Endecameron 20 digital edition, giorno #1

Scriveva Calvino, ne Le città invisibili, che dopo aver marciato sette giorni attraverso boscaglie, chi va a Bauci non riesce a vederla ed è arrivato. I sottili trampoli che s’alzano dal suolo a gran distanza l’uno dall’altro e si perdono sopra le nubi sostengono la città.

17 luglio 2020

Non ho marciato sette giorni e nemmeno attraversato boscaglie, ma arrivata al Castello di Roccasinibalda quasi non sono riuscita a vederlo: come Bauci, sembra tenuto in alto da trampoli sottili e perdersi sopra le nuvole. Oltre la vista. Ci si sale con scalette, più o meno strette. E una volta arrivati qui non viene più voglia di mostrarsi a terra. Perché si ha come l’impressione di avere tutto il necessario, anche l’ardire di progettare una residenza artistica virtuale invitando un gruppo di artisti (Silvia Cignoli, Silvia De Gennaro, Francesco Dimitri, Igor Imhoff, Marcantonio Lunardi, paola Mineo, Paola Romoli Venturi, VestAndPage) a riflettere sul tema della contemporaneità, assumendo come punto di partenza per il loro lavoro proprio l’identità metamorfica del Castello. 

Un monumento nazionale millenario situato nei pressi di Rieti che è, tra le altre cose, un rarissimo esempio di costruzione zoomorfa in Europa – apparentemente la pianta sarebbe stata ispirata alla forma di uno scorpione – e vanta una lunga storia legata all’ospitalità di intellettuali e artisti: da Peggy Guggenheim a Gregory Corso, da Ezra Pound a Judith Malina solo per citarne alcuni.

Oggi qui inizia Endecameron 20 digital edition, quest’anno con un nuovo format digitale (che in futuro affiancherà in maniera stabile il progetto di residenza tradizionale) non solo a causa delle norme di distanziamento imposte dalla pandemia, ma anche su sollecitazione della continua evoluzione e del diffondersi delle pratiche artistiche via web. 

Questa sera alle 19:00 gli artisti si riuniranno virtualmente nel Limbo e dopo essersi conosciuti prenderanno simbolicamente possesso della stanza a loro assegnata. Terminato questo rito lasceranno, uno dopo l’altro, lo spazio comune del Limbo, un meraviglioso anfiteatro a gradini che porta nel punto più basso, al di fuori degli spazi riservati ai pipistrelli. Un cuore profondo e intimo che si trova in un contesto di muratura e roccia irregolare che ha conservato una sua dimensione quasi primitiva. Un luogo fatto per ascoltare e transitare, vivendo l’ambiguità di roccia e acqua che permea il Castello. 

Ho detto del luogo, ho detto degli accadimenti. Ma non ho detto degli occhi, e intendo quelli miei. Ieri ho visto per la prima volta dal vero Francesca Fini che oltre a essere la direttrice artistica di questa edizione di Endecameron è, insieme a Francesca Leoni, Francesca Lolli e la sottoscritta, una delle fondatrici del progetto My name is Francesca. Nato come articolata proposta di mostra fisica per spazi tradizionali, MNIF ha avuto il 16 marzo 2020 il suo improvviso debutto in rete come risposta attiva alla crisi del contatto e del contagio, distinguendosi come una delle primissime iniziative artistiche legate alla pandemia.

Abbiamo vissuto il tempo del confinamento sempre insieme; insieme abbiamo progettato, inventato, scritto, realizzato performance, chiamato voci autorevoli del mondo dell’arte e della cultura a portare la loro testimonianza. Insieme ci siamo confortate e a volte disperate mentre le città, di fuori, erano come paralizzate. E invisibili, un po’ come noi.

Ieri, dopo quattro mesi, ho visto per la prima volta Francesca Fini. Attonita l’ho guardata con gli occhi negli occhi, senza lo schermo di un monitor a separarci. Poi l’ho abbracciata. In cerca, forse, di quella “nuova normalità” di cui parla l’amico Marco Stancati (uno dei partner di Endecameron) che così bene ha scritto: “Ma Endecameron, giunto alla terza edizione, non è un evento normale: né della normalità che conoscevamo né di quella “nuova normalità” di cui tutti parlano ma nessuno sa cosa sia. Del resto, per la terza volta dopo le due precedenti edizioni, cercheremo di capire chi siamo noi umani del terzo Millennio che si è aperto con un ventennio squassante fatto di avvenimenti spietati, di un’accelerazione tecnologica di geometrica potenza e di una quasi quotidiana mutazione antropologica.”

Endecameron 20 digital edition 
17-26 luglio 2020 | www.endecameron.it

Link per partecipare alla diretta di questa sera: https://www.endecameron.it/event-details/inaugurazione-e-apertura-del-limbo