di servizio dei farmacisti di comunità, durante l’epidemia da Covid19 funge da esempio, insieme con quello degli altri operatori sanitari, sempre in prima linea.  Le farmacie in Italia, ma anche negli altri Paesi europei, sin dall’inizio, sono state il solo presidio sanitario direttamente aperto al pubblico.
Oltre al garantire una costante fornitura di farmaci e prodotti necessari alla protezione, come le mascherine, i farmacisti hanno avuto la responsabilità di informare, consigliare ed educare la comunità sulla situazione pandemica. Ad oggi, le farmacie sono il punto di riferimento nella situazione emergenziale e il ruolo del farmacista si amplia anche nelle forme di controllo e gestione della paura.

The Cure
Affrontiamo da un anno un periodo storico senza precedenti, abbiamo messo in atto strategie per un’emergenza che ha radicalmente modificato il nostro modo di vivere.  Il mondo dell’arte e della cultura è il settore più colpito, ma artisti, musei, fondazioni, curatori, non hanno mai fatto mancare la propria presenza, sperimentando e proponendo visioni nuove per la fruizione dell’arte.
Il curatore Alexander Larrarte, con la Galleria CoArt e lo studio di architettura Esther Tattoli, individuano nel ledwall delle farmacie un potenziale strumento per tornare ad avere un contatto con l’opera, nel pieno rispetto delle normative eppure oltre le limitazioni e le chiusure.
La curiositas è lo stimolo che potrebbe mantenere in vita l’arte nel nostro contesto. Essa nasce con finalità di comunicazione ‘sociale’, veicola attitudini e sensibilità di una determinata epoca e di un territorio. Le nuove forme artistiche, pertanto, necessitano di spazi alternativi al museo tradizionale.

The Cure nasce con l’intento di approfondire la relazione tra contenitore e contenuto, in particolare, rispetto alle dinamiche di attribuzione di significati all’opera d’arte, e dall’idea che il contenitore conferisca un valore semantico ulteriore alle opere esposte, creando nuovi livelli interpretativi da parte dello spettatore.

Per individuare una cura, sei curatori sono stati invitati a presentare, ognuno, un singolo artista, con piena libertà di ricerca, ed a cui è stato assegnato un monitor a led (ledwall) delle farmacie di Corato, con formati diversi, per sette interventi di videoarte

È un progetto sperimentale” – dichiara Alexander Larrarte – “un progetto in progress, che prende forma grazie ai farmacisti che hanno accolto la nostra idea e la nostra richiesta, grazie al meraviglioso lavoro di squadra con i curatori, ma grazie, soprattutto agli artisti che hanno accolto il nostro invito, per creare un percorso di riflessione articolato, che inserisce l’arte in una dialettica nuova con lo spazio e con i suoi abitanti, affinché susciti fermenti emotivi e critici, valorizzandoli.”

Artisti |Curatori |Farmacie

Farmacia Cantatore/ Viale Ettore Fieramosca, 176
Curatore: Giusy Caroppo / Artista: Maria Pizzi
Titolo: QUARANTINIAN  ENDEARING / 1’:30’’ / 2021
“Quarantinian endearing” di Maria Pizzi è un’animazione composta durante il confinamento: una sequenza di fotocopie dell’opera di William-Adolphe Bouguereau “Preghiera a Sainte Anne d’Auray” del 1869. L’artista manipola le immagini in solitudine e le mette in posa, incorniciate come in un inquietante teatro delle marionette. Nel protagonismo delle mani, riprese e costrette dalla cornice, c’è la parodia dell’azione. Le inquadrature scorrono mute, percepite di visione in visione, da un occhio all’altro; senza testimoni, “tutto in digitale terrestre e celeste e claustrale”. È chirurgia di inchiostro senza bisturi nè carne, solo fantasmi pellicolari, esangui e sottili, nella sala delle manipolazioni. 

Farmacia Casalino / Piazza Vittorio Emanuele, 32
Curatore: Azzurra Immediato / Artista: Anuar Arebi
Titolo: Cercate l’incanto dove c’è tormento – adattamento 2021 / 1’:00’’/ 2019
Inizio e Fine. Fine ed inizio. Una semiotica composita, una Bellezza spuria, sincopata metafora immaginifica per una accidentata superficie lirica, ove assenza e presenza dialogano, in un perpetuo climax, sublimato da una pars destruens celante l’alterità della perdita catartica. Luoghi e confini sono demoliti, l’opera (con)fonde stratificazioni plurime, divenendo ‘archeologia umana’; l’immagine, fissa o in movimento, si traduce quale simbolo che avvicina ed allontana le dimensioni intrinseche e concettuali, trascinando l’osservatore in una allegoria esistenziale, sul filo del suono scritto dall’artista, al fine di ‘cercare l’incanto dove c’è il tormento’, per ossimoro e meraviglia, oggi più che mai, nonostante tutto. 

Farmacia del Corso / Corso Garibaldi, 148
Curatore: Laura Tota / Artista: Valeria Secchi
Titolo: What I do when you don’t watch: performing my favourite sport / 0:38’’ / 2020
Chi siamo davvero quando nessuno ci guarda?
È questo il quesito che si pone Valeria Secchi, artista visuale di origine sarda di base a Berlino nel video “WHAT I DO WHEN YOU DON’T WATCH: PERFORMING MY FAVOURITE SPORT”.
La linea sottile tra voyeurismo e morbosità si liquefa nell’anonimato e nello spegnimento della presenza virtuale per lasciare l’individuo solo con sé stesso e la sua inadeguatezza sociale. Così Valeria porta in scena la tragedia umana e la contemporaneità con quell’autoironia propria di chi gioca con i mille volti degli archetipi umani. 
L’imperativo è unico: cercare di avvicinarsi all’immagine migliore di sé e darla in pasto al proprio pubblico. Le scene, spesso approssimative, grossolane e dai colori abbaglianti, sono il tributo a una società che, seppur colta da emorragia e in caduta libera, tenta costantemente di apparire splendida e raggiante.

Farmacia Musci / Via Don Minzoni, 165/167
Curatore: Alexander Larrarte / Artista: Gregorio Sgarra (performer Giuseppe Mintrone)
Titolo: Screening / 2’:20’’ / 2014
L’opera dell’artista Gregorio Sgarra indaga desideri e psicosi nascoste dell’essere umano. Gli effetti personali, resi visibili tramite body-scanner, ci raccontano del proprietario, consentendoci di rovistare nella sua vita, oltre la propria privacy. Il ritmo incalzante delle immagini non lascia tregua, un uomo (il performer Giuseppe Mintrone) intento nell’inquietante e affannosa ricerca di svestirsi, di denudarsi anche della propria pelle e del proprio corpo, alla ricerca di elementi che sono stati sottratti allo sguardo dell’altro – nemico invisibile e incontrollabile – e di liberarsi dal giudizio. Sgarra ci invita a riflettere sull’ambivalenza e sull’impossibilità di essere padroni del proprio corpo, ispirato dalla formula artaudiana CsO (Corpo senza Organi).

Farmacia Sant’Elia / Via Sant’Elia Architetto, 135
Curatore: Carmelo Cipriani / Artista: Mat Toan
Titolo: Keep Rolling / 1’:10’’ / 2021
Opera video in stile gaming dedicata al complesso rapporto tra arte, natura e tecnologia, non senza allusione al presente pandemico.La croce verde, tradizionale simbolo della farmacia e metafora della conoscenza scientifica, precipita al suolo. Rotolando si trasforma in una sfera, cellula ma anche virus. Il glitch che la caratterizza da un lato testimonia il processo di trasformazione in atto, dall’altro si rivela errore di sistema attraverso cui scrutare i processi interni al sistema stesso. La sfera si allarga fino a mutarsi in orizzonte. Il notturno si trasforma in paesaggio diurno. Il cielo richiama alla memoria il desktop di Windows ma il tradizionale prato verde è qui sostituito da un orizzonte glitch, paesaggio in definizione e inquietante allusione ad un futuro incerto. 

Farmacia Sant’Elia / Via Palermo
Curatore: Giuliana Benassi/ Artista: Emanuele Dainotti
Titolo: Una parata di spiriti stanotte / 1’:00’’/ 2021
Nell’opera video Una parata di spiriti stanottel’artista Emanuele Dainotti immagina uno spazio di interferenza digitale del futuro, luogo di una nuova mitologia: una parata di demoni pixellati, divinità URL, spiriti VR / XR, spettri digitali appaiono in paesaggi urbani contemporanei come virulenti momenti epifanici. A questo bestiario big data si alternano figure antropomorfe come l’immagine di Sant’Elia, profeta biblico dell’azione – che in questa presentazione fa riferimento al nome della Farmacia di Corato-  la cui apparizione richiama la condanna del culto idolatrico nella paradossale realtà digitale dove egli stesso è tra gli idoli autogenerati come un codice binario.

Parafarmacia Sant’Elia / Viale L. Cadorna, 45
Curatore: Alexander Larrarte / Artista: Locuratolo
Titolo: The Rhythm of the Heart beat is Earth / 0:57’’ / 2020
La scena si apre con un mappamondo in una mano.  Di un uomo o di una donna? Non ci è dato sapere l’identità, ma la mano stringe e rilascia un antistress, per scaricare le proprie tensioni, paure, rabbia, dell’attuale periodo. Locuratolo ci dimostra come ogni nostra azione ha effetti su tutto il mondo, siamo tutti connessi e mai come in questa emergenza, abbiamo tutti bisogno l’uno dell’altro.  
Siamo nelle mani della ricerca del farmaco che può salvarci la vita: il vaccino “nuovo dio del XXI secolo”. L’artista ci invita a ridefinire il nostro rapporto con il pianeta che ci ospita, perché il ritmo del battito cardiaco è la terra. 


THE CURE
mostra diffusa di arte contemporanea
a cura di Alexander Larrarte
promossa da CoArt Gallery, Studio Esther Tattoli Architetto,
con il Patrocinio dell’Ordine Interprovinciale dei Farmacisti Bari e Bat
Corato (Ba)
20/28 marzo2021
Artisti: Anuar Arebi, Emanuele Dainotti, Locuratolo, Maria Pizzi, Valeria Secchi, Gregorio Sgarra, Mat Toan
presentati dai curatori: Giuliana Benassi, Giusy Caroppo, Carmelo Cipriani, Azzurra Immediato, Alexander Larrarte, Laura Tota
Una mostra diffusa nella città di Corato (Ba), dal 20 al 28 marzo: 5 farmacie, 1 parafarmacia, 7 ledwalls, 6 curatori, 7 artisti e 7 interventi di videoarte, per cercare una “cura” contro gli effetti della pandemia. 

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