Endecameron 20 digital edition, giorno #9

25 luglio 2020

Il nono giorno di residenza virtuale Endecameron 20 digital edition propone alle ore 12 il Dialogo di Mezzogiorno con l’artista Paola Romoli Venturi, alla quale è stata assegnata la Stanza della Memoria, e la storica e critica dell’arte Lori Adragna. 

La ricerca artistica di Paola Romoli Venturi è legata al valore della trasparenza come mezzo per comunicare. La trasparenza e la sospensione predispongono il visitatore a “guardare attraverso”, a non distogliere lo sguardo ad osservare le cose per riflettere’ questo il pensiero ispiratore delle sue performance e  installazioni esposte in Italia e all’estero. Nel suo lavoro tocca temi sociali, creando spazi disegnati da luci ombre e suoni, utilizzando diversi mezzi espressivi pittorico scultorei, video audio ed installazioni site specific performative. 

«A seguito del lockdown ho sentito la necessità di riappropriarmi delle abitudini, delle passeggiate, della città e l’ho fatto indossando ‘Il cappello del momento!’. Durante la quarantena mi ha colpita la pubblicità di un cappello nero con visiera trasparente. Quattro foto montate a mosaico con il fronte, i profili e il dietro del copricapo e un breve video nel quale un bambino con indosso il cappello ruotava su se stesso guardando perplesso l’interlocutore di fronte a lui. Quando ho scaricato il video ho scoperto che il file aveva un titolo: il cappello del momento seguito da un punto esclamativo.  Questo video e questo motto sono stati nella mia mente durante tutto il lockdown. Ho immaginato di appropriarmi degli spazi del castello virtuale attraverso ‘Il cappello del momento!’ non più utilizzato per riconquistare memorie passate ma per acquisirne di nuove. Un utilizzo diverso, ma comunque indotto dalla pandemia, che amplifica ulteriormente lo straniamento di una visione virtuale che avviene attraverso un filtro alla ricerca della propria memoria futura. Cerco la memoria della ‘Stanza della Memoria’ nella mia memoria. » Paola Romoli Venturi

Alle 19 invece è prevista l’Apertura della Stanza dello Sciamano assegnata allo scrittore Francesco Dimitri. Lo Sciamano è un mediatore tra Cielo e Terra, il suo compito è quello di servire da tramite tra due forze, due aspetti della realtà che sono agli antipodi l’uno dall’altro. Dunque lo Sciamano è un essere che sta in mezzo, tra gli inferi e il divino, tra le forze profonde della Terra e le luci abbaglianti del Cielo, tra la pancia e la testa. La sua è la più difficile delle posizioni possibili, perché implica il non essere né l’uno né l’altro, ma appartenere a entrambi. La posizione dello Straniero Interno, che è sempre straniero eppure sempre dentro tutte le cose di cui fa parte. Questa posizione molto particolare gli conferisce una potenza basata sul fatto che lui solo conosce entrambi i mondi, il divino e gli inferi, il ventre e la testa, il corpo e l’impalpabile anima. La forza di questa conoscenza è ciò che rende lo Sciamano insostituibile, pericoloso eppure venerato, isolato eppure sempre al centro della vita della comunità: un essere di frontiera. Nella Stanza dello Sciamano ci sono diciannove maschere, che rappresentano ognuna una identità diversa. Lo sciamano non è una cosa sola, è tante cose diverse, e per ognuna di queste deve indossare la maschera appropriata. Le maschere sono state realizzate da tribù della costa del Nord Ovest del Pacifico, dal Canada e dall’Alaska. Maschere di uccelli cannibali, maschere di grandi capi, maschere dell’uomo selvaggio e della donna selvaggia, maschere di guitti e maschere di narratori, maschere che devono spaventare e maschere che devono far ridere: le mille facce dell’identità impossibile dello Sciamano.

Endecameron 20 digital edition 

17-26 luglio 2020 | www.endecameron.it

Link per partecipare al Dialogo di Mezzogiorno: https://www.endecameron.it/event-details/dialogo-di-mezzogiorno-con-paola-romoli-venturi-e-lori-adragna

Link per partecipare all’Apertura della Stanza dello Sciamano: https://www.endecameron.it/event-details/apertura-della-stanza-dello-sciamano