Displacements / Spostamenti: la nuova mostra di Casagallery

Si intitola Displacements / Spostamenti la mostra che ha inaugurato venerdì 11 e sabato 12 ottobre 2019, proposta dalla galleria bolognese Casagallery in occasione della 15a Giornata del Contemporaneo – AMACI. Nelle sale dell’ex Refettorio delle Monache, annesse al Museo della resistenza di Bologna, sono state presentate tre istallazioni di tre diversi artisti: Gianluca Ferrari, Damiano Paroni, Claudio Rosi. La mostra, a cura dello stesso Rosi, pur nella diversità delle tre opere, ha come base di partenza l’idea dello spostamento, come del resto suggerisce il titolo stesso: ogni opera non è mai ben definita, si modella in base all’ambiente circostante, dialoga con esso ed è suscettibile di continue modifiche. Opere perciò dinamiche, vive, in continua evoluzione.

Gialuca Ferrari propone un’istallazione di cinquantuno pannelli luminosi che sorreggono volti, privati però della propria identità. In un sistema in cui molte, forse troppe, sono le immagini di noi stessi, ma nessuna ci appartiene davvero, viene messa in scena una visione del mondo dominata dal dualismo tra il reale e il virtuale, tra l’esistenza e la sua immagine, in un’atmosfera che turba e sconvolge.

Damiano Paroni invade lo spazio con centinaia di frammenti neri di carta, disposti sul suolo a creare una folla densa. Uno sciame controllato, fermo sul suolo, che tuttavia con le sue ali pungenti sembra poter prendere vita da un momento all’altro. Un’immagine che evoca un’inquietante stormo di uccelli, un minaccioso insieme di insetti, ma anche un’enorme ombra, un fardello che ogni individuo è chiamato a portare nel corso della sua esistenza.

Con Caludio Rosi si assiste a un’esplosione di colori. Da una struttura architettonica centrale, con solidi che sembrano evocare una forza generatrice, si sviluppano tutt’intorno centinaia di coni di carta colorati. Il nucleo di tutto è il gesto dell’artista, che dalla piattezza del foglio crea una forma tridimensionale, gesto enfatico che rimanda a una spirale che ascende verso l’alto; d’altronde la frase di M. Feuillet incisa su ogni cono recita: “il Cono è un segno d’elevazione pura e astratta verso lo Spirito”. Il risultato finale dell’azione è la rappresentazione del mondo nelle sue mille sfaccettature, che Rosi invita a guardare con un sorriso.

La mostra sarà visitabile fino al 18 ottobre 2019, dalle 15.30 alle 19.00, nello spazio espositivo di Via S. Isaia 20 a Bologna.