Isabella Pers, Le gnot dai lusors, 2024 videoframe vlc frame 00118sabella Pers, Le gnot dai lusors, 2024 videoframe vlc frame 00118

Luogo

Casa degli Artisti
Via Tommaso da Cazzaniga, angolo, Corso Garibaldi, 89/A, 20121 Milano

Data

Mar 07 2024
Evento passato

Ora

18:30

Etichette

Cinema - Video gallery,
Talk - Incontro

Isabella Pers | Le gnot dai lusors

La Casa degli Artisti di Milano il 7 marzo 2024 alle 18.30 presenta il progetto video Le gnot dai lusôrs di Isabella Pers, a cura di RAVE East Village Artist Residency e Osservatorio Futura e in dialogo con Visual Container: una realizzazione artistica nata nell’ambito della residenza Koinotes. La comunità germinativa curata da Olga Gambari, con la collaborazione e il supporto di Plants Play di Edoardo Taori.

Parteciperanno all’iniziativa: l’artista Isabella Pers, Olga Gambari, curatrice di Koinotes, Susanna Ravelli, coordinatrice della residenza Koinotes, Casa degli Artisti, Francesca Disconzi e Federico Palumbo, cutaror3 Osservatorio Futura, Alessandra Arnò, co-fondatrice Visual Container.
La notte di San Giovanni è da sempre considerata in Friuli, la terra di origine della Pers, un momento magico che segue il solstizio d’estate, quando il sole è al suo apice.
In questa notte, tra il 23 e il 24 giugno, le piante e i fiori pare abbiano una particolare forza che si condensa anche sulle gocce di rugiada che si adagiano dal tramonto all’alba.

La tradizione di raccogliere nella notte più breve dell’anno alcune particolari erbe per farne il mazzetto di San Giovanni ha radici antiche, che da sempre riconoscono in un tutt’uno perennemente interconnesso la cultura e la natura.
Un tempo erano le ‘donne sapienti’ (le ‘donne selvatiche’) le depositarie della conoscenza capaci di dare vita a riti propiziatori e di purificazione, in preparazione del sorgere del giorno quale tutela alla rinascita della terra, che qui giunge al massimo fulgore della sua forza, sempre vitale e rigeneratrice.

Per scongiurare le avversità si invocano gli elementi di acqua e fuoco: la rugiada lunare e i falò (rimando al sole) con cui vengono bruciati i mazzetti dell’anno precedente. Parte delle erbe del mazzo nuovo poi possono essere lasciate in catini colmi d’acqua ed esposti alla notte, per catturare al meglio gli esiti di questa energia. La preziosa acqua servirà il giorno seguente per lavare il volto di tutti i membri della famiglia, umani e non.

Da diversi anni all’ora dell’imbrunire del 23 giugno l’artista e la sorella Tiziana vanno con Ivan, il figlio di Tiziana, e i suoi compagni a raccogliere le erbe del mazzo di San Giovanni nella terra incolta che circonda il rifugio RAVE, nei prati dove pascolano gli animali salvati dal mattatoio e dove crescono gli alberi salvati dall’abbattimento, tra cui un gelso secolare.

Nei terreni che erano orto sinergico e ora verdeggiano di erbe altissime, tra i frutteti lasciati al proprio corso, nei giardini abbandonati, nei luoghi attorno al rifugio dove l’incolto è diventato germinativo crescendo sulla via selvatica di quelle che erano le tracce umane, la sorella custodisce nella memoria preziose mappe delle piante che compongono il mazzo (e che cambiano tradizionalmente da zona a zona): l’iperico, la lavanda, il rosmarino, il giglio di San Giovanni, la verbena, la menta, la ruta, la salvia, il nocciolo, il timo, la rosa, la felce selvatica, l’artemisia…

E’ un rituale che si ripete ogni anno, in un passaggio di testimone che supera anche la dinamica di genere, e che si rivolge alle radici stesse da cui proveniamo, che per la sua essenza richiede l’incolto.

Quell’incolto su cui l’artista ha intrecciato parole e riflessioni durante un laboratorio di Koinotes alla Casa degli Artisti con l’antropologo culturale Adriano Favole, a partire dalla sua ricerca (e prossimo libro) La via selvatica. Storie di umani e non umani. “L’incolto non è il caos: è la vita che si organizza, che germoglia, che si stratifica come i coralli, che si incontra e si scontra, la vita che rinasce continuamente nei dintorni di quella organizzazione che chiamiamo ‘cultura’… Gli dobbiamo l’esistenza e, anche se non sempre lo riconosciamo, l’incolto ha una sua vita, è un assemblaggio di progettualità che prescindono da noi; l’incolto si cura di noi. Noi siamo incolto.” Adriano Favole

E da quel laboratorio la Pers ha ripreso le tracce dei tanti solstizi, quando il vagare dei bambini che si fanno ragazzi dà forma a un’esperienza epifanica che si dilata nel tempo, sospesa tra il detto e il non detto, verso la costruzione di un immaginario collettivo teso tra radici passate da cui trarre nutrimento e nuova linfa di modalità di coesistenza ancora da definire, non più gerarchiche, ma modellate dall’incontro: generazioni che dovranno cercare la propria via, in un rapporto diverso con il resto dei viventi.

Il suono del video è la ‘voce’ di uno degli alberi che l’artista ha salvato dall’abbattimento: un gelso secolare trapiantato a RAVE, dove ha trovato nuova dimora e nuova vita.

Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione con il musicologo Edoardo Taori, ideatore insieme al suo team di ingegneri, del dispositivo Plants Play, che converte le variazioni elettriche delle piante in musica. Attraverso dei sensori posizioni sulle foglie o sui fusti degli alberi, un sofisticato algoritmo assegna ad ogni variazione elettrica, una nota con una certa frequenza, intensità e durata nel tempo. “Tutto l’ambiente collabora alla composizione musicale poiché le piante sono estremamente consapevoli di quello che succede in ciò che le circonda, hanno linguaggi sofisticati e possiedono più di 15 sensi. La musica generata dalla pianta è la diretta conseguenza non solo delle sue classiche funzioni fisiologiche, ma anche della percezione che lei ha dell’ambiente circostante. Toccando la pianta risulta evidente il modificarsi della musica composta, perché ogni essere vegetale reagisce diversamente agli stimoli” Edoardo Taori

“La testimonianza del gelso secolare attraversa tempi che nessun umano vivente ha conosciuto. La sua stessa esistenza è tesa tra i cicli dell’eterno ritorno, che ancora si ripetevano con fatica e speranza, e il tempo lineare accelerato e tecnologico di oggi, quando le specie di uccelli si estinguono per la mancanza di alberi, abbattuti ovunque.

Ma al tempo stesso il suo rigenerarsi ogni estate rigoglioso ci racconta del miracolo possibile, delle more che nostro figlio e i suoi amici coglieranno questo giugno, e gli anni a seguire. La sua voce ci parla del gesto reiterato eppure tramutato, dei suoi nuovi progetti fatti di relazioni e interdipendenze che si sono creati sopra e sotto il suolo, dell’acqua e del vento del tempo passato e di quello che verrà.” Isabella Pers

ISABELLA PERS, artista, i temi della sua ricerca sono le connessioni tra gli ecosistemi naturali, sociali e culturali e l’impatto del dominio antropocentrico sulla vita del pianeta.
Co-ideatrice del metaprogetto RAVE. Sue opere sono state presentate in diversi contesti tra cui: La lunga estate calda, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma; Premio Lissone 2023, Museo MAC; Ludwig Museum Budapest; Arkad Manifesta13 Marseille; Libere Tutte, Casa Testori Mi; EDRA50 Brooklyn New York; Bordercrossing Manifesta12 Palermo; Nestx@TheIndependent, MAXXI Roma; Biennale dell’Architettura, Seoul; PAV Torino; 54. ec 53. Biennale d’Arte di Venezia; New York Public Library; Zentral Bibliothek Zurich; Palazzo Reale e Museo MADRE, Napoli; Whitechapel Gallery Londra
www.isabellapers.com

OSSERVATORIO FUTURA, co-fondato nel 2020 da Francesca Disconzi e Federico Palumbo, è un centro di ricerca e spazio espositivo fluido in continua evoluzione composto ad oggi da un editoriale online, un archivio, un’associazione culturale senza fine di lucro e uno spazio espositivo. La finalità del progetto è la valorizzazione della ricerca artistica emergente, con la vision di creare una rete tra i giovani addetti ai lavori, proponendo una buona etica del lavoro tramite l’instaurazione di meccanismi virtuosi.
https://osservatoriofutura.it/

RAVE EAST VILLAGE ARTIST RESIDENCY è un metaprogetto ideato dalle artiste Isabella e Tiziana Pers che dal 2011 apre il dialogo sul ruolo dell’arte contemporanea nei confronti dell’alterità animale, con una prospettiva biocentrica e antispecista. Promuove la ricerca interdisciplinare in un borgo friulano dove vivono animali salvati dal macello e alberi salvati dall’abbattimento. Gli incontri tra il processo di ricerca e gli sguardi dell’assolutamente altro possono così dare vita a una pluralità di visioni inedite e sperimentali. Il progetto RAVE è realizzato con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia #iosonofriuliveneziagiulia
www.raveresidency.art

Isabella Pers
Le gnot dai lusôrs
Casa degli Artisti
Via Tommaso da Cazzaniga, Corso Garibaldi, 89/A, Milano
7 Marzo 2024, ore 18:30